Nel palazzo di Cosimo. I simboli del potere – In mostra i gioielli di Cosimo I de’ Medici
Tre importanti simboli del potere di Cosimo I dè Medici: il Collare del Toson d’oro, lo Scettro e la Corona granducale.
Realizzati da Paolo Penko, sono visibili nella sala delle Udienze del Museo di Palazzo Vecchio, a Firenze, nell’ambito del percorso “Nel palazzo di Cosimo. I simboli del potere” ideato e curato da Carlo Francini e Valentina Zucchi.
Un progetto speciale che intreccia linguaggi diversi per evidenziare lo strettissimo legame che Cosimo I dè Medici ebbe con il “suo” palazzo ducale.
L’iniziativa, a cura di Comune di Firenze e MUS.
E in collaborazione con Paolo Penko e Fondazione Arte della Seta Lisio rientra nelle Celebrazioni per il Cinquecentenario dalla nascita di Cosimo I e Caterina dè Medici, promosse da un Comitato organizzatore costituito da oltre venti istituzioni culturali cittadine e coordinato dal Comune di Firenze.
Paolo Penko, dopo un accurato lavoro sulle fonti scritte e iconografiche, ha realizzato tre opere straordinarie: non si tratta di riproduzioni (non esistono infatti originali da poter riprodurre), ma di vere creazioni artigianali eseguite sulla base di una ricerca filologica complessa e grazie a un’altissima abilità tecnica.
Tutti e tre gli oggetti vengono presentati su cuscini di velluto di pura seta, di cui uno arricchito con teletta d’oro, tutti tessuti manualmente su antichi telai Jacquard e adagiati su un centro-tavola in velluto cesellato operato con motivo cinquecentesco, in virtù della collaborazione con la Fondazione Arte della Seta Lisio, altra grande eccellenza fiorentina.
Il percorso “Nel palazzo di Cosimo.
I simboli del potere” è visibile fino al 15 marzo 2020 e ripercorre idealmente, sala dopo sala, abitudini, significati e ruoli della vita della Reggia medicea.
È a cura di Carlo Francini, responsabile ufficio UNESCO Comune di Firenze e di Valentina Zucchi, responsabile mediazione MUS.
E, con catalogo Edifir.
Nominato Duca di Firenze nel 1537, Cosimo I definì la propria residenza nel palazzo del governo cittadino e nel maggio 1540 vi si trasferì con tutta la corte: a lui si devono importanti interventi di rinnovamento e ampliamento dell’edificio, coordinati dal 1555 in poi dall’architetto di corte Giorgio Vasari e realizzati grazie a una ben strutturata Fabbrica Medicea.
Se la Sala Grande era il cuore di questa imponente architettura politica, teatro dei principali eventi e scenario ideale per accogliere personalità illustri, le sale che oggi compongono il percorso museale coniugavano efficacemente, nella seconda metà del XVI secolo, finalità propagandistiche e bisogni pratici: agli appartamenti ducali si affiancavano quelli per gli ospiti, alle sale di pubblica visibilità quelle di guardaroba medicea.
Il Collare del Toson d’oro, conferito a Cosimo da Carlo V nel 1546, è stato realizzato così come rappresentato nel ritratto del Duca della collezione Castello Odescalchi di Bracciano (1551): è composto di 25 acciarini intrecciati, alternati a elementi che simulano le pietre focaie circondate da fiamme; il pendente riproduce il Tosone, correlato alla leggenda del Vello d’oro.
Lo Scettro Granducale è stato eseguito in conformità con il grande dipinto su lavagna di Jacopo Ligozzi (1590 circa), raffigurante proprio l’incoronazione granducale di Cosimo avvenuta a Roma nel marzo 1570, e con i ritratti di Cosimo Granduca, quali i dipinti di Giovan Battista Naldini (Gallerie degli Uffizi, 1585) e di Ludovico Cardi detto il Cigoli (Palazzo Medici Riccardi, 1603).
La Corona Granducale, prezioso esemplare di arte orafa, riproduce invece il disegno presente nella Bolla Papale di Pio V del 24 agosto 1569, custodita presso l’Archivio di Stato di Firenze: ha 19 punte, alternate in argento e oro con pietre ed elementi decorativi; al centro fiorisce il Giglio fiorentino, smaltato in rosso con lumeggiature dorate.
Sotto si trovano un astragalo con perline e un fregio di dentelli con perle e ovuli smaltati, mentre nella fascia centrale è riportata la seguente scritta, cesellata e incisa a bulino: Pius V. Pont.Max. ob eximiam dilectionem ac catholicae religionis zelum praecipuumque iustitiae studim donavit (Pio V Sommo Pontefice donò per l’eccezionale devozione e per lo zelo nei confronti della religione cattolica e per il particolarissimo amore della giustizia).
Al centro della fascia spicca un cammeo in calcedonio sardonice, sul quale è intagliata la personificazione del fiume Arno.
Inferiormente vi è una modanatura con smeraldi e ioliti in castoni, distanziati da perle.
Nel palazzo di Cosimo. I simboli del potere Museo di Palazzo Vecchio
A cura di Carlo Francini e Valentina Zucchi Prestatori: Paolo Penko e Fondazione Arte della Seta Lisio
Iniziativa promossa da Comune di Firenze
Organizzazione: MUS.E
Tappezzeria: Antica Tappezzeria Borsellini
Grafica: Frush Design Progetto allestitivo: Alessandra Carta – Leonardo Boganini Architetti Totem esplicativi: Tecniform Studio srl Fotografie: Daniela Nizzoli Photography Illuminazione: Progetto Luce srl Allarmi: Ritar Elettronica srl Catalogo: Edifir – Edizioni Firenze
Ingresso: intero €12,50 – ridotto €10,00 (18/25 anni e studenti universitari) – gratuito fino a 18 anni, gruppi di studenti e rispettivi insegnanti, guide e interpreti turistici con gruppi, disabili e rispettivi accompagnatori, membri di ICOM, ICOMOS e ICCROM, possessori Card del fiorentino Riduzione 2×1 Soci Unicoop Firenze
Per informazioni e prenotazioni: 055 2768224; info@muse.comune.fi.it; 500cosimocaterina.it; musefirenze.it