Il 20 marzo si celebra La Giornata internazionale della Felicità. La data è stata stabilita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite attraverso la risoluzione 66/281 del 28 giugno 2012 ed è una ricorrenza dedicata all’essere felici, per riconoscere l’importanza della felicità stessa nella vita delle persone in tutto il mondo.
Nel documento si enuncia che, scopo della giornata, è quello di promuovere la ricerca della felicità da parte di ogni individuo ed incentivare lo sviluppo sostenibile, l’eradicazione della povertà, la felicità ed il benessere di tutte le persone, anche attraverso attività educative di crescita della consapevolezza pubblica.
L’Onu ha scelto per celebrare la felicità proprio il giorno dell’equinozio di primavera, simbolicamente l’inizio del rifiorire della vita.
Sono da considerasi aspetti chiave per arrivare alla felicità: la riduzione delle disuguaglianze, lo sradicamento della povertà e la protezione del pianeta.
Ed è per questo che la società è chiamata a compiere scelte responsabili, contribuendo alla realizzazione di un benessere da perseguire in tutti i vari contesti: da quelli lavorativi a quelli scolastici e fino a quelli familiari.
La felicità è uno stato d’animo.
Secondo gli studi degli psicologi, nasce sia dell’emozione temporanea che proviamo quando stiamo bene, sia dalla serenità che viene dal sentirci realizzati, che è più duratura.
Ma la cosa più importante, da non dimenticare, o che dobbiamo ancora imparare, è che la felicità non è di pochi fortunati, ma si tratta di uno stato d’animo che possiamo provare tutti.
Basta solo volerlo e perseguirlo attraverso matura consapevolezza dell’essere, amore, gentilezza, rispetto verso noi stessi ed il prossimo e gratitudine per ciò che la vita ci dona.
Questa mia opera a seppia di un anziano senzacasa che nonostante la sua estrema condizione esistenziale non ha perso il suo sorriso di gioia, è in omaggio alla Giornata internazionale della Felicità.
Bruno Pollacci
Direttore dell’Accademia d’Arte di Pisa