
“Schegge di memoria disordinata a inchiostro policromo” di Fausto Cabra
Lo spettacolo si ispira alla vicenda di Billy Milligan, protagonista di uno dei più controversi procedimenti giudiziari della storia americana.
Alla fine degli anni ’70, Milligan fu accusato di aver rapito, stuprato e rapinato tre studentesse.
Durante il processo emerse un elemento senza precedenti: il giovane ospitava dentro di sé 24 personalità diverse.
La sua condizione lo portò a essere il primo imputato nella storia degli Stati Uniti a essere dichiarato non colpevole per infermità mentale dovuto ad un disturbo dissociativo della personalità, dando il via a un acceso dibattito tra giustizia, psichiatria e opinione pubblica.
“Da molti anni coltivavo la fantasia di sviluppare uno spettacolo su questo caso – afferma il regista Fausto Cabra – ma volevo che fosse più di un semplice racconto giudiziario. Ho chiesto quindi a Gianni Forte di trasformarlo in un viaggio più ampio sull’identità, la finzione, l’auto-menzogna e il processo di liberazione dal trauma. Attraverso Billy, figlio di un attore comico suicida e cresciuto in un ambiente familiare ostile, abbiamo immaginato un attraversamento delle zone più oscure e disturbanti della mente umana, una riflessione sulla necessità di smettere di cercare certezze assolute e di confrontarsi, invece, con la complessità di ciò che siamo. “
La messinscena si sviluppa come un flusso continuo di piani narrativi sovrapposti, riflettendo la frammentazione mentale del protagonista.
Il pubblico è chiamato a orientarsi tra realtà oggettiva, percezione soggettiva e stratificazioni interiori, immergendosi in uno spazio scenico in cui i confini tra sogno, ricordo e presente si dissolvono.
Il palcoscenico diventa un luogo fluido, un territorio mutevole dove le certezze si sgretolano e la narrazione assume la forma di un mosaico da decifrare.
Questo gioco di sovrapposizioni si riflette nella drammaturgia di Gianni Forte, che costruisce la storia intrecciando tre livelli narrativi distinti ma intrecciati tra loro. Da un lato, l’indagine legale segue il processo giudiziario, tra prove, testimonianze e contraddizioni, cercando di far emergere una verità processuale su Billy Milligan e sui crimini di cui è accusato. Parallelamente, l’indagine psicologica penetra nei labirinti della sua mente dissociata, esplorando i traumi e i meccanismi di difesa che hanno frammentato la sua identità in molteplici personalità. A queste due dimensioni si aggiunge l’indagine teatrale, che si interroga sulla natura stessa della rappresentazione e sulla capacità del teatro di smascherare le illusioni, rivelando al tempo stesso la potenza e il pericolo della finzione.
Nel ruolo di Billy Milligan, Raffaele Esposito si immerge in un vortice di trasformazioni, dando corpo e voce ad alcune delle molteplici identità del protagonista. Attraverso un continuo passaggio da un’identità all’altra, si trasforma con un’abilità camaleontica, capace di esaltare e restituire tutta la complessità del personaggio. Attore di teatro, cinema e televisione, Esposito ha collaborato con alcuni dei più importanti registi della scena italiana e internazionale. Dopo un sodalizio artistico decennale con Luca Ronconi, ha lavorato anche con Peter Stein, Federico Tiezzi, Declan Donnellan e Massimo Popolizio.
Accanto a lui Anna Gualdo ed Elena Gigliotti si alternano in tutti gli altri ruoli della messa in scena. Lo spettacolo si avvale inoltre del contributo di Stefano Zullo per le scene, Eleonora Rossi per i costumi, Mimosa Campironi per la drammaturgia sonora e le musiche, con grafica e contributi video curati da Francesco Marro.
SCHEGGE DI MEMORIA DISORDINATA A INCHIOSTRO POLICROMO
uno spettacolo di Fausto Cabra
drammaturgia Gianni Forte
con Raffaele Esposito,
Anna Gualdo, Elena Gigliotti
scene Stefano Zullo
drammaturgia luminosa Martino Minzoni
costumi Eleonora Rossi
musiche e drammaturgia sonora Mimosa Campironi
grafica e contributi video Francesco Marro
aiuto regista Anna Leopaldo
direttore di scena Riccardo Scanarotti
elettricista Martino Minzoni
sarta Giulia Leali
scene costruite presso il laboratorio del Teatro Franco Parenti
costumi realizzati dalla sartoria del Teatro Franco Parenti diretta da Simona Dondoni
produzione Teatro Franco Parenti
durata 1h 50 minuti
Spettacolo consigliato ai maggiori di 16 anni di età.
Immagine in evidenza
Raffaele Esposito in Schegge di memoria disordinata a inchiostro policromo di Gianni Forte. Regia di Fausto Cabra foto di Leslie Kee