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Ancona - Eventi e luoghi di interesse

Ancona – Eventi e luoghi di interesse

Ancona è un comune italiano di 100 924 abitanti, capoluogo della provincia omonima e delle Marche.
Affacciata sul mar Adriatico, possiede uno dei maggiori porti italiani.
Città d’arte ricca di monumenti e con 2.400 anni di storia, è uno dei principali centri economici della regione, oltre che suo principale centro urbano per dimensioni e popolazione.
Protesa verso il mare, la città sorge su un promontorio a forma di gomito piegato, che protegge il più ampio porto naturale dell’Adriatico centrale.
I Greci di Siracusa, che fondarono la città nel 387 A. C. , notarono la forma di questo promontorio e per questo motivo chiamarono la nuova città ‘Ankón, che in greco significa gomito.
L’origine greca di Ancona è ricordata dall’appellativo con la quale è conosciuta: la “città dorica”.

Sito istituzionale
https://www.comune.ancona.gov.it/

Eventi ad Ancona
https://www.comune.ancona.gov.it/ankonline/events/
https://www.comune.ancona.gov.it/ankonline/cultura/

Veduta dell’Arco di Traiano con il Duomo sullo sfondo (foto di Alice Barigelli, Wikimedia Commons)

Monumenti e luoghi d’interesse

I luoghi e i monumenti più rappresentativi sono inseriti in un contesto naturale dominato dal promontorio collinare sul quale sorge la città; ciò permette di ammirare dalle piazze e dalle strade spettacoli naturali inconsueti in analoghi luoghi urbani: strapiombi affacciati sulle spiagge, il sorgere e il tramontare del sole e della luna sul mare, le onde delle burrasche. I monumenti più significativi della città non a caso sorgono nei luoghi più significativi del suo promontorio: il Duomo proprio al suo vertice, l’Anfiteatro romano, l’Arco di Traiano e il Lazzaretto sulle banchine del porto, il Faro vecchio e la Cittadella sulle sommità di colline a picco sul mare e il Monumento ai Caduti nel luogo in cui la vallata centrale della città sbocca sulla costa alta.
Gli altri monumenti sono quasi tutti affacciati sul porto come fossero palchi di un teatro. Altre caratteristiche che contraddistinguono la città e colpiscono chi la visita sono la presenza di un porto internazionale a ridosso del centro storico e l’esistenza di un asse stradale lungo due chilometri che attraversa tutto il promontorio da ovest ad est, dal porto alle spiagge della costa alta.
Per ciò che riguarda le testimonianze storiche ed artistiche, pur essendo ben rappresentati tutti i periodi da quello romano all’età moderna, le opere più importanti sono legate ai due periodi di massimo splendore della città e del suo porto: l’epoca del libero comune e quella del porto franco settecentesco.

Siti archeologici

Arco di Traiano
Sul Molo Nord, fu edificato nel 115 d. C. su probabile progetto di Apollodoro di Damasco sul molo che l’imperatore volle a protezione del porto. In ottimo stato di conservazione, ha le linee eleganti e slanciate degli archi romani ad un solo fornice e a prospetto rettangolare. Subì lo spoglio delle decorazioni bronzee dorate nel IX secolo da parte dei pirati saraceni. Fin dall’epoca romana uno dei simboli della città e della sua apertura verso i paesi del Mediterraneo orientale.

L’Arco di Traiano (foto di Mario Micucci, Wikimedia Commons)

Anfiteatro romano
Risalente al I secolo d. C. , con annessi spazi termali dai quali affiorano mosaici con epigrafe (Via Pio II). Alcuni settori dell’anfiteatro sono ancora oggetto di scavi e dunque sono di difficile lettura per il profano. La zona dell’ingresso principale, visibile da Piazza Anfiteatro, è invece godibile da tutti; l’ingresso è comunemente detto “Arco Bonarelli”, in quanto costituiva le cantine del palazzo nobiliare della famiglia Bonarelli, che sorgeva a fianco dell’anfiteatro.

