La prima recensione sul New Yorker lo descriveva come “il miglior libro di sempre sul Sud degli Stati Uniti”, Le mele d’oro è considerato il vero capolavoro di Eudora Welty. In occasione del ventennale della morte dell’autrice, rivive oggi la fittizia Morgana, città-mondo dal nome inequivocabile che fa da cornice alla raccolta.
Questa comunità in cui tutti si conoscono è un vero e proprio modello di convenzioni e pregiudizi unanimemente sostenuti, che sostanzia le relazioni, le vite stesse dei protagonisti, annodate le une alle altre in un abile gioco di rimandi e richiami tra i racconti.
La devianza determina l’emarginazione – come per la rigida Miss Eckhart o per l’anticonformista Virgie Rainey -, o la fuga – come per King McLain che compare, riappare, si finge morto per poi tornare sotto forma di fantasma. Mariti che abbandonano le mogli, maestre di piano che diventano pazze, bambine che rischiano di affogare, i tragici intrecci narrativi si risolvono in improvvise epifanie di tenerezza che riportano gli eventi nei ranghi stabiliti della normalità. Il tempo dei personaggi di Morgana “corre come un sogno”, tutto occupato dal pettegolezzo, dai riti cittadini, da frammenti di ricordi e nostalgie.
Le metafore legano nobilmente i periodi, le strutture precise dei racconti e le descrizioni liriche e minuziose avvicinano la penna di Eudora Welty alla sua indiscussa maestra Virginia Woolf. La contea di McLain diventa immaginario mitologico e teatro di una nuova commedia umana di balzachiana memoria: le mele d’oro ricercate dai protagonisti non sono altro che simboli dell’esistenza stessa, dell’unità indissolubile di bellezza e miraggio, seduzione e violenza, letteratura e caducità, vita e morte.
EUDORA WELTY. LE MELE D’ORO
In uscita il 4 febbraio
Traduzione di Isabella Zani
Illustrazioni di Claudio Palmieri
352 pagine
18 euro
Isbn 978-88-99767-55-6
raccontiedizioni.it
Eudora Welty (Jackson, 1909-2001) è stata la signora delle lettere americane: premio Pulitzer per La figlia dell’ottimista, diversi O. Henry e un PEN/Malamud per i suoi racconti, un National Book Award alla carriera; è stata la prima scrittrice la cui opera sia stata pubblicata nella Library of America mentre era ancora in vita. Negli anni Novanta le è stato dedicato persino un servizio di posta elettronica. Della stessa autrice, Racconti ha pubblicato anche Una coltre di verde e Un attimo immobile.