"Arlt. Lo scrittore nel bosco di mattoni. Una biografia" di Sylvia Saítta

“Arlt. Lo scrittore nel bosco di mattoni. Una biografia” di Sylvia Saítta

Che cos’era Arlt, se non un cronista di El Mundo? Appunto, questo era, un cronista del mondo“.
(Ricardo Piglia)

Roberto Arlt è stato uno scrittore, drammaturgo e giornalista dalla vita tormentata. Ha tramandato di sé l’immagine del romanziere incompreso, eppure oggi viene considerato, insieme al suo contemporaneo Borges, uno dei padri della letteratura argentina.

Arlt. Lo scrittore nel bosco di mattoni“, di Sylvia Saítta (Miraggi Edizioni), è la prima biografia pubblicata in Italia e l’unica aggiornata (la precedente è di Raúl Larra, pubblicata nel 1950 e rieditata nel 1998) che intreccia la travagliata vicenda personale di Arlt, quantomai vicina a quella dei suoi personaggi, con l’evolvere della sua opera, smarcando la figura di Arlt dall’auto-creata mitologia del perdente, dello scrittore fallito che lui stesso si cucì addosso, per mostrarlo in tutta la sua statura di iniziatore di una cultura nazionale. Contrariamente a quel che dice lui stesso, la costruzione della sua figura pubblica come scrittore sempre trascurato è più immaginaria che reale, e viene corretta e smitizzata dalla sua forte visibilità nei giornali e nelle riviste dell’epoca e dal pronto riconoscimento degli altri scrittori.

Se Borges traghettò la cultura europea e ottocentesca nella modernità, Arlt fu colui che per primo scrisse del popolo e sul popolo, del suo ambiente (i suburbi di Buenos Aires), delle sue difficoltà e delle sue lotte. In centinaia di articoli e racconti – oltre ai quattro romanzi, di cui i famosi “I sette pazzi” e “I lanciafiamme” formano un’autentica epopea metropolitana – Arlt tracciò le linee di una letteratura nazionale puramente argentina. La sua penna non rimase però entro i confini di Buenos Aires, ma viaggiò per il mondo – in Sudamerica, Europa, Africa – portando lo sguardo del suo stesso popolo oltre l’oceano.

Se in vita Arlt ottenne riconoscimenti che lui stesso si impegnò a disconoscere, per quasi dieci anni dopo la sua morte, al contrario, la presenza di Arlt nella critica letteraria argentina è praticamente inesistente. Solo negli anni Cinquanta la produzione di Arlt viene definitivamente installata nel sistema letterario argentino con un rilievo che fino ad oggi non è più stato messo in questione.

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“Arlt. Lo scrittore nel bosco di mattoni. Una biografia”
di Sylvia Saítta
Traduzione di Marino Magliani e Riccardo Ferrazzi
Editore: Miraggi
Pagine: 260 pp.
Prezzo: 18 euro

ROBERTO ARLT
Nasce a Buenos Aires nel 1900. La sua biografia è densa di dati contradditori, spesso volontariamente suggeriti dallo stesso scrittore (ha dichiarato ad esempio, falsamente, di chiamarsi Roberto Godofredo Christophersen Arlt). Figlio di immigrati europei (il padre prussiano e la madre originaria di Trieste), fin da bambino si ribella alla rigida e severa educazione familiare. A 8 anni viene espulso da scuola per il suo temperamento turbolento e a 16 abbandona la famiglia per vivere senza fissa dimora per le strade di Buenos Aires. Lavora come meccanico, imbianchino, portuale, commesso e intanto studia da autodidatta. Il suo primo romanzo “El juguete rabioso” (Il giocattolo rabbioso) esce nel 1926 ed è la storia più o meno autobiografica della sua adolescenza nella caotica e affascinante Buenos Aires dei primi anni Venti. Tre anni dopo “Los siete locos” (I sette pazzi) viene esaltato da alcuni come un capolavoro, ma anche bollato da altri come “scritto male”. Nel 1931 esce il sequel del romanzo precedente che ne completa le vicende: “Los lanzallamas” (I lanciafiamme). Ma il suo libro più fortunato è “Aguafuertas porteñas” del 1933, ritratti di Buenos Aires usciti inizialmente in una popolarissima rubrica che Arlt teneva sul quotidiano “El Mundo”. Come giornalista viene inviato in Brasile e in Spagna, durante la guerra civile. Muore a Buenos Aires nel 1942 per un infarto.

SYLVIA SAÍTTA
Ricercatrice universitaria e professoressa ordinaria di Letteratura Argentina presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Buenos Aires. Oltre a pubblicare diversi volumi di storia e critica della letteratura, ha curato varie edizioni delle opere inedite di Arlt e dirige le collane “Serie de los siglos” per la casa editrice Eudeba e “Hacer Historia” per Siglo Veintiuno. Il suo campo di ricerca specifico è l’interrelazione tra la letteratura e i media di massa, soprattutto giornali e periodici, del XX secolo.

"Arlt. Lo scrittore nel bosco di mattoni. Una biografia" di Sylvia Saítta