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Emilia 2020 - Tutti gli eventi nell’anno di Parma Capitale della Cultura

Emilia 2020 – Tutti gli eventi nell’anno di Parma Capitale della Cultura

Come sembrerebbe suggerire il ritrovamento del “Ritratto di Signora” di Gustav Klimt alla Galleria Ricci Oddi di Piacenza – se confermata l’autenticità del dipinto – la cultura riserva sempre sorprese.
In questo senso, lo slogan “La cultura batte il tempo” – coniato per Parma 2020 – assume un’accezione di anticipo e si unisce idealmente a quello inclusivo pensato dalla Presidente di Destinazione Turistica Emilia, Natalia Maramotti, come cappello per tutto ciò che accadrà durante l’anno tra Parma, Piacenza e Reggio Emilia – “Un unico territorio, un territorio unico” – a sottolineare che un filo rosso lega le tre province nel segno dell’esperienza, dell’eccezionalità e, perché no, della magia.

“Il 2020 sarà un anno importante per la Destinazione Turistica Emilia, che prendendo energia dal baricentro di Parma capitale italiana della cultura, ha l’ambizione di chiudere il carrello e spiccare il volo definitivo verso la sua attrattività internazionale – spiega appunto Maramotti – Sarà un anno per raccontare Parma, Piacenza e Reggio Emilia anche attraverso i numeri: oltre 500 sono ad oggi gli eventi più significativi che accompagneranno i visitatori a scoprire, tramite il veicolo della cultura, la bellezza del territorio e la straordinaria qualità dell’enogastronomia di Emilia2020”.

Fissata nei giorni dall’11 al 13 gennaio 2020, l’inaugurazione di Parma Capitale della Cultura è quindi solo il punto di partenza di un’avventura che si preannuncia straordinaria e che si dirama in un percorso in grado di coinvolgere un’area ben più vasta dei singoli capoluoghi. È tuttavia proprio da qui che si deve cominciare per stabilire almeno i cardini di un programma destinato ad allargarsi giorno dopo giorno, dal centro di ogni città al più remoto dei comuni.

L’11 gennaio, alla Galleria San Ludovico – che la ospiterà fino al 13 aprile – apre i battenti la mostra “Noi, il cibo, il nostro pianeta”, percorso espositivo pensato per coinvolgere e interagire con i visitatori, attraverso esperienze multimediali, aree didattiche e fotografie di grandi autori sul tema dell’ambiente, dell’alimentazione e della sostenibilità. L’itinerario non rimane confinato all’interno della galleria ma si snoda con i laboratori per gli studenti allo Spazio A e con una sezione fotografica, visitabile fino al 22 marzo, sotto i Portici del Grano.

Dal 12 gennaio al 30 maggio, “Time Machine – Vedere e sperimentare il tempo” porta a Palazzo del Governatore una riflessione sul ruolo dei media nella nostra percezione del tempo e dello spazio. Cinema, video e videoinstallazioni diventano “macchine del tempo”, secondo le accezioni di archivi, forme di viaggio nel tempo e mezzi di manipolazione temporale attraverso tecniche come l’accelerazione e il rallenty, l’inversione e il loop, il time-lapse, il flash-back e il flash-forward.
A proposito di viaggi nel tempo, Palazzo Pigorini sarà la cornice di un autentico tuffo a ritroso nella storia di un’istituzione della carta stampata.

Dal 13 gennaio al 15 marzo 2020, “Parma è la Gazzetta. Cronaca, cultura, spettacoli, sport: 285 anni di giornalismo” è un’occasione per scoprire – attraverso una selezione di prime pagine affiancate a oggetti memorabili ed emblematici – la vicenda del più antico quotidiano italiano, pubblicato con continuità a partire dal 1735, e la parallela storia della città di cui porta il nome.

Il 28 febbraio 2020, il lavoro di Rebecca Louise Law arriva all’Antica Farmacia e a Palazzo Ducale per la prima esposizione personale italiana dell’artista britannica, famosa per le sue installazioni realizzate con materiali naturali. Curata da Ottn Projects, la mostra è parte del progetto Pharmacopea di Davines e Chiesi Farmaceutici e si configura come un viaggio attraverso la cultura botanica della città.
Poiché Parma significa anche e soprattutto musica, nel lotto di iniziative in programma non poteva certo mancare almeno un evento dedicato alla lirica. Allestita a Palazzo del Governatore dal 19 settembre 2020 al 13 gennaio 2021, “Opera!” si propone di esemplificare le dinamiche e i meccanismi del mondo operistico fuori e dentro il teatro, in un viaggio tra fotografie, carteggi, documenti multimediali e registrazioni storiche, articoli di giornale, bozzetti, figurini e costumi. L’obiettivo è penetrare e comprendere l’identità della vita sociale e culturale di un paese intero, attraverso Parma, la nazione e il suo rapporto con una forma d’arte, che qui significa soprattutto Verdi.
Nel pugno di eventi selezionati per questo possibile sestetto, il Complesso monumentale della Pilotta accende un faro sulla committenza dell’illustre casata che seppe cogliere la potenza delle arti come strumento di affermazione dinastica e creazione di un’identità signorile tra Rinascimento e Barocco. Dal 21 ottobre 2020 al 13 gennaio 2021, “I Farnese: le arti e il potere. Architettura, pittura e meraviglia. Da Papa Paolo III a Elisabetta Farnese Regina 1513-1731” si articolerà in diverse sezioni, con opere provenienti da collezioni pubbliche e private italiane ed europee, compresi capolavori un tempo ospitati nei palazzi laziali ed emiliani della famiglia.

Si è già detto come il ritrovamento di un capolavoro perduto abbia contribuito a mettere Piacenza sotto l’occhio di bue della cultura ancora prima dell’inizio di Emilia2020. Volendo però seguire il programma, ad aprire le danze, tra gennaio e febbraio, sarà l’inaugurazione di due nuovi spazi espositivi che suggeriscono un affascinante intreccio tra epoche e culture, in un ballo congiunto tra età romana e contemporaneo, Medioevo, periodo farnesiano e Ottocento.
Da febbraio al 24 maggio 2020, “La rivoluzione siamo noi. Collezionismo italiano contemporaneo” è la prima iniziativa dello spazio XNL Piacenza Contemporanea. Curata da Alberto Fiz, l’esposizione intende valorizzare le differenti componenti del collezionismo privato partendo dagli anni ‘60, attraverso oltre 150 opere, tra dipinti, sculture, video e installazioni, di autori quali Piero Manzoni, Maurizio Cattelan, Marina Abramovic, Tomàs Saraceno, Andy Warhol, Bill Viola, Dan Flavin che dialogheranno con la raccolta del collezionista piacentino Giuseppe Ricci Oddi, presso la Galleria d’Arte Moderna a lui intitolata, che costituisce un fondamentale modello di riferimento.

L’apertura della ‘Sezione romanà dei Musei di Palazzo Farnese è invece il colpo a effetto di marzo, quando Cittadella Viscontea e Palazzo Farnese presentano un nuovo allestimento, che espone oltre 500 reperti provenienti dagli scavi effettuati a Piacenza e nel suo territorio dall’Ottocento a oggi, per illustrare la storia della città dalla sua fondazione nel 218 a.C., migliorandone la comprensione in merito ad aspetti come l’impianto urbanistico e viario, i commerci, l’edilizia pubblica e privata, la vita quotidiana, le necropoli e i culti.

A maggio, viene inaugurato nel Complesso Monastico di San Sisto un percorso che non si limita a esporre ma ambisce a raccontare una storia straordinaria. “La Madonna Sistina di Raffaello nella sua Piacenza” è infatti un itinerario permanente che, attraverso videoproiezioni, filmati, ricostruzioni virtuali approfondisce la vicenda del complesso monastico e del capolavoro del maestro del Rinascimento, creato proprio per questo luogo.

Ancora lo Spazio XNL individua a giugno 2020 un punto di intersezione tra pittura dell’epoca barocca e moda contemporanea. “Gianfranco Ferré. Omaggio a Guercino” è l’occasione per il grande stilista di esplicitare il proprio particolare legame con Piacenza, città per la quale si espose negli anni ’80, sponsorizzando il restauro degli affreschi del Guercino all’interno della cupola della cattedrale. Fu però uno scambio alla pari. Perché, proprio dal Guercino, Ferré prese spunto nella creazione di una sua collezione.

A settembre e ottobre 2020, a essere protagonisti sono i Gruppi Equestri dei duchi Farnese, che dialogheranno con opere di scultori contemporanei – da Botero a Marino Marini e Henry Moore – allestite nelle piazze e in alcuni palazzi storici della città.

Dal 3 ottobre 2020 al 16 gennaio 2021, La natura morta tra XVII e XVIII secolo: la tavola e i rituali del cibo porta a Palazzo Farnese una panoramica sull’intreccio tra tradizione pittorica e cucina al tempo della casata simbolo della città. Il percorso si muove proprio dall’ambito piacentino con le opere di Bartolomeo Arbotori (1594-1676) e Felice Boselli (1650-1732), due protagonisti tra i più significativi della produzione legata alla rappresentazione del cibo, messe a confronto con i dipinti di pittori quali Vincenzo Campi, Panfilo Nuvolone, Angelo Maria Crivelli detto il Crivellone, Giovanni Crivelli, Margherita Caffi e altri, attivi tra Emilia, Lombardia, Piemonte e Liguria.

“La cultura non starà al suo posto” nemmeno a Reggio Emilia, che si prepara all’appuntamento col 2020 mettendo sul piatto un cartellone davvero panoramico, qui sintetizzato in 5 momenti clou. Già nel pieno di iniziative biennali inaugurate nel 2019, la città si presenta a Emilia2020 con la coda della mostra dedicata alla relazione tra la figura del fisico reggiano Giovanni Battista Venturi e Leonardo da Vinci – alla Biblioteca Panizzi fino al 19 gennaio 2020 – e la straordinaria esposizione, fino all’8 marzo, di “Ritratto di giovane donna” del Correggio ai Chiostri di San Pietro. Prestito del Museo Ermitage di San Pietroburgo, l’enigmatica opera giunge in una delle terre d’elezione dell’artista reggiano, a cinque secoli dalla sua esecuzione, attorno al 1520.

Sempre fino all’8 marzo, è invece Palazzo Magnani ad aggiungersi ai Chiostri di San Pietro per ospitare “What a Wonderful World. La lunga storia dell’Ornamento tra arte e natura”, originalissimo viaggio attraverso i secoli, dall’età romana ai giorni nostri, per comprendere quanto Decorazione e Ornamento siano legati indissolubilmente alla nostra vita. In mostra, opere di autori quali Albrecht Dürer, Leonardo da Vinci, Giovan Battista Piranesi, William Morris, Koloman Moser, Maurits Cornelis Escher, Pablo Picasso, Henri Matisse, Giacomo Balla, Andy Warhol, Keith Haring, Peter Halley, Shirin Neshat.
Il trentennale della morte offre l’occasione per celebrare una straordinaria figura a tutto tondo della cultura italiana e internazionale con la mostra “Zavattini oltre i confini”. Fino all’1 marzo 2020, Palazzo da Mosto punta una luce sul ruolo del grande Za all’estero, in tempi impregnati dal clima della Guerra Fredda e delle contrapposizioni ideologiche.

Lo Spazio Gerra offre invece fino a marzo 2020 una ribalta a 50 giovani designer selezionati sulla base di call e concorsi e promuove un programma collaterale di incontri ed eventi tra designer, artigiani, aziende e buyer internazionali. “Open Design Italia” diventa così un grande hub, dove sperimentare il nuovo ruolo del design nella diffusione del made in Italy.

Ultima ma non meno importante, la mostra permanente su Antonio Ligabue allarga il raggio di Emilia 2020 fino a Gualtieri, dove Palazzo Bentivoglio rinnova l’invito a scoprire l’opera dell’artista naïf per eccellenza. Da marzo a novembre, 30 lavori – tra dipinti e sculture – si uniscono a una vasta documentazione d’archivio, per offrire uno scorcio sulla vita del pittore.
Sul sito www.visitemilia.com oltre a tutti gli eventi si trovano le proposte di soggiorno degli aderenti a Destinazione Turistica Emilia, con pacchetti personalizzabili.

Per informazioni:
Destinazione Turistica Emilia
Parma – Piacenza – Reggio Emilia
Viale Martiri della Libertà, 15
43123 Parma
0521 931634; info@visitemilia.com; visitemilia.com