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Proiezione: "Le chiavi di una storia. La Comunità dell'Isolotto"

Proiezione: “Le chiavi di una storia. La Comunità dell’Isolotto”

Il film documentario “Le chiavi di una storia – La comunità dell’Isolotto” di Federico Micali, sull’incredibile racconto della Comunità dell’Isolotto di Firenze, dalla contestazione del ‘68 alle attenzioni mediatiche da tutto il mondo con documenti rari d’archivio, arriva a Roma.
Sarà proiettato martedì 17 ottobre alle ore 19:00 al Cinema Farnese in Campo de’ Fiori.

La storia dell’esperienza fiorentina sarà lo spunto per parlare di comunità e marginalità dei quartieri, con uno sguardo particolare alle situazioni romane: guardare al passato per trovare nuove idee. Ne parleranno, oltre al regista Federico Micali, Alberto Severi, Giovanni Caudo e Flavia De Gregorio, con la mderazione di Francesca Severi

Il documentario presentato in prima nazionale al 63° Festival dei Popoli ed è stato accolto in maniera molto caloroso da stampa e pubblico tanto da essere avviato ad una serie di proiezioni tra Firenze e il resto d’Italia che, con Roma, Firenze, Venezia e Ravenna negli ultimi giorni, hanno recentemente superato le 70.

Il film racconta la storia della Comunità attraverso una serie di testimonianze e l’uso di materiali di repertorio – molti dei quali mai utilizzati fino ad oggi – conservati presso l’archivio della Comunità stessa. “Sono stato coinvolto dalla Comunità per la realizzazione di questo lavoro – ha detto Micali – e sono rimasto colpito soprattutto da questo senso di identità collettiva. Mi sono quindi indirizzato verso un racconto corale e condiviso, senza protagonisti né voci narranti di una storia paradigmatica e rivoluzionaria”.

C’è stato un momento in cui il quartiere popolare dell’Isolotto di Firenze è stato al centro dell’attenzione mediatica mondiale: la contestazione del ’68 si era allargata per la prima volta alla chiesa dove un’intera comunità stava praticando le idee del Concilio Vaticano secondo, per una chiesa aperta e senza potere. E l’Isolotto, quartiere popolare ed operaio nato solo pochi anni prima, era il luogo perfetto in cui coltivare legami nuovi e obiettivi comuni. Ma questi ideali trovarono una forte opposizione da parte dei vertici ecclesiastici, tanto da far decretare l’estromissione del parroco (Enzo Mazzi) e provocare una reazione del quartiere capace di iniziare un’inedita esperienza di autogestione orizzontale, e attenta alle disuguaglianze del mondo. Un’esperienza comunitaria cominciata in chiesa e proseguita nella piazza per oltre trent’anni, ed arrivata fino ad oggi, fuori dal “dominio del sacro”, e arricchita da molteplici iniziative sociali.

“La voglia di raccontarci – dicono dalla Comunità dell’Isolotto – si lega ai vissuti personali entro una trama collettiva che ha generato ha generato consapevolezza, partecipazione e che ha reso il territorio dell’Isolotto protagonista di conquiste ed esperienze sociali innovative nella recente storia di Firenze. L’obiettivo è anche quello di offrire alle generazioni che non hanno vissuto o conosciuto tutto questo una chiave di lettura che permetta di trovare nella narrazione ragioni per leggere e affrontare le sfide del presente”.

Era il 1954 quando furono consegnatele le chiavi di circa mille appartamenti realizzati nell’ambito di un progetto che interessava la riva sinistra dell’Arno, di fronte al parco delle Cascine: nasce così il quartiere dell’Isolotto di Firenze, la “città-satellite”, come definita dal sindaco La Pira. In un terreno fino ad allora abbandonato le nuove case furono assegnate a gruppi eterogenei di persone: profughi dell’Istria, impiegati, operai della Galileo e altre fabbriche fiorentine, sfollati e sfrattati, immigrati dal sud Italia. Principio cardine di questo nuovo quartiere era la diversità, quella stessa diversità su cui si erigerà la storica comunità dell’Isolotto che si è battuta per veder riconosciuti i diritti di tutti, guidata dal “prete ribelle” Don Mazzi (Enzo per la comunità). In un racconto corale, la voce degli stessi protagonisti, ritmata dalle immagini di repertorio, ci riporta indietro nel tempo e ci fa rivivere i momenti cardine che hanno infiammato il decennio degli anni ’60, le lotte di chi ha combattuto per cambiare e trasformare le istituzioni e aprire un dibattito politico e sociale sul fare comunità.

“Le chiavi di una storia” è stato prodotto dalla Comunità dell’Isolotto con il supporto di Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. In seguito alla calorosa accoglienza del pubblico ricevuta durante l’anteprima, il film è in fase di traduzione in inglese, spagnolo e catalano per future proiezioni in tutta Europa.

Federico Micali è un regista e sceneggiatore fiorentino, classe 1971. Fra i suoi progetti più recenti, il docufilm Looking For Negroni (coprodotto da Rai Cinema), il documentario “Firenze sotto vetro” (con Pablo Benedetti) e soprattutto il film “L’Universale” (ispirato alla storia del popolare cinema di Firenze), con Francesco Turbanti, Matilda Lutz, Claudio Bigagli e Maurizio Lombardi. La sua filmografia comprende molti documentari che hanno avuto un’ampia diffusione cinematografica ed editoriale: tra questi “Genova senza risposte” (girato durante il G8 di Genova del 2001 e distribuito in pellicola 35mm), “Firenze Città aperta” (sul social forum europeo del 2002), “Nunca Mais” (il film sul disastro ecologico della petroliera Prestigie in Galizia), “99 Amaranto” (su Livorno e il suo riflesso nel calcio di Cristiano Lucarelli) e “L’Ultima Zingarata, con la partecipazione di Mario Monicelli e Gastone Moschin.

Immagine in evidenza
riapertura Isolotto

The event is finished.

Data

17 Ott 2023
Expired!

Ora

19:00

Luogo

ROMA - CINEMA FARNESE
Piazza Campo de' Fiori, 56 00186 Roma
Sito web
https://www.cinemafarnese.it/
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