Letture di poesie per il quarto compleanno di Casa Vuota
Casa Vuota compie quattro anni: quattro anni di mostre, progetti espositivi, incontri e installazioni di artisti italiani e stranieri, costruiti su misura per le stanze cariche di memorie di questo appartamento del Quadraro, in via Maia 12 a Roma, trasformato nel 2017 in piccola kunsthalle da Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo, ideatori e direttori artistici del progetto.
Venerdì 18 giugno 2021, il pubblico è invitato a una festa per il compleanno di Casa Vuota, all’insegna dell’arte e della poesia: alle ore 18:30 le porte dello spazio espositivo si aprono per accogliere il poeta Franco Buffoni e la sua lettura di poesie tratte dal libro Betelgeuse e altre poesie scientifiche (Mondadori 2021), in dialogo con la grande installazione pittorica Eden di Elisa Filomena visitabile fino al 31 luglio.
Non solo: quella del 18 giugno è una vera e propria festa d’arte per tutto il Quadraro, che in concomitanza con il reading di Buffoni vede l’inaugurazione del nuovo spazio espositivo Pianobi in via dei Ciceri 97, con una personale di Marco Emmanuele intitolata Ibidem, e l’apertura della mostra di Gianmaria Marcaccini per il format/pos•tàc•cio/di Off1c1na in via dei Juvenci 11.
“Come una madre senza più ritegno/A soli seicento anni luce da noi/Continua a morire Betelgeuse, la stella rossa/Della costellazione d’Orione./Va sempre più ingrandendosi/E perdendo intensità/Fagocita i suoi figli”: i versi che Buffoni raccoglie nel suo ultimo libro coniugano istanze provenienti dal mondo dell’astrofisica e istanze provenienti dal mondo della microbiologia con l’emozione e la consapevolezza proprie della poesia. “Nessuna fredda scienza razionale, da una parte, e calda poesia romantica, dall’altra”, annota il filosofo della scienza Telmo Pievani. “L’inversione si compie: la scienza diventa emozione della scoperta, mentre la poesia svela tutta la sua logica ritmica”. E spiega: “Lo sguardo di questo poeta appassionato di scienza è attratto dai due estremi dell’infinitamente grande e del molto piccolo, che fanno cortocircuito quando spiamo le stelle e insieme le proteine fluorescenti che si eccitano dentro le cellule, quando granelli di sabbia sembrano interi pianeti, le galassie prendono la forma di un ciottolo di fiume, e il vento di Marte non è poi così diverso da quello di Gallarate”. Dall’osservazione della complessità delle leggi scientifiche e dei fenomeni della natura, il poeta fa tesoro della lezione della finitezza. “Buffoni – scrive ancora Pievani – ci invita ad ascoltare il messaggio di Betelgeuse, stella morente della costellazione di Orione, che a 600 anni luce da noi sta facendo ciò che un giorno farà il Sole: espandersi diventando una gigante rossa e inghiottendo tutti i pianeti che le orbitano intorno”.
I primi quattro anni di vita di Casa Vuota sono stati accompagnati da un’accoglienza sempre festosa ed entusiasta da parte della critica e del pubblico, che dimostrano di apprezzare l’approccio intimamente site-specific degli interventi immaginati di volta in volta dagli artisti chiamati ad abitare le stanze di Casa Vuota, che più che a mostre in senso tradizionale danno vita a originali esperienze di fruizione avvolgenti e immersive per il visitatore.
Dopo avere ospitato tra gli altri artisti – spesso per la loro prima volta nella Capitale – mostre di Pierluca Cetera, Filippo Riniolo, Massimo Ruiu, Adriano Annino, Alberto Torres Hernández, Isotta Bellomunno, Riccardo Mannelli, Natascia Abbattista, Mariantonietta Bagliato, Patrizia Piarulli, Domenico Ventura, Damiano Azzizia, Nordine Sajot, Andrea Fiorino, Francesca Romana Pinzari, Enrico Pantani, Marco Emmanuele, Milica Cirovic e Ola Czuba, dal 15 maggio al 31 luglio 2021 Casa Vuota accoglie Eden, la prima mostra personale romana della pittrice Elisa Filomena a cura di Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo. L’artista realizza un intervento installativo elaborato e avvolgente capace di ricoprire completamente di pittura ogni superficie dello spazio espositivo, trasformando Casa Vuota in una vera e propria “camera picta”. Elisa Filomena sviluppa un portentoso racconto per immagini, che si dispiega con un andamento cinematografico su lunghi rotoli di tela, in modo da riscrivere con la pittura in forme inedite e visionarie la trama delle pareti della casa e tale da evocare i grandi cicli affrescati della Roma monumentale, dalla Villa di Livia alle chiese barocche.
Franco Buffoni (Gallarate, 1948) vive a Roma. Ha pubblicato le raccolte di poesia Nell’acqua degli occhi (Guanda 1979), I tre desideri (San Marco dei Giustiniani 1984), Quaranta a quindici (Crocetti 1987), Scuola di Atene (Arzanà 1991), Suora carmelitana (Guanda 1997, 2019 ristampa), Songs of Spring (Marcos y Marcos 1999), Il profilo del Rosa (Mondadori 2000), Theios (Interlinea 2001), Del Maestro in bottega (Empiria 2002), Guerra (Mondadori 2005), Noi e loro (Donzelli 2008), Roma(Guanda 2009). L’Oscar Poesie 1975-2012 (Mondadori 2012) raccoglie la sua opera poetica. In seguito ha pubblicato: Jucci (Mondadori 2014, Premio Viareggio), Avrei fatto la fine di Turing(Donzelli 2015), O Germania (Interlinea 2015), La linea del cielo (Garzanti 2018 Premio Carducci-Pietrasanta). Per Mondadori ha tradotto Poeti romantici inglesi (2005), per Marcos y Marcos i quaderni di traduzione Songs of Spring (1999) e Una piccola tabaccheria (2012). Tra i suoi saggi: L’ipotesi di Malin. Studio su Auden (Marcos y Marcos 2007), Mid Atlantic. Teatro e poesia nel Novecento angloamericano (Effigie 2007), Con il testo a fronte. Indagine sul tradurre e l’essere tradotti (Interlinea 2016, II ed). È autore dei romanzi Più luce, padre (Sossella 2006), Reperto 74(Zona 2008), Zamel (Marcos y Marcos 2009), Il servo di Byron (Fazi 2012), La casa di via Palestro(Marcos y Marcos 2014), Il racconto dello sguardo acceso (Marcos y Marcos 2016). Del 2017 l’opera teatrale Personae edita da Manni. Del 2018 il libro-intervista Come un polittico scritto con Marco Corsi. Del 2019 e del 2020 i due docu-fiction Due Pub tre poeti e un desiderio e Silvia è un anagramma, Marcos y Marcos.
francobuffoni.it