Biennale Teatro 2024: “Niger et albus”
Il 52° Festival internazionale del Teatro (Venezia, 15-30 giugno) porterà in scena la contrapposizione tra bene e male, gli opposti mescolati, ma anche il superamento del dissidio tra bianco e nero: “Niger et albus”.
Con questi intenti i direttori artistici Stefano Ricci e Gianni Forte presentano la quarta edizione del Festival da loro diretto: “per spalancare le porte dell’Immaginario e salpare per questo viaggio multidisciplinare di due settimane nei teatri, nelle sale e negli spazi site-specific della Biennale Teatro, attraverso l’esperienza di un’audace portata etico-politica e di un’estetica mozzafiato, esplorando mondi sconosciuti, condividendo sogni utopici ed emozioni profonde”.
Il programma comprende la compagnia australiana Back to Back Theatre (Leone d’Oro alla carriera); il collettivo anglo-tedesco Gob Squad (Leone d’Argento); i giovani artisti della Biennale College Teatro Ciro Gallorano, Elia Pangaro, Rosalinda Conti, Eliana Rotella; le compagnie nazionali e internazionali di Vaiva Grainyte / Lina Lapelyte / Rugile Barzdžiukaite, Miet Warlop, Amir Reza Koohestani; Giorgina Pi/Stefano Fortin, Muta Imago, Luanda Casella, Markus Öhrn, Tim Crouch, Milo Rau, Fabrizio Arcuri/Carolina Balucani.
Il Presidente della Biennale di Venezia Pietrangelo Buttafuoco ha dichiarato: “Il Festival proposto da Stefano Ricci e Gianni Forte è un manifesto programmatico, una dicotomia – Niger et Albus – che si dipana in una proposta di spettacoli descritta dai suoi Direttori come un biglietto di A/R per un altrove trasversale. Una personale Ombra della Luce, in cui sviluppare la spiritualità governando le tendenze materiali”.
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