Negli ultimi mesi, un’inchiesta giornalistica condotta da Le Monde e France Informazioni ha portato alla luce una gravissima situazione.
I pozzi, utilizzati per imbottigliare due celebri marche di acqua minerale, Perrier e Vittel – entrambe del colosso Nestlé – sono risultati inquinati da PFAS, batteri, pesticidi e feci.
Ma non è tutto: un’altra indagine ha svelato che Nestlé, per oltre 27 anni, ha estratto acqua da fonti contaminate in modo illegale. Quello che i giornalisti hanno fatto emergere è che Nestlé avrebbe falsificato l’acqua minerale, estraendola da fonti contaminate, purificandola e poi commercializzandola come “acqua minerale naturale”.
Una frode che ha raggiunto un valore stimato di 3 miliardi di euro e che, ancora più grave, compromette la salute dei consumatori e dell’ambiente.
Questo caso molto grave: dimostra che nemmeno le acque minerali che compriamo al supermercato e che mettiamo sulle nostre tavole possono essere considerate pure e immuni ai PFAS.
Per questo, Greenpeace sta concentrando le forze per contrastare colossi come Nestlé che hanno realizzato enormi profitti a scapito della salute pubblica e, dall’altro lato, per vietare l’uso e la produzione di queste sostanze pericolose e tossiche.
In sintesi, ecco quello che Greenpeace sta facendo:
- Si è schierata apertamente contro Nestlé denunciando anche altri aspetti che coinvolgono la sua filiera sporca: l’utilizzo della plastica monouso (nel 2023) e la deforestazione (2010).
- Sta facendo pressioni sulle aziende e sui Governi affinché prendano coscienza delle loro azioni e paghino per le responsabilità.
- Sta lottando per vietare la produzione e l’uso dei PFAS a livello italiano ed europeo.
- Chiede che vengano rafforzati i controlli sulle acque, anche quelle destinate al consumo umano.
È urgente agire, ed è importante farlo ora!
Greenpeace ha bisogno del nostro aiuto per continuare questa battaglia.
Solo insieme possiamo proteggere l’acqua che beviamo e l’ambiente che condividiamo.
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Greenpeace Italia
Via della Cordonata, 7 00187 Roma