“Giulio” di Aleksandros Memetaj e Yoris Petrillo
Sabato 30 marzo 2024 alle ore 21 lo Spazio Rossellini ospiterà “Giulio” di Aleksandros Memetaj e Yoris Petrillo, liberamente ispirato al Giulio Cesare di W. Shakespeare.
Lo spettacolo, inserito all’interno della rassegna “Scena Pubblica – In/Out” a cura di Twain Centro Produzione Danza, ripercorre gli ultimi tre giorni di vita di Caio Giulio Cesare, visti dalla prospettiva di Giulio, servo di Marco Giunio Bruto, giovane ciabattino che sogna di diventare un uomo libero e che per questo suo sogno diviene uno strumento dimenticato di una storia già scritta.
Uno spettacolo per 6 performers – interpretato da Beatrice Fedi, Caroline Loiseau, Aleksandros Memetaj, Fabio Pagano, Guido Targetti e Valerio Riondino – con un linguaggio che spazia dal teatro fisico, alla danza contemporanea, al teatro civile.
Tre giorni alle Idi di marzo. Mentre Bruto e Cassio tessono le redini della congiura ai danni di Cesare, Giulio, un giovane ciabattino al servizio di Bruto, si ritrova nel posto sbagliato al momento sbagliato. Il ciabattino ha la possibilità di salvare la vita di Cesare, ma questo significa rischiare la propria. Potrebbe fuggire ma non lo fa. Messo alle strette da Bruto e Cassio, tradito da Porzia, affronta il suo destino, che ormai è pericolosamente legato a quello di Cesare. Giulio porta con sé una domanda fondamentale: e se tutto fosse semplice? Se l’unica regola da seguire in una società democratica fosse composta solo da tre parole: fare i bravi?
Tutti i personaggi che ruotano attorno a Giulio (Bruto, Cassio, Porzia, Caio Giulio Cesare, Antonio) sono bloccati da forme diverse di schiavitù. Agiscono per invidia, insicurezza, gelosia, brama di potere, sfiducia nel prossimo ed avarizia. Sono le dinamiche personali, individuali, sono i desideri più profondi dell’animo umano a spingere in avanti la tragedia e a definire le azioni politiche di ieri e di oggi. In questa giostra infernale si muove Giulio, un personaggio storicamente mai esistito, un ragazzino, un servo, l’unico personaggio libero presente nella storia. L’opera si può intendere come un trionfo della libertà, una vittoria del bene sul male. La fine tragica del ragazzo diventa infatti il motore che veicola il messaggio di Giulio fino alle orecchie e allo stomaco del pubblico: “Fare i bravi”, agire per il bene del prossimo e non contro di esso.
“Giulio”
Liberamente ispirato al Giulio Cesare di W. Shakespeare
di Aleksandros Memetaj e Yoris Petrillo
Con Beatrice Fedi, Caroline Loiseau, Aleksandros Memetaj, Fabio Pagano, Guido Targetti, Valerio Riondino
Scene Federico Biancalani realizzate da Marco Uliveri e Vittorio Cavallini
Costumi Elena Ciciani
Luci Piermarco Lunghi
Produzione Anonima Teatri / Twain Centro Produzione Danza
Coproduzione Dance Project Festival
Con il contributo di MiC – Ministero della Cultura, Regione Lazio Spettacolo dal Vivo, Comune di Tuscania