“Che ci crediate o no, l’80% delle cose che scrivo è vero e i personaggi in realtà sono persone sotto falso nome, perché per me vale il segreto professionale come fossi un prete. Mi piacciono molto le persone e mi piacciono le loro storie e quello che hanno da dire”. Ritorna in libreria, dopo il grande e inaspettato successo, Col Angeles il libro di racconti di Nicolò Sordo, scritto con lo pseudonimo di Niki Neve e contenente quattro bonus. “Niki Neve è la mia linea pop, ho deciso di crearmi un personaggio per prendermi delle libertà: scrivere racconti, fare canzoni e tutto quello che mi passa per la testa”. Dopo un anno magnifico Nicolò Sordo, l’autore e attore veneto, ne sta seminando un altro altrettanto intenso. Ci sono storie ovunque ci sia uno sguardo capace di catturarne l’armonia, il nonsense, l’umanità e la bellezza. Un dono e un talento impiegato con sensibilità e curiosità quello di Nicolò che traspare dalle splendidecritiche al suo lavoro “OK BOOMER (Anch’io sono uno stronzo) vincitore del 14° Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli”, a cui è seguito il debutto Romaeuropa Festival all’internodi Situazione Drammatica, il format ideato da Tindaro Granata dedicato alla nuova drammaturgia italiana.
“Col Angeles è il mio luogo di origine, Colà, un paese di villeggiatura sul lago di Garda che d’estate è assaltato dai turisti e d’inverno è lasciato a sé stesso. Noi lo chiamiamo Col Angeles per scherzare. Inizialmente non volevo pubblicare Col Angeles – confessa Nicolò – perché è davvero molto personale. Volevo dire delle cose a delle persone specifiche, a tu per tu, raccontare le loro storie: non sapevo come l’avrebbero presa. Ho chiesto il permesso e l’ho avuto. Ne è uscito questo dialogo tra me e loro, abbastanza sincero, seppur con la distanza data dallo pseudonimo che mi sono scelto, e da quel 20% di finzione che mi sono permesso di aggiungere io. Hanno accettato che scrivessi di loro. L’hanno letto e l’hanno fatto leggere agli amici. Però gli amici l’hanno detto agli amici che l’hanno detto agli amici e questa intimità ci è un po’ sfuggita di mano, tanto che ora ci troviamo alla seconda ristampa del libro. Pian piano mi rivolgo ad amici sempre più lontani, e così, un po’ per ringraziarli per l’attenzione e un po’ perché quando si scrive delle persone vive le cose si evolvono e cambiano, ho aggiunto delle bonus tracks per segnalare che la storia di questi qui che sono coinvolti nel mio libro non è finita, ma si continua a scrivere giorno per giorno. Nonostante “questi qui”, che oltre ad essere veri ora sono anche personaggi di carta, l’abbiano presa bene mi ostino a dire che questo libro non l’ho scritto io, ma Niki Neve. E lo ringrazio di averlo scritto al posto mio, perché io non avrei potuto mai parlare così – a cuore aperto – di certe cose che mi sono successe ultimamente e di certi personaggi che abitano la mia vita: alcune volte di lato, altre mica tanto”.
La variegata e brillante carriera di Nicolò Sordo è costellata esperienze con forti radici umane: “ho collaborato con tantissime persone e ho imparato qualcosa da tutti. Ho imparato molto da quelli che non si perdevano in convenevoli e non avevano paura di farsi vedere per quello che erano, anche fragili.” I laboratori e le performance attive con Teatro Da Bar, scelto da Marina Romondia per lo spettacolo “I don’t wanna forget” di Bressan-Romondia dedicato alla fotografa statunitense Nan Goldin, la sua veste da interprete in Dissipatio F.G. l’autobiografia in versi di Fabio Garriba per la regia di Tommaso Rossi. Lui è l’autore di Camminatori della patente ubriaca, non solo vincitore del premio di drammaturgia “NdN Network” (2016), portato in scena in tutta Italia, con un brillante debutto al Piccolo di Milano all’interno di Tramedautore, apprezzato da pubblico e critica. Lo spettacolo è stato realizzato a cura della Scuola Elementare del Teatro di Napoli con la supervisione di Davide Iodice. Camminatori della patente ubriaca sarà presto pubblicato da Jago Edizioni con l’introduzione di Davide Iodice.
La musica è uno degli ambienti dove Nicolò Sordo si muove agevolmente: non ultima la sua collaborazione al fortunato Mother Afrika di Roberto Zanetti e sarà di prossima pubblicazione un concept che segue il filo di Col Angeles.