Il 27 Gennaio del 1945 i carri armati dell’esercito dell’Unione Sovietica sfondarono i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia.
Nel 2005 l’Assemblea Generale delle “Nazioni Unite” designò il 27 Gennaio come “Giorno della Memoria” per ricordare le vittime dell’Olocausto.
Cittadini innocenti ai quali il Nazismo, addossando la “colpa” di essere ebrei, omosessuali, zingari o solo dissidenti politici, fu riservato l’internamento in campi di concentramento, che divennero campi di sterminio di massa.
Dalle ricostruzioni dell”Holocaust Memorial Museum di Washington” sono stati calcolate circa 15 milioni di vittime, delle quali 6 milioni solo di ebrei.
Ma questa giornata non si limita a ricordare le vittime di questo genocidio, ed intende stimolare anche una riflessione sulle discriminazioni che ogni giorno vengono perpetrate verso coloro che vengono considerati “diversi”, per vari motivi (… per religione, etnia, disabilità, sesso, condizione economico/sociale, …).
Ad ognuno di noi, nessuno escluso, che questa giornata possa offrire un’occasione profonda di riflessione sui concetti di rispetto, di fratellanza e di inclusione verso il prossimo, favorendo le condizioni culturali e di coscienza, capaci di non permettere il ripetersi di quell’immenso dramma che ha offeso e ferito irrimediabilmente l’intera Umanità.
Questa mia opera a penna è un mio piccolo contributo artistico con l’auspicio che ogni giorno dell’anno sia viva la coscienza della “Giornata della Memoria”.
Bruno Pollacci
Direttore dell’Accademia d’Arte di Pisa