Svelate le tendenze globali dell'impegno sui social media per l'anno elettorale del 2024

Svelate le tendenze globali dell’impegno sui social media per l’anno elettorale del 2024

Un’analisi di oltre 4 milioni di post di Facebook creati da organi di informazione e partiti politici nel 2024 evidenzia le tendenze globali di coinvolgimento sui social media e la polarizzazione politica durante un anno che ha incluso le elezioni per molti paesi. Giulio Pecile e colleghi della Sapienza Università di Roma, Italia, presentano questi risultati sulla rivista open-access PLOS One il 5 febbraio 2025.

Ricerche precedenti hanno suggerito che i contenuti personalizzati presentati sulle piattaforme dei social media potrebbero rafforzare la polarizzazione politica e influenzare il comportamento degli elettori. Nel 2024, una parte sostanziale della popolazione mondiale ha partecipato alle elezioni, offrendo l’opportunità di esaminare l’impegno sui social media su scala globale durante un importante anno elettorale.

Pecile e colleghi hanno analizzato il modo in cui il pubblico interagiva con i contenuti pubblicati su Facebook da agenzie di stampa e partiti politici tra settembre 2023 e maggio 2024. Il set di dati includeva le reazioni del pubblico (ad esempio, Mi piace, commenti o condivisioni) come indicatori di coinvolgimento per circa 4,2 milioni di post di Facebook pubblicati da 508 agenzie di stampa e 176.000 post di Facebook pubblicati da 336 partiti politici, in un totale di 31 paesi che hanno tenuto elezioni nel 2024. Per scoprire i modelli di coinvolgimento del pubblico, i ricercatori hanno applicato un metodo noto come analisi delle componenti principali, comunemente utilizzato per analizzare grandi set di dati.

Concentrandosi su un’ampia gamma di argomenti, come istruzione, sport e cambiamenti climatici, i ricercatori hanno scoperto che l’impegno su diversi argomenti variava da paese a paese, tra organi di informazione e partiti politici e tra gruppi di destra e di sinistra.

In particolare, i livelli di coinvolgimento per determinati argomenti differivano a seconda dell’orientamento politico. I notiziari e i partiti politici di destra avevano un maggiore coinvolgimento su politica, religione e migrazione, mentre i notiziari e i gruppi politici di sinistra avevano un maggiore coinvolgimento su istruzione, salute e tecnologia. I ricercatori notano, tuttavia, che questa divisione non è assoluta e i loro dati suggeriscono che si può trovare un terreno comune per questioni specifiche.

I ricercatori sottolineano inoltre che questo studio, pur sottolineando i rischi di polarizzazione dei social media, potrebbe anche orientare gli sforzi per ridurre le divisioni politiche e sviluppare politiche basate su prove su argomenti di importanza generale, come il cambiamento climatico, la salute pubblica e la guerra, che potrebbero avere maggiori probabilità di successo.

Gli autori aggiungono: “Questo studio offre una prospettiva globale su come i contenuti politici e relativi alle notizie risuonano con il pubblico durante un anno elettorale e sottolinea l’influenza dei social media sull’opinione pubblica e il suo potenziale sia per approfondire le camere di risonanza sia per promuovere un dialogo costruttivo su questioni globali critiche. Esplorare gli argomenti più trattati e meglio accolti dai partiti politici e dalle organizzazioni di notizie e analizzare la differenza sostanziale tra la ricezione delle notizie e dei contenuti dei partiti da parte degli utenti può informare quei gruppi su come connettersi meglio con il loro pubblico durante il processo democratico”.

Accedi all’articolo disponibile gratuitamente su PLOS One

Contact: Giulio Pecile, giulio.pecile@uniroma1.it

Finanziamento: l’autore (o gli autori) non ha ricevuto alcun finanziamento specifico per questo lavoro.

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Pixabay, CC0 ( https://creativecommons.org/ publicdomain/zero/1.0/ ) (part.)