“Superleggera” si rifà al modello della tradizione vernacolare italiana e in particolare all’archetipo della sedia impagliata, fabbricata nella campagna ligure, nei pressi di Chiavari, fin dall’Ottocento, e molto amata per le sue caratteristiche di leggerezza, semplicità e stabilità.
Gio Ponti lavora al re-design di questo modello fin dall’immediato dopoguerra riducendo l’archetipo ai suoi elementi essenziali e perfezionando il sistema degli incastri.
Adotta per le gambe e i montanti dei profili a sezione triangolare e sceglie come materiali il legno di frassino per la struttura e la canna d’India o il cellophane colorato per l’impagliatura del sedile.
Il risultato è un oggetto del peso di soli 1, 7 kg, ma estremamente solido e robusto.
Insieme a “Superleggera”, il Museo del Design Italiano ospita gli oggetti più iconici e rappresentativi del design italiano dal 1946 al 1981, parte dei 1600 oggetti della collezione di Triennale Milano.