Samar Festival 2024 – Street art, narrazioni, storia e cultura diffusa
Si terrà il 30 giugno, a Saracinesco (RM), il Samar Festival, il progetto di residenza d’artista organizzato da a.DNA project e Matrice Zero con il sostegno della Regione Lazio e del Comune di Saracinesco e con la direzione artistica di Mirko Pierri e Fabio Pecchioli.
Il festival sarà un’occasione di dialogo e confronto tra le maestranze e il territorio, uno scambio reale di esperienze e saperi che, in un’epoca che ci vorrebbe sempre più veloci e pronti a fruire immagini virali, tanto nel web quanto negli spazi pubblici, rivendica la necessità di un paesaggio urbano in contatto con il contesto abitativo, che esplora le radici del territorio e allo stesso tempo guarda al futuro. Al centro del festival e della residenza d’artista ci sarà il tema del tempo, declinato nelle sue accezioni storiche, filosofiche e pratiche: Saracinesco, infatti, è un luogo nel quale il tempo sembra essersi fermato, ma al tempo stesso è caratterizzato dalla presenza di 7 orologi solari, un vero e proprio museo diffuso tra le strade e le piazze che scandisce il trascorrere delle ore.
Il piccolo paese di origini saracene, con soli 170 abitanti e a 900 metri sul mare, ospiterà a partire dal 20 giugno tre urban artist di fama internazionale che avranno modo di conoscere la realtà del luogo, frequentarne le persone ed entrare in dialogo con la loro storia: il calligrafo Zepha dalla Francia, pioniere della nuova calligrafia urbana contemporanea mondiale che dipingerà per la prima volta in Italia; l’artista muralista Agus Rùcula dall’Argentina, il graffiti-writer e character designer MACS dall’Italia.
«In questo caso chiediamo agli artisti di riconquistare il proprio tempo, rallentare il processo di creazione, che sarà il fulcro del progetto, per arrivare a una riflessione profonda sul senso che ha produrre nuove immagini in un luogo dalla forte identità storica come Saracinesco eppure poco condivisa: la cultura delle immagini passa inevitabilmente attraverso il tempo della meditazione, della produzione e dell’osservazione e senza fermarsi ad ascoltare un racconto condiviso, nessuna storia verrebbe scoperta e tramandata» ha detto il direttore artistico Mirko Pierri.
«Ho conosciuto questo paese attraverso amici che si sono trasferiti qui e approfondendone sempre di più le usanze e la storia, ho pensato che tutti avrebbero dovuto conoscerle e condividerle, ecco perché ho pensato di organizzare qualcosa che potesse coinvolgere persone locali e non solo, in momenti artistici e culturali in cui ci si confronta con l’altro e si sperimentano nuovi modi di stare insieme» le parole del co-curatore Fabio Pecchioli.
Una mostra diffusa a cielo aperto
Il nome del festival prende spunto da una parola araba di difficile traduzione, “Samar”, che descrive un rito di ascolto che può avvenire in notturna dopo un viaggio, e rimanda ai valori dell’incontro e dell’ospitalità. Sarà proprio questo lo spirito che animerà Saracinesco. Infatti, durante i dieci giorni di residenza artistica, gli urban artist delle tre opere murarie avranno la possibilità di entrare in contatto con gli abitanti del paese. Nelle giornate di residenza, gruppi di giovani ragazze e ragazzi dai 14 anni in su, provenienti da Roma e dintorni, arriveranno in paese per incontrare gli artisti, il sindaco e gli organizzatori del festival. Il centro anziani e la biblioteca del paese, diventeranno lo studio-atelier dei creativi, che potranno sperimentare e produrre gli schizzi per le bozze finali che poi saranno riprodotte sulle tre pareti messe a disposizione dal Comune di Saracinesco e alcuni suoi abitanti. Le opere degli artisti e le loro bozze saranno interamente realizzate in loco, ognuno lavorerà su un tema diverso proposto dai curatori. Uno dei tre protagonisti dell’atelier residente di SAMAR è il calligrafo francese ZEPHA, il primo, vero e proprio pioniere della calligrafia urbana, per la prima volta all’opera in Italia. Il suo murale si ispirerà alle antiche origini arabe del paesino, che ancora oggi si possono rintracciare nelle fisionomie dei suoi abitanti e della città stessa. A firmare il secondo murales sarà la muralista argentina Agus Rùcula che porterà in Italia il suo uso poetico del colore, della percezione e del dinamismo. La sua opera prenderà spunto dalla vicenda delle “fioraie” di Saracinesco: donne che negli anni ‘50 emigravano verso Roma alla ricerca di fortuna e venivano ritratte dai pittori delle strade del centro. A completare il trio l’illustratore abruzzese MACS, conosciuto in tutto il mondo per la sua cifra fumettistica e fotorealista, al quale sarà affidata la parete all’ingresso dell’abitato: il suo lavoro prenderà le mosse dall’idea del tempo che cambia i luoghi, dal solco che, trascorrendo, lascia nel paesaggio e nella sua morfologia.
Insieme alle tre opere murarie verrà allestita, tra i vicoli del centro storico, una mostra diffusa, che vedrà esposte installazioni prodotte da 20 artisti da tutta Italia tra illustratori, writer, calligrafi e street artist che il 30 giugno vedranno le proprie opere affisse sulle pareti esterne della abitazioni del paese: Orghone, Gojo, Haterisk, Edoardo Ettorre, Gabriele Cigna, Alessandra Carloni, Groove, Gianluca, Elia 900, Warios, Diavù, Ironmould, Giulia Frascari, Croma, Lucamaleonte, MissK, Ex Voto, Krayon, Oniro e Imagrafik.
Il programma
La giornata del 30 giugno iniziarà alle 11:00 con la parata di inaugurazione dei murales per le strade di Saracinesco, si attraverseranno i vicoli che ospitano le 20 opere esposte degli artisti in mostra facendo tappa presso i murales ultimati. La passeggiata sarà accompagnata da musica dal vivo itinerante e danze collettive. Alle 13:00, all’insegna dello spirito della condivisione simbolo del Samar Festival, sarà allestita una zona ristoro per un pranzo collettivo, un momento di ristoro organizzato dalla Pro Loco di Saracinesco nel quale, nello spirito del rito del “Samar” si racconteranno storie. A seguire la performance di Chien Barbu Mal Rasè, il duo di clown formato da Daniele Spadaro ed Emanuele Avallone che porta in strada la tradizione dei ciarlatani, il teatro popolare ed il clown teatrale. I due artisti daranno voce ai messaggi e pensieri che sono stati scritti nei giorni di residenza dai cittadini e visitatori. Nel pomeriggio (17.00) ci sarà l’apertura dell’Atelier, insieme agli artisti e ai direttori artistici del festival Mirko Pierri e Fabio Pecchioli si potranno approfondire tutte le opere murali e della mostra diffusa.
L’evento si concluderà con un omaggio al nome del festival, in un momento di raccolta al tramonto, intorno al fuoco.
Immagine in evidenza
Zepha