Ad Asti dal 20 al 30 giugno torna Asti Teatro, lo storico festival di teatro nazionale e internazionale, con la direzione artistica di Emiliano Bronzino, giunto alla quarantunesima edizione.
Mercoledì 26 giugno alle 20 allo Spazio Kor, Babilonia Teatri presenta in prima regionale “Calcinculo”, spettacolo di e con Enrico Castellani e Valeria Raimondi candidato ai premi Ubu come miglior novità italiana/ricerca drammaturgia e come miglior progetto sonoro/musiche originali. Con la partecipazione di un coro di alpini e con una sfilata di cani con padrone.
Calcinculo è uno spettacolo in cui musica e teatro si contaminano e dialogano in modo incessante e vertiginoso. Viviamo un tempo ossessivo che le parole e le immagini non riescono più a raccontare da sole, la musica arriva in soccorso come una medicina e o una miccia esplosiva. Calcinculo è un avanspettacolo di illusioni che si sgretolano, il delirio paranoico di un mondo che elegge a guida la paura percepita. Mettiamo il pannolone per non dover interrompere partite planetarie contro avversari lontani mille miglia da noi che un satellite elegge a nostri amici ed avversari. Accudiamo bambole iperrealiste che non piangono e di notte non si svegliano, ma che hanno le fattezze di bambini veri. Abbiamo smesso di andare a votare, ma chiediamo che i diritti e i doveri dei nostri cani, gatti, canarini e tartarughe e criceti e conigli e porcellini d’india e pesci rossi siano sanciti dalla legge e che il tribunale si occupi della loro dignità e del rispetto nei loro confronti. Calcinculo è uno spettacolo che vuole fotografare il nostro oggi.
Alle 22 al Diavolo Rosso, Giuseppe Pambieri sarà il protagonista della prima nazionale di un Edipo, scritto e diretto da Nicola Fano.
Edipo, accompagnato dalla figlia Antigone, ormai cieco e deluso da sé e dalla vita, incontra il figlio di Tiresia. Il ragazzo, lì per lì, non vorrebbe farsi riconoscere: ha avvicinato Edipo per capire perché egli non si sia fidato dei vaticini del padre. E vuol capire, in ultima analisi, come funziona quel mondo dei padri dal quale si sente escluso; un mondo dove, invece, vede a proprio agio Antigone. Ma sarà il vecchio Edipo a riconoscerlo, malgrado la propria cecità, e dunque a “smascherarlo”. Come se l’esperienza di vita (con il suo accumulo di sconfitte) fosse sufficiente a penetrarne i segreti. E alla fine proprio contro questa pretesa onnipotenza del vecchio Edipo si scaglierà il figlio di Tiresia, accusando il vecchio re decaduto di aver costruito un mondo dal quale la vitalità è esclusa. Trasportando in un luogo senza spazio e senza tempo, ma nostro contemporaneo, l’autore usa l’eterno, magnifico grimaldello di Sofocle per entrare nel conflitto d’oggi tra padri e figli – tra vecchi e giovani – ponendosi, però, dalla parte degli sconfitti: ossia dalla parte di una generazione che non riesce a trovare nella propria lotta quotidiana per la sopravvivenza le ragioni e i valori che hanno mosso le generazioni precedenti.
Asti Teatro è organizzato dal Comune di Asti, nell’ambito del progetto di rete PATRIC, Polo Astigiano per il Teatro di Ricerca e di Innovazione Contemporaneo, il cui maggiore sostenitore è la Compagnia di San Paolo nell’ambito dell’edizione 2019 del bando Performing Arts, e grazie al sostegno di Regione Piemonte, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Fondazione CRT, MIBAC, Fondazione Piemonte dal Vivo e ASP.
Articolo realizzato a cura di Redazione Cultura