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Aforismi e citazioni: Ernest Hemingway

Aforismi e citazioni: Ernest Hemingway

Ernest Miller Hemingway (Oak Park, 21 luglio 1899 – Ketchum, 2 luglio 1961) è stato uno scrittore e giornalista statunitense. È stato un autore di romanzi e di racconti.
Soprannominato Papa, fece parte della comunità di espatriati americani a Parigi durante gli anni 1920, conosciuta come la “Generazione perduta” e da lui stesso così chiamata nel suo libro di memorie Festa mobile (ispirato a una frase di Gertrude Stein). Condusse una vita sociale turbolenta, si sposò quattro volte e gli furono attribuite varie relazioni sentimentali. Raggiunse già in vita una non comune popolarità e fama che lo elevarono a mito delle nuove generazioni. Hemingway ricevette il Premio Pulitzer nel 1953 per Il vecchio e il mare e vinse il premio Nobel per la letteratura nel 1954.
Lo stile di Hemingway, caratterizzato dall’asciuttezza, dalla semplicità paratattica e dall’’ipòbole – da lui definito teoria dell’iceberg – ebbe una significativa influenza sullo sviluppo del romanzo nel XX secolo. I suoi protagonisti sono tipicamente uomini dall’indole stoica, i quali vengono chiamati a mostrare “grazia” in situazioni di disagio (grace under pressure). Molte delle sue opere sono considerate pietre miliari della letteratura statunitense.

[Sugli italiani] “È il suo istinto di conservazione”. “Il grande istinto degli Italiani”. “Il più grande istinto degli Italiani”.
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[Su Gary Cooper] È un brav’uomo, onesto e schietto, per nulla viziato, proprio come ti aspetteresti.
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Il pernod è un’imitazione verdastra dell’assenzio. Se ci aggiungi acqua diventa lattiginoso. Sa di liquirizia e subito ti tira su, ma poi ti deprime in egual misura.
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[A Bernard Berenson] Io da ragazzo ero a Bergamo prima di aver mai sentito il tuo nome…
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Io preferisco un nemico sincero alla gran parte degli amici che ho conosciuto.
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La macchina attraversò l’allegra città di San Donà di Piave. Era ricostruita di fresco, ma non era più brutta di una cittadina medio-occidentale ed era fiorente e gaia.
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La giusta maniera di fare, lo stile, non è un concetto vano.
È semplicemente il modo di fare ciò che deve essere fatto.
Che poi il modo giusto, a cosa compiuta, risulti anche bello, è un fatto accidentale.
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Ma avere un cuore da bambino non è una vergogna. È un onore. Un uomo deve comportarsi da uomo. Deve sempre combattere, preferibilmente e saggiamente, con le probabilità a suo favore, ma in caso di necessità deve combattere anche contro qualunque probabilità e senza preoccuparsi dell’esito. Deve seguire i propri usi e le proprie leggi tribali, e quando non può, deve accettare la punizione prevista da queste leggi. Ma non gli si deve dire come un rimprovero che ha conservato un cuore da bambino, un’onestà da bambino, una freschezza e una nobiltà da bambino.
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Madrid è il luogo dove s’impara a capire. Madrid uccide la Spagna.
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Mi piacerebbe vivere tanto da poter scrivere altri tre romanzi e venticinque racconti. Ne so di quelli buoni.
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Mussolini è il più grande bluff d’Europa. Anche se domattina mi facesse arrestare e fucilare, continuerei a considerarlo un bluff. Sarebbe un bluff anche la fucilazione. Provate a prendere una buona foto del signor Mussolini ed esaminatela. Vedrete nella sua bocca quella debolezza che lo costringe ad accigliarsi nel famoso cipiglio mussoliniano imitato in Italia da ogni fascista diciannovenne. Studiate il suo passato. Studiate quella coalizione tra capitale e lavoro che è il fascismo e meditate sulla storia delle coalizioni passate. Studiate il suo genio nel rivestire piccole idee con paroloni. Studiate la sua predilezione per il duello. Gli uomini veramente coraggiosi non hanno nessun bisogno di battersi a duello, mentre molti vigliacchi duellano in continuazione per farsi credere coraggiosi. E guardate la sua camicia nera e le sue ghette bianche. C’è qualcosa che non va, anche sul piano istrionico, in un uomo che porta le ghette bianche con una camicia nera.
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Ogni essere umano che ami la libertà deve più ringraziamenti all’Armata Rossa di quanti ne possa pronunciare in tutta la sua vita!
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Prima che mia moglie si preparasse per andare a teatro, ho trascorso con lei lunghe ore in Città Alta [a Bergamo]. Ci siamo fermati lassù anche per il pranzo, a me piace molto, in particolare, la polenta e uccelli…
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[Su Fernanda Pivano] Non so cosa farei senza di te […] In italiano ho sempre te come un’ancora […] Quest’anno ho lavorato col traduttore spagnolo e ho avuto una buona traduzione. Ma Nanda è quasi come scrivere il libro […] Sono lieto che il libro piaccia in Italia. Ma se piace so quanto devo a te e per favore sappi sempre che lo so.
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Scrissero un tempo che è dolce e meritevole morire per la patria. Ma in una guerra moderna non c’è niente di dolce né di meritevole, nella tua morte. Morirai come un cane e senza ragione.
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Se hai avuto la fortuna di vivere a Parigi da giovane, dopo, ovunque tu passi il resto della tua vita, essa ti accompagna perché Parigi è una festa mobile. (epigrafe di Festa mobile)
If you are lucky enough to have lived in Paris as a young man, then wherever you go for the rest of your life, it stays with you, for Paris is a moveable feast.
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Un uomo deve subire molti castighi per scrivere un libro veramente divertente.
A man’s got to take a lot of punishment to write a really funny book.

Ernest Hemingway. (2022, ottobre 21). Wikiquote, Aforismi e citazioni in libertà. Estratto il 09:08, ottobre 23, 2022 da https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Ernest_Hemingway&oldid=1232866.

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Ernest Miller Hemingway Premio Pulitzer nel 1953 (narrativa) Premio Nobel per la letteratura 1954