Spettacolo: “Ok boomer” di Nicolò Sordo
Venerdì 20 gennaio al Teatro Astra di Vicenza in scena “Ok Boomer (anch’io sono uno stronzo)” il testo di Nicolò Sordo vincitore del 14° Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli”, a cui seguito il doppio debutto al Romaeuropa Festival prima all’interno di Situazione Drammatica, il format ideato da Tindaro Granata dedicato alla nuova drammaturgia italiana, successivamente sempre al Romaeuropa Festival insieme a Babilonia Teatri lo scorso ottobre.
In scena lo stesso Nicolò e Filippo Quezel con un racconto che non divide i buoni dai cattivi, ma affonda mani e piedi nei paradossi che ci circondano e che incarniamo.
“Ok Boomer (anch’io sono uno stronzo)” è il nuovo spettacolo coprodotto da La Piccionaia in scena all’interno di Terrestri, la rassegna serale curata dal Centro di Produzione Teatrale La Piccionaia per il Comune di Vicenza.
Ok Boomer racconta “il sabato pomeriggio in un negozio di articoli sportivi di un centro commerciale, dove ladruncoli di ogni genere prendono d’assalto tutto ciò che gli capita a tiro. Un ragazzino, beccato a rubare un paio di Nike Air, porta accidentalmente alla luce una realtà ben più torbida che si cela nel seminterrato del negozio: un laboratorio dove lavorano delle persone ridotte in schiavitù. ” La coproduzione di La Piccionaia, Romaeuropa Festival e Fondazione Sipario Toscana mette in scena il testo in coproduzione con Riccione Teatro con la direzione di scena, video e audio editing di Luca Scotton, il disegno delle luci di Babilonia Teatri e Luca Scotton, l’artwork di scena a cura di Riccardo Raffin e le foto di Eleonora Cavallo.
“Abbiamo lavorato a un adattamento del testo e a una messa in scena in grado di raccontare un’assenza di prospettiva”, raccontano i registi Enrico Castellani e Valeria Raimondi – Babilonia Teatri. “Una desertificazione in cui avere come orizzonte ultimo da raggiungere un paio di scarpe smette di essere espressione di un vuoto, per diventare forse l’unica prospettiva davvero possibile, per trovare un senso al proprio vivere. I personaggi vengono ridotti ai loro nomi, a cui i due attori sulla scena danno voce, e l’io narrante si sdoppia, per esprimere quanto la sua storia non sia solo una vicenda personale, ma una fotografia di uno stato d’animo e di un tempo, il nostro, in cui la terra sembra sgretolarsi sotto i nostri piedi giorno per giorno”.
Teatro Astra
Contrà Barche, 53, 36100 Vicenza