Nel nome di Petrarca, debutta l’originale Parco Letterario nei Colli Euganei. 57 tappe poetiche da raggiungere a piedi, in bicicletta, a cavallo o in barca.
Per immergersi in atmosfere che hanno stregato generazioni di poeti, da Claudiano a Zanzotto, Bassani e Bertolucci. Passando per Widmann, Shelley, Byron, Foscolo, Fogazzaro, D’Annunzio, e naturalmente Petrarca.
Nasce nel nome di Francesco Petrarca il nuovo “Parco Letterario”, inserito nel Parco Regionale dei Colli Euganei, in quell’area compresa tra le antiche terme di Abano e Montegrotto e Arquà Petrarca, in quello che viene considerato il cuore verde del Veneto. L’esatta denominazione del nuovo Parco Letterario è: “Parco Letterario di Francesco Petrarca e dei Colli Euganei”.
Petrarca fu l’antesignano di una ampia schiera di poeti e scrittori, non solo italiani, che hanno scelto questo magnifico ambiente per trascorrevi parte della loro esistenza o vi hanno soggiornato solo il tempo per trovarvi benessere e serenità.
“Esistono davvero certi luoghi, anzi certe concrezioni o arcipelaghi di luoghi in cui per quanto ci si addentri, e per quanto li si pensi e ripensi, o li si collega tutti insieme come in un plastico fissato da una prospettiva dall’alto, mai si riuscirebbe a precisarne una vera “mappa”, o fissarci itinerari, Ecco, questo si può dire particolarmente, con sfacciata e maliosa evidenza dei Colli (monti) Euganei” ha annotato Andrea Zanzotto.
E, in effetti, questi coni che assomigliano a piccoli vulcani, le acque calde e benefiche che affiorano dalle sorgenti, le vallate che mutano colori ed essenze ad ogni curva, i borghi, i monasteri, le ville, i castelli, i magnifici giardini costituiscono le mille facce che in modo naturale si riconducono a quell’insieme che fa degli Euganei un unicum in Italia e in Europa.
Le emozioni provate dai poeti, così come hanno preso forma nelle loro parole scritte, vengono oggi condivise con chiunque voglia “intrigarsi” nella scoperta di questi luoghi realmente magici. L’invito è a farlo percorrendo la nuova “Via Poetica”, punteggiata da 57 targhe che riportano altrettante affermazioni o riflessioni di quei poeti e scrittori che in quel preciso punto si sono soffermati o vi sono vissuti.
Petrarca, cui il nuovo Parco Letterario è dedicato, non fu probabilmente il primo dei poeti a scoprire e amare questi Colli. Qui sorgevano centri importanti già dall’età del bronzo e le terme erano già popolari in epoca romana, come ricorda il poeta Claudiano, tra il quarto e quinto secolo dopo Cristo.
Se non fu il primo, egli è certo il più celebre.
Di Arquà egli ha fatto la sua dimora d’elezione, cantandola nel Canzoniere. Subito dopo la sua morte, avvenuta nel 1374, ha preso vita un pellegrinaggio tutto laico verso la sua casa e la sua tomba che, in epoca romantica, era acquisita tra le mete del Grand Tour.
Da qui passarono, innamorandosi di questi luoghi, Widmann, Byron, Foscolo, Margareth Symonds sino a D’Annunzio e Zanzotto.
Le mura di Este fanno da sfondo ad uno dei romanzi di Mary Shelley, ma già secoli prima, nel pieno del Rinascimento, Alvise Cornaro qui trovò ispirazione per la sua “Trattato della vita sobria”. Ludovico Ariosto cita Este nell'”Orlando Furioso”, mentre Lord Byron affittò qui una villa come buen retiro per Mary e Percy Bysshe Shelley, che descrive gli Euganei come “Isole in fiore”.
Le terme di Galzignano, gli eremi, il monastero camaldolese del Monte Rua, Villa Barbarigo e il suo esoterico parco hanno calamitato soprattutto poeti e scrittori italiani e veneti, da Lazzaro Bonamico, grande umanista rinascimentale che qui amava vivere i suoi ozi letterari, alla poetessa Aglaia Anassillide, a Giovanni Comisso, tra i tanti.
Teolo e l’Abbazia benedettina di Praglia hanno conquistato Fogazzaro, Diego Valeri, Giuseppe Barbieri, Vittorio Zambon e Zanzotto, che divise il suo cuore tra gli Euganei ed i natii colli trevigiani. Poco più in là, Torreglia, cantata da Nicolò Tommaseo e da quel fine umanista che fu Concetto Marchesi, insieme a Barbieri e a Dino Buzzati che si mostra affascinato dalla Villa dei Vescovi, che, a suo dire: “è uno dei primi esempi di architettura classica nel Veneto. Palladio non si era ancora rivelato. Sorge in cima ad una collinetta e i suoi due orgogliosi loggiati fissano, immobili, il singolare panorama che è probabile sia unico al mondo”.
Le parole di ammirazione per i “Colli” (come qui semplicemente sono indicati, senza alcun aggettivo) uniscono tanti altri autori, da Giacomo Zanella a Giorgio Caproni, Attilio Bertolucci, Giorgio Bassani, Goffredo Parise…Di certo questi sono “luoghi ad alta intensità poetica”!
Come percorrerli? Se lasciata l’auto in archeggio, volete ritrovare le atmosfere, i sapori, i profumi che hanno ammaliato generazioni di poeti, le alternative non mancano. A vostra disposizione c’è la Rete di Sentieri Letterari da percorrere a piedi nel Parco Regionale dei Colli Euganei: decine di percorsi, a diversa difficoltà, tutti punteggiati dalle parole dei Poeti. Ma c’è anche l'”Itinerario Letterario in bici sull’anello ciclabile dei Colli Euganei”, 63 km alla portata di tutti. Si può inoltre raggiungere in barca da Padova, come faceva Petrarca grazie all’antica via di navigazione del Canale Battaglia. E se, dopo le escursioni, siete un pochino stanchi, le 240 piscine di acqua termale naturalmente calda vi assicurano ogni relax. E sarete nuovamente pronti per riemergervi là dove i Colli “s’allentano e si tendono nelle beate rime nei sospiri e negli ozi dei poeti”. Parola di Andrea Zanzotto!
Il Parco Letterario “Francesco Petrarca e i Colli Euganei” è coordinato dall’omonima associazione culturale con sede ad Arquà Petrarca, che ha tra i propri scopi la valorizzazione e del patrimonio materiale e immateriale e del paesaggio, grazie ad attività di divulgazione, approfondimento e promozione della cultura letteraria e fa parte della rete internazionale dei Parchi Letterari con sede a Roma. È sostenuta dalla collaborazione con i 17 Comuni dei Colli e delle Terme Euganee, con la destinazione turistica e condivide progettualità con vari altri soggetti del territorio.
Informazioni
parcopetrarca.com
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Parco Letterario di Francesco Petrarca e dei Colli Euganei. Foto di Gianluca Canello