Agenda Brasil 2023 – Festival di cinema brasiliano
“Agenda Brasil – Festival internazionale del Cinema brasiliano” di Milano festeggia i suoi 10 anni e arriva al suo primo decennio con una selezione speciale di film presso le sale dell’Anteo Palazzo del Cinema, dal 26 settembre all’8 ottobre, ed una serie di eventi paralleli che partono prima dell’inizio ufficiale.
Per celebrare questo traguardo, sono stati programmati 18 lungometraggi d’autore: 15 anteprime e 3 successi delle edizioni precedenti, tra finzioni e documentari. E con una gradita sorpresa: tutte le sessioni saranno gratuite fino ad esaurimento posti (prenotazione consigliata sul sito del cinema, dal 15 settembre). Il calendario si completa con presentazioni di libri, lezioni di danza, concerti, laboratori culinari, letture di poesie e tanti altri eventi.
La decima edizione della mostra avrà ospiti di rilievo e vuole rispecchiare la ricchezza stilistica e tematica che predomina nell’attuale cinema verdeoro. Saranno presentate produzioni realizzate da nord a sud del Brasile, dei più svariati generi – dal realismo fantastico al dramma, passando per la biografia, il poliziesco ecc. – e che viaggiano su diverse tematiche. “Sono opere che servono come spunti per riflettere sulla realtà di un Paese caratterizzato da un affascinante melting pot, un Paese pieno di bellezza e contraddizioni, con tante questioni sociali complesse che devono essere affrontate”, spiega Regina Nadaes Marques, direttrice dell’Associazione Vagaluna, che organizza la manifestazione, in collaborazione con il Consolato Generale del Brasile a Milano.
In un settore di prevalenza ancora maschile, dare spazio anche al cinema realizzato dalle donne e alle tematiche femminili è un altro degli impegni di Agenda Brasil. Per l’edizione 2023, ci saranno cinque film diretti da donne. “Lo sguardo delle donne ci offre una prospettiva diversa sui personaggi, tanto femminili quanto maschili, più sfumata e complessa, sfuggendo dagli stereotipi e proponendo così al pubblico figure maggiormente autentiche, con una gamma più sfaccettata di emozioni. E tante volte le donne affrontano argomenti che sono stati trascurati o sottovalutati da sempre”, afferma Regina Nadaes Marques.
La kermesse apre le porte il 26 settembre (martedì) alle 18. 30 con un brindisi inaugurale seguito dalla proiezione, alle 19. 30, di “Estranho caminho” di Guto Parente, pluripremiato al Tribeca Film Festival, a New York, a giugno. Questo dramma fantastico ha vinto le categorie Film, Attore (Carlos Francisco), Sceneggiatura (Guto Parente) e Fotografia (Linga Acácio) nella famosa competizione che vanta l’attore Robert De Niro tra i fondatori. La storia si focalizza su un giovane regista che si trova in visita alla sua città natale, Fortaleza, nel nordest del Brasile. Sorpreso dall’avanzare della pandemia, è costretto a ricongiungersi col padre con cui non parlava da anni. A partire da questo incontro iniziano a succedere cose strane.
Il 27 settembre (mercoledì), alle ore 17, il grande schermo sarà occupato da “Trinta”, di Paulo Machline, proiettato nell’edizione del 2015 di Agenda Brasil. Il film traccia il ritratto dell’artista Joãosinho Trinta, dagli anni ’60, ancora ballerino al Teatro Municipale di Rio de Janeiro fino al 1974, quando diventa scenografo del Salgueiro, tradizionale “escola de samba” del carnevale carioca.
Alle 18. 45 è la volta di “Vazante”, dramma storico di Daniela Thomas, co-prodotto da Brasile e Portogallo. La trama si svolge nel 1821, in una fattoria maestosa e decadente nella regione diamantifera di Minas Gerais, dove bianchi, neri autoctoni e nuovi arrivati dall’Africa soffrono a causa dei conflitti e l’incomunicabilità generati dalla solitudine e dalle tensioni razziali e di genere in un Paese che sta vivendo forti cambiamenti. Sarà presente l’attore protagonista, Adriano Carvalho
Per il 29 settembre (venerdì) sono proposte due anteprime al femminile.
Alle 17. 30, “Sol”, di Lô Politi, un road movie. Un uomo, con una figlia adolescente, deve fare i conti con le ferite irrisolte del passato dopo aver scoperto che suo padre è in condizioni delicate nell’ospedale di una piccola città dell’entroterra di Bahia. Una storia di abbandono e riconnessione tra tre generazioni.
E alle 19. 45 la sala accoglierà il vincitore del Pardo d’Oro al Locarno Film Festival, edizione 2022: “Regra 34”, di Júlia Murat, una coproduzione Brasile e Francia, dai toni forti e sorprendenti. La trama gira intorno alla doppia vita della giovane Simone, di giorno studentessa di legge che difende le donne nei casi di violenza, di notte cam-girl che esplora la propria sessualità con i suoi due amanti. Mentre sul lavoro si scontra con i paradossi di un sistema legale incapace di difendere le donne, nel privato cresce la sua attrazione per le pratiche estreme del sesso, in un’escalation di esperienze sempre più violente. Il suo corpo diventa lo strumento della sua battaglia contro il patriarcato, e al tempo stesso “vittima” della medesima struttura sociale.
La programmazione cinematografica riparte poi il 3 ottobre (martedì) alle 17 con la ripresentazione di “Faroeste Cabloco”, di René Sampaio, titolo che ha preso parte all’edizione 2014 del festival. L’opera è tratta dalla canzone omonima di Renato Russo, grande successo della fine degli anni 80 in Brasile. Una storia d’amore poliziesca, vincitrice in sette categorie al Gran Premio del Cinema Brasiliano di quell’anno.
Alle ore 19, è previsto “Olha pra elas”, documentario di Tatiana Sager che segue la vicenda di cinque madri di famiglia in carcere, e mostra come la privazione della libertà femminile possa costruire un circolo vizioso, i cui danni si ripercuotono sulla famiglia e la società. Ad incontrare gli spettatori, ci sarà il produttore e co-sceneggiatore Luca Alverdi.
E la sera si concluderà con “Aldeotas”, alle 21. 30, diretto ed interpretato da Gero Camilo, presente in sala, un artista dal curriculum internazionale che ha recitato in film come l’acclamato “Cidade de Deus (City of God)” e “Man of Fire – Il fuoco della vendetta”, con Denzel Washington. Trasposizione dall’omonimo spettacolo teatrale, il lungometraggio, dal linguaggio assolutamente poetico, tocca temi importanti come l’omofobia e racconta la storia del cinquantenne Levi che torna dalla grande città al suo piccolo paese natale per il funerale dell’amico dal quale si era separato all’età di 17 anni.
L’altra opera annunciata, ma per le 19. 45, è “Rua Aurora, refúgio de todos os mundos”, di Camilo Cavalcante, che sarà presente per rispondere alle domande del pubblico di entrambe le sessioni, in quanto co-sceneggiatore dell’opera precedente. Il documentario segue persone provenienti da realtà diverse che abitano nella stessa via nella città di São Paulo. