Il 24 Maggio del 1900, a Napoli, nasceva Eduardo De Filippo, che fu attore, drammaturgo, sceneggiatore, scrittore e poeta.
Eduardo ed i fratelli Titina e Peppino erano figli naturali, frutto del rapporto extra-coniugale avvenuto tra l’attore e commediografo Eduardo Scarpetta e Luisa De Filippo (dalla quale presero il cognome).
Iniziò a calcare il palcoscenico fin da bambino nella compagnia teatrale di Scarpetta, insieme alla sorella Tina, per poi recitare nella rivista ed in varie compagnie nei piccoli teatri napoletani.
Dopo un periodo nella compagnia del fratellastro Vincenzo Scarpetta (insieme a Titina e Peppino), nella quale iniziò presto ad emergere ed a mettersi in vista, dopo la prima guerra mondiale, durante il servizio militare nei bersaglieri, iniziò a vivere piccole recite per i militari come autore ed attore.
Nel 1920, a 20 anni, scrisse la sua prima vera commedia: “Farmacia di Turno” e nel 1922, oltre a scrivere la seconda commedia “Ho fatto il guaio? Riparerò!” (che acquisirà poi il titolo definitivo di “Uomo e Galantuomo”) iniziò anche l’esperienza della regia.
Dal 1927 iniziò le prime prove di compagnia teatrale in proprio, in collaborazione con amici attori, e poi, ricevendo i primi significativi successi, dal 1931 riuscì a formare la prima compagnia teatrale di famiglia, con i fratelli Titina e Peppino, girando vari teatri italiani con un successo sempre più crescente per la comicità espressa con forme farsesche ispirate dall’antica Commedia dell’Arte, studiata e ben conosciuta da Eduardo.
Con la commedia “Natale in Casa Cupiello”, scritta nel 1931, il successo divenne totale, nazionale ed in continua ascesa.
Considerato uno tra i più importanti artisti italiani del ‘900, fu autore ed interprete di molte opere teatrali, anche tradotte e rappresentate all’estero e fu anche attore cinematografico.
Per i suoi meriti culturali fu nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini e gli furono conferite due lauree honoris causa in Lettere, dall’Università di Birmingham e dall’Università degli Studi di Roma.
Fu candidato al Premio Nobel per la letteratura ed insieme a Carlo Goldoni, Dario Fo e Luigi Pirandello resta uno degli autori teatrali italiani più rappresentati ed apprezzati, anche all’estero.
Morì a Roma nel 1984.
Questa mia opera realizzata nel 1985 a sanguigna e seppia è in suo omaggio e memoria.
Bruno Pollacci
Direttore dell’Accademia d’Arte di Pisa