Basilica paleocristiana
Sottostante la Chiesa di Santa Maria della Piazza, del IV – VI secolo d. C. Situata in piazza S. Maria, secondo alcuni era l’antica cattedrale di Santo Stefano. Sono visibili mosaici policromi con simbologia paleocristiana, resti delle absidi, dei colonnati, del fonte battesimale e della cattedra. Sono visibili, dietro l’abside, mura in blocchi di arenaria di età ellenistico – repubblicana (II secolo a. C. ) pertinenti alle mura cittadine oppure alle strutture portuali. Per la visita si deve presentare richiesta al Museo Diocesano di Ancona o all’Ufficio per la cultura dell’Arcidiocesi.

Tempio di Afrodite
resti del tempio dedicato alla dea Afrodite / Venere, del IV o del II secolo a. C. , a seconda delle ipotesi dei vari studiosi. Sotto il Duomo rimane il basamento del tempio, studiando il quale è stato possibile ricostruire idealmente tutto l’edificio. Il tempio è citato anche da Giovenale e da Catullo ed era uno dei simboli della città romana. L’edificio più sacro della città antica era dunque costruito nello stesso luogo di quello della città moderna. Lo scavo sarebbe accessibile dalla Cripta delle Lacrime del Duomo, ma nonostante il notevole interesse la visita è da anni impossibile.

Il Lazzaretto e il Mandracchio (foto di Davide Toccaceli, Wikimedia Commons)

Musei

Museo archeologico nazionale delle Marche
Il Museo archeologico nazionale delle Marche, di gestione statale, è ospitato all’interno del cinquecentesco palazzo Ferretti e permette un interessante viaggio nel tempo grazie alle testimonianze ricchissime di tutte le civiltà della regione. Comprende le sezioni elencate di seguito.

Sezione Preistorica, con reperti che vanno dal Paleolitico, all’età del Bronzo; tra essi i manufatti più antichi delle Marche, ritrovati a Monte Conero e risalenti a circa 200. 000 anni fa
Sezione Protostorica, sezione caratterizzante il museo, grazie alla eccezionale e completa documentazione sull’arte e sulla vita quotidiana del popolo piceno, che abitava nelle Marche nell’età del Ferro; la sezione comprende anche testimonianze dell’invasione gallica del VI secolo a. C. , tra cui alcune raffinatissime corone d’oro composte da elementi vegetali
Sezione Greca, che espone i reperti della necropoli ellenistica di Ancona, con stele funerarie scolpite, oggetti in vetro, gioielli e un modellino ricostruttivo del tempio di Afrodite che sorgeva sull’acropoli della città
Sezione Romana, ricchissima, riaperta parzialmente; la riapertura totale si attende sin dal 1972
Sezione Medievale, la cui riapertura si attende sin dal 1972
Collezione numismatica, notevolissima e ancora preclusa al pubblico.
Irrisolta è ancora la questione dei Bronzi Dorati di Cartoceto, statue di epoca romana di eccezionale valore: si tratta dell’unico gruppo equestre in bronzo dorato rimastoci dall’antichità. Trovati nel 1946 a Cartoceto di Pergola, salvati da un emissario della soprintendenza dalla vendita all’estero, furono esposti al Museo nazionale fino al 1972, quando a causa del terremoto il museo chiuse. Alla riapertura del Museo si aprì un contenzioso con Pergola, comune nel cui territorio il reperto era stato trovato. Dopo alterne vicende si giunse ad un compromesso alla cui formulazione parteciparono il Ministero, la regione Marche e la Soprintendenza archeologica: vennero realizzate copie conformi del gruppo bronzeo e si decise di esporre alternativamente a Pergola e ad Ancona gli originali e le copie. Il patto venne rotto dal Ministero; al 2011, le statue originali sono a Pergola in un museo appositamente istituito. Sul tetto del Museo nazionale svettano le copie ricostruttive delle statue, realizzate in bronzo dorato.

Museo della città
Il Museo della città di Ancona è un museo di storia urbana, situato in Piazza del Papa. Tra i pezzi da segnalare le vedute della città di Luigi Vanvitelli e un grande plastico in legno che ricostruisce la città di Ancona nel 1844.

