Da Tunisi a Torino, alla ricerca della libertà
Mosaico Refugees, l’Associazione Museo Nazionale del Cinema, ASGI e Kriol organizzano l’appuntamento Da Tunisi a Torino, alla ricerca della libertà, una giornata di approfondimenti, performance e proiezioni dedicata alla detenzione amministrativa nel nostro paese con particolare attenzione alla situazione del CPR di Torino e ai rapporti tra Italia e Tunisia.
L’appuntamento è in programma mercoledì 15 dicembre dalle 15:00 alle 23:00 presso il CineTeatro Baretti (Via Giuseppe Baretti 4, Torino), una giornata che si articolerà attraverso tre panel tematici pomeridiani che saranno collegati attraverso diversi linguaggi artistici quali la danza, la musica e il cinema che chiuderà la giornata alle 21:30 con la proiezione in anteprima regionale di Benzine di Sarra Abidi (Tunisia 2017, 90′) che presenterà il film attraverso un collegamento Skype. L’ingresso è libero per i panel pomeridiani, ingresso unico a 5:00 Euro per il film.
Tramontata la rivoluzione e la speranza del cambiamento, la Tunisia è piombata in un incubo economico, istituzionale e sanitario. La crisi e la repressione imperversano, spingendo decine di migliaia di persone a fuggire dal Paese. La richiesta di libertà che infiamma le piazze scuote anche i CPR italiani, dove sono reclusi centinaia di cittadini tunisini. Molti sono partiti come profughi da un Paese in guerra, quasi tutti sono diretti a Nord. Trattenuti in un sistema feroce e irrazionale, vivono una doppia oppressione e l’autolesionismo dilagante ne è la rappresentazione più violenta. Sono migliaia di voci, gesti e corpi che smentiscono la retorica, ormai diventata legge, della Tunisia come Paese sicuro. E che denunciano la collaborazione tra le autorità tunisine e italiane per i rimpatri accelerati.
Programma della giornata
15, 00 Panel 1 – A day in Tunisia
Il 25 luglio 2021 il presidente Kais Saied ha sciolto il Governo e congelato il Parlamento. L’iniziativa, condivisa da parte dell’opinione pubblica, ma giudicata un colpo di Stato da molti osservatori, segna il culmine di una crisi sulla quale è deflagrata la pandemia da Covid-19. A dieci anni dalla rivoluzione dei gelsomini, il Paese che ha battezzato la Primavera araba è in caduta libera. Ne discutono Majdi Karbai (parlamentare tunisino) e Samia Ben Amor (mediatrice culturale); modera Claudia Pretto (UniDolomiti). Intermezzo: incontrare i movimenti migratori tramite l’arte. Con Paula Fraschia (attivista sociale), Andrea Rampazzo (danzatore) e Innocent Oboh (musicista).
17, 00 Panel 2 – Le responsabilità di Roma a Bruxelles
Con il decreto legge del 4 ottobre 2019 l’Italia ha designato la Tunisia quale Paese di origine sicuro. Sotto un’apparenza democratica la situazione è allarmante: collasso istituzionale, corruzione pervasiva, impunità, diseguaglianze e poteri illimitati al presidente e alla polizia. A fronte del fallimento di un Paese intero, non cambia il diktat della politica migratoria italiana ed europea: deterrenza e rimpatri. Ne discutono Martina Costa (Avocats Sans Frontières), Barbara Spinelli (ASGI) e Bilel Mechri (avvocato); modera Ulrich Stege (International University College of Torino, ASGI). Intermezzo: incontrare i movimenti migratori tramite l’arte. Con Paula Fraschia, Andrea Rampazzo e Innocent Oboh.
19, 00 Panel 3 – La doppia oppressione
La metà delle persone trattenute nei C. P. R. e la quasi totalità di quelle rimpatriate dall’Italia sono tunisini. È il risultato dell’aumento degli arrivi e, soprattutto, della collaborazione, rinnovata nell’estate del 2020, tra le autorità dei due Paesi. Nonostante le denunce, le polemiche, le morti, il sistema dei C. P. R. continua a mietere vittime. Come spezzare il circolo vizioso? Ne discutono Monica Cristina Gallo (Garante delle persone private della libertà personale del Comune di Torino) e Berthin Nzonza (Mosaico); modera Carla Lucia Landri (ASGI).
21, 30 Proiezione del film Benzine di Sarra Abidi (Tunisia, 2017, 90′).
Salem e Halima non hanno notizie del loro unico figlio che è partito per l’Italia. Dopo mesi di silenzio, cominciano a circolare voci contrastanti. Che fine ha fatto il loro ragazzo? Il film parla degli itinerari della gioventù tunisina che vive precariamente, dei genitori che lottano in silenzio e del destino di una regione fortemente emarginata. Proiezione in collaborazione con il Festival di Cinema Africano di Verona. Introduce Valentina Noya (Associazione Museo Nazionale del Cinema).
È possibile acquistare online in prevendita i biglietti per la proiezione del film