“L’Opera delle Filastrocche” di Gianni Rodari e di Virgilio Savona
Martedì 17 dicembre al Teatro Goldoni di Venezia l’Accademia musicale Giuseppe Verdi mette in scena “l’Opera delle Filastrocche” di Gianni Rodari e di Virgilio Savona, con un’orchestra di circa 40 elementi ed interamente cantata con voci soliste e 100 coristi.
La fondatrice e direttrice Francesca Seri: “Lo spettacolo è il nostro omaggio a tutta la città per celebrare due ricorrenze molto importanti per noi, i venticinque anni di carriera della nostra attività accademica e i cento anni della nascita del celebre Rodari. L’opera delle Filastrocche è il connubio perfetto che unisce musica e letteratura”.
Gli interpreti ed i musicisti che si esibiranno sul palco del Teatro Goldoni appartengono tutti all’Accademia, la regia dello spettacolo e le idee sceniche sono di Anna Zago e Ester Mannato di Theama Teatro, che da anni collaborano con la direttrice Seri ed Anna Patanè per i laboratori di formazione in teatro musicale e i musical rivolti ai giovanissimi.
La direzione dei cori e dei solisti è affidata alla stessa Seri, mentre la direzione dell’orchestra a Mauro Roveri, fondatore e direttore musicale di numerose orchestre Italiane.
La maggior parte delle filastrocche di questa opera sono raccolte nel testo “Filastrocche lunghe e corte” in cui la protagonista è la vita di tutti i giorni colta attraverso scorci di città, stagioni, personaggi ora realistici ora immaginari, ma sempre attenti a sottolineare con leggerezza il valore del lavoro, il rispetto per gli altri, l’importanza della sincerità e la necessità della pace, temi cari all’autore.
Gianni Rodari, pedagogo e giornalista, contribuì ad un rinnovamento della letteratura per l’infanzia, dando spazio ai temi della vita contemporanea e sostituendo il tradizionale favolismo magico con personaggi e situazioni surreali.
Nella sua ottica raccontare storie non è solo un passatempo, ma un’esperienza fondamentale di linguaggio, l’ascolto di una storia, di una filastrocca, di un pezzo teatrale permette ai bambini di entrare in contatto con una forma di linguaggio alla quale, altrimenti, difficilmente avrebbero accesso, stimolando al contempo il loro immaginario.
Le musiche di questa operina sono sapientemente scritte per orchestra sinfonica da Virgilio Savona, conosciuto forse da tutti come componente del Quartetto Cetra, che racconta: “Ho voluto costruire una musica piana e semplice, spesso sulla scia di moduli tipicamente popolareschi con scansioni ritmiche ben marcate e usando l’accortezza di evitare inutili virtuosismi vocali o strumentali.
Soltanto qua e là, rispettando il percorso della poesia di Rodari, ho inserito momenti di pensoso raccoglimento, di palpitazione espressiva o di concitazione drammatica. È nata così questa Opera delle Filastrocche che risulta essere nel suo insieme, malgrado i due antichissimi specchi dell’umanità che di tanto in tanto vi fanno apparizione, un miracolo di ottimismo”.