Pinacoteca civica Francesco Podesti
La Pinacoteca civica “Francesco Podesti” nel 2016 è stata parzialmente riaperta con nuovo allestimento dopo una chiusura di quattro anni. È situata all’interno di palazzo Bosdari, in via Pizzecolli. Tra le opere più importanti si segnalano quelle di Carlo Crivelli, del Tiziano, di Lorenzo Lotto, del Guercino, di Sebastiano del Piombo, di Orazio Gentileschi, di Andrea Lilli, di Francesco Podesti.

Galleria d’Arte Moderna
La Galleria d’Arte Moderna nel 2016 è stata parzialmente riaperta con nuovo allestimento dopo una chiusura di quattro anni. Presenta opere di autori contemporanei marchigiani e non solo, come Carlo Levi, Ivo Pannaggi, Luigi Veronesi, Corrado Cagli, Valeriano Trubbiani ed Enzo Cucchi.

Museo tattile statale Omero
Il Museo Omero ha sede all’interno del Lazzaretto. È uno dei pochi al mondo, e l’unico in Italia, che permette anche ai non vedenti di avvicinarsi all’arte, facendo toccare calchi in gesso a grandezza naturale di famose opere scultoree, modellini architettonici di celebri monumenti, ma anche reperti archeologici e sculture originali di artisti contemporanei. La visita è piacevole e istruttiva per tutti coloro che amano l’arte.

Museo diocesano
Il Museo diocesano di Ancona è allestito nel vecchio Episcopio situato nel piazzale del Duomo, alla sua sinistra. Ricco delle testimonianze di una fede che ha origini antichissime, essendo legato l’arrivo del Cristianesimo al protomartire Santo Stefano, comprende una collezione di sculture, di dipinti, di oggetti sacri e i resti delle chiese abbattute o bombardate (tra tutte le parti recuperate, suggestive quelle della storica chiesa di San Pietro). Tra i pezzi più celebri non possono non essere citati quattro arazzi dai colori vivissimi, tratti da cartoni del Rubens.

Museo diffuso urbano
Il Museo diffuso urbano è un museo a cielo aperto, consistente in un percorso detto “Chayim”, che si snoda tra i luoghi della presenza ebraica, mettendo in luce l’importanza sociale e culturale di questa comunità per la città di Ancona. Comprende il Campo degli ebrei, antico cimitero ebraico all’interno del parco del Cardeto.

Sala museale Contrammiraglio Guglielmo Marconi
La Sala museale Contrammiraglio Guglielmo Marconi è un museo di storia dedicato alle telecomunicazioni ed in particolare alla radio; ha sede nei locali della ex chiesa di Sant’Agostino, di proprietà della Marina Militare. Aperto al pubblico solo su prenotazione, ha visto la luce nel maggio del 2009.

Lazzaretto o Mole Vanvitelliana
Le mostre d’arte si tengono in genere all’interno del settecentesco Lazzaretto, isola artificiale a pianta pentagonale all’interno del porto, costruito sul progetto e sotto la direzione dell’architetto papale Luigi Vanvitelli.

Museo di scienze naturali Luigi Paolucci
Il Museo di scienze naturali Luigi Paolucci, pur essendo un museo nato e cresciuto in città grazie all’opera del noto scienziato anconitano Luigi Paolucci, ha ora sede nel vicino e suggestivo centro di Offagna, uno degli storici castelli di Ancona. Il museo, di proprietà della Provincia di Ancona, espone una piccola ma significativa parte delle ricchissime collezioni naturalistiche: fossili, minerali, materiali didattici storici, esemplari impagliati di animali; testimonia i vari aspetti degli ambienti naturali delle Marche. La sua gestione è affidata all’Associazione Sistema Museale della Provincia di Ancona.

Sistema Museale della Provincia di Ancona
Ad Ancona ha la propria sede legale l’Associazione Sistema Museale della Provincia di Ancona, rete provinciale costituita su iniziativa della Provincia di Ancona e della Comunità Montana dell’Esino – Frasassi. Ad essa aderiscono circa 20 Comuni della provincia di Ancona, proprietari di una trentina di musei. La sede è presso l’Ente Provincia di Ancona.

Museo archeologico nazionale delle Marche (foto di August Dominus, Wikimedia Commons)

Ancona. (9 ottobre 2018). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 14 ottobre 2018, 00:16 da //it.wikipedia.org/w/index.php?title=Ancona&oldid=100213003.