Chi non è artista si trova di fronte a un quesito molto imbarazzante, se gli si chiede fin dove l’artista prenda sul serio ciò che per lui dovrebbe essere, e sembra essere, la cosa più seria; quanto prenda sul serio se stesso e quanto invece sia scherzo, celia o mascherata.
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Collocare sul medesimo piano morale il comunismo russo e il nazifascismo in quanto entrambi sarebbero totalitari, nel migliore dei casi è superficialità, nel peggiore è fascismo. Chi insiste su questa equiparazione può ben ritenersi un democratico, in verità e nel fondo del cuore è in realtà già fascista, e di certo solo in modo apparente e insincero combatterà il fascismo, mentre riserverà tutto il suo odio al comunismo.
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Dove ci sono io, c’è la cultura tedesca.
Wo ich bin, ist die Deutsche Kultur.
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Essere artista ha sempre significato possedere ragione e sogni.
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Il blocco non parteggia per lo scultore, è contro di lui.
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Il mio atteggiamento democratico non è perfettamente sincero, è solo una reazione irritata all’irrazionalismo dei tedeschi, alle loro profondità fasulle e al fascismo in genere, che non riesco proprio a sopportare. Ho sempre sentito che, al tempo della mia ostinazione reazionaria, nelle Considerazioni di un impolitico ero stato molto più interessante e lontano dalla banalità.
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L’incompleta comprensione di se stesso, il non ammettere che il suo amore non era per nulla più sublime, ma un amore come tutti gli altri, se pure – almeno al tempo suo – con più scarse possibilità di felice esaudimento, questo equivoco insomma lo spinse all’ingiustizia, all’insanabile amarezza, all’esacerbato rancore per il dispregio e la durezza in (sic) cui la sua ardente dedizione si scontrava quasi ad ogni momento ed esso ha parte evidentissima nel suo risentimento contro la Germania e contro tutto ciò che è tedesco, e finì per spingerlo all’esilio ed alla morte solitaria.
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Il tempo è un dono prezioso, datoci affinché in esso diventiamo migliori, più saggi, più maturi, più perfetti.
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Il vero principio artistico è la riserva.
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La capacità di godere richiede cultura, e la cultura equivale poi sempre alla capacità di godere.
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L’artista è l’ultimo a farsi illusioni a proposito della sua influenza sul destino degli uomini [… ]. L’arte non è una forza, è soltanto una consolazione.
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La giustizia non è ardore giovanile e decisione energica e impetuosa: giustizia è malinconia.
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La musica dodecafonica è un abile tentativo di ridare ordine e norma alla musica, che va dissolvendosi nell’arbitrio soggettivo. Essa vuole oggettività e composizione rigorosa.
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Le parole grosse, trite come sono, non si addicono molto a esprimere le cose straordinarie; vi si riesce meglio sublimando quelle piccole, portandole al culmine del loro significato.
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L’uomo ha tendenza a considerare la sua condizione del momento, sia essa serena o intricata, tranquilla o appassionata, come quella vera, caratteristica e duratura della sua esistenza, e soprattutto a elevare immediatamente, nella sua fantasia, ogni felice ex tempore a bella regola e inviolabile consuetudine, mentre in realtà è condannato a improvvisare e a vivere, dal punto di vista morale, alla giornata.
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Noi cammineremo insieme, la mano nella mano, anche nel regno delle ombre.
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“Non è europeo”, disse scuotendo la testa.
“Non è europeo, signor Fischer? E perché?”
“Non capisce niente delle grandi idee umane.”
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Se ho firmato la “petizione di Stoccolma contro la bomba atomica”, l’ho fatto perché mi fu presentata non come azione comunista, ma prettamente umanitaria. L’hanno sostenuta molti non comunisti, convinti della necessità di conservare la pace. È abominevole che si avvilisca la parola “pace” facendone la parola d’ordine del Partito Comunista.
Thomas Mann. (2022, agosto 26). Wikiquote, Aforismi e citazioni in libertà. Estratto il 15:42, agosto 27, 2022 da https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Thomas_Mann&oldid=1224529.