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Ricordo di un grande pittore italiano: Antonio Mancini

Ricordo di un grande pittore italiano: Antonio Mancini

Il 14 novembre del 1852 a Roma nasceva Antonio Mancini, uno tra i più talentuosi pittori italiani, non solo dell’800.

Mancini visse tra difficoltà e povertà la sua gioventù ma era talmente precoce nella sua abilità artistica che fu accettato all’Accademia di Belle Arti di Napoli addirittura all’età di dodici anni, dove fu allievo, tra gli altri, del conosciuto pittore Filippo Palizzi, e sempre per il suo straordinario talento, a soli 18 anni espose al “Salon di Parigi”, dove riscosse immediato successo.
Finiti gli studi si trasferì a Roma dove aprì un proprio studio e dove aderì al movimento del “Verismo”. Visse per un piccolo periodo a Parigi dove conobbe Manet, Degas ed il pittore John Singer Sargent (considerato il maggiore ritrattista americano dell’800 e tra i maggiori a livello internazionale, il quale considerava Mancini come il migliore pittore esistente).
Fu vittima di crisi depressive e fu ricoverato in una casa di cura. Riuscì comunque, in seguito, a stipulare diversi contratti con vari mercanti che gli garantirono entrate economiche costanti.
La Biennale di Venezia nel 1920 gli dedicò una mostra personale e nel 1929 gli venne organizzata una grande mostra al Castello Sforzesco di Milano e divenne membro dell'”Accademia d’Italia”. Morì nel 1930.

Questa mia opera a sanguigna e seppia acquerellate ed acquerello è in suo omaggio e memoria.
Bruno Pollacci
Direttore dell’Accademia d’Arte di Pisa