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Arte al Porto di Giardini Naxos: un monumento per l'integrazione e la fratellanza tra i popoli

Arte al Porto di Giardini Naxos: un monumento per l’integrazione e la fratellanza tra i popoli

Si sono conclusi i lavori della nona edizione di Emergence Festival, a cura di Giuseppe Stagnitta patrocinato dal Comune di Giardini Naxos, con la realizzazione dell’opera monumentale di arte pubblica dell’artista Danilo Bucchi su tutta la parete del porto di Giardini Naxos, lunga circa 270 metri e alta 10 metri.

L’opera dal titolo “Per vivere si muore” affronta il tema dell’integrazione e la fratellanza tra i popoli, vista non come problema ma come necessità dell’uomo, in quanto bipede, inevitabilmente spinto da una pulsione verso la mobilità alla ricerca di mondi migliori.
L’artista ha interagito con l’opera già esistente realizzata da Boris Hoppek nel 2017 durante il G7 di Taormina, il suo “Negritos” rappresenta un uomo di colore in mare.
L’intervento di Bucchi ha l’ambizione di creare un racconto narrativo, attraverso i suoi personaggi rappresentativi del suo lavoro segnico, che tenteranno di salvare questo personaggio che sta annegando in mare aperto.

Il progetto studiato per trasformare l’eco mostro, molo che deturpa l’ambiente estetico della bellissima baia, in un vero e proprio Monumento del XXI secolo, attraverso un fare contemporaneo basato sull’idea del riciclo, in questo caso di una struttura pubblica che continuerà ad essere utilizzata come molo di approdo per le barche, facendolo rivivere come opera d’arte: monumento che diventerà un simbolo rappresentativo della famosa cittadina turistica siciliana, comunicando un messaggio identitario di apertura verso i popoli del mediterraneo e del mondo intero.

Alla realizzazione dell’opera hanno preso parte anche alcuni allievi dell’Accademia di Belle Arti di Catania con cui l’Associazione Culturale Emergence, organizzatrice del Festival, ha firmato un protocollo di intesa. Coordinati dal direttore Vincenzo Tromba e da Daniela Costa hanno preso parte ai lavori Marco Stella, Enrico Liuzzo, Felice Agozzino e Mirko D’Antoni.