Nuvola Rossa è una libreria dalle linee semplici ed essenziali, progettata da Vico Magistretti per Cassina dopo una lunga analisi e interpretazione degli elementi costitutivi della classica libreria a fianchi e ripiani.
Un’icona del design ma anche una vera e propria invenzione costruttiva, in cui le diagonali di controventatura diventano soggetti portanti ed elemento di sostegno per i ripiani, consentendo l’eliminazione dei fianchi.
La sua struttura pieghevole, utilizzabile anche come divisorio, conferisce un ruolo centrale alle cerniere e sorregge sei ripiani.
L’estetica elegante e primaria la rende un’icona indiscussa dal 1977 e un esempio di funzione semplificata attraverso il gioco delle forme.
Vico Magistretti racconta come è nata l’idea di Nuvola Rossa con queste parole: “Less is more, scriveva Mies van der Rohe. Sempre meno e sempre di più. Disegnare un oggetto usuale e portarlo all’osso più che una fatica è un divertimento. Più l’oggetto è di funzione semplice, tanto più facile è divertirsi. Nuvola Rossa vorrebbe – nelle intenzioni – essere proprio questo. L’oggetto usualissimo e usurato – la solita libreria a fiancate e ripiani – visto con una piccola deformazione d’angolo diventa un oggetto un po’ meno noioso e scontato. Un’immagine creata da queste strutture diagonali, da queste braccia aperte a sostenere, da questo girotondo di bimbi che si tengono per mano, cambia l’oggetto, ne mantiene intatta la funzione, cercando di semplificare le cose all’osso. Infatti non è solo un gioco, ma anche un ragionamento: le diagonali di controventatura sono sempre indispensabili per tenere assieme i fianchi delle solite librerie: eliminiamo allora i fianchi e facciamo funzionare le diagonali anche da struttura portante per i ripiani. Così è nata Nuvola Rossa e il suo nome: questi legni in diagonale, l’accampamento indiano nel fumo, i wigwam, Emilio Salgari e John Wayne che spacca tutto. E, in fondo, ci stanno bene anche i libri…(primo tra tutti “La figlia di Nuvola Rossa”, di Salgari), le riviste, gli oggetti. E si piega – come una scaletta da casa – e si porta via in una scatola. Finito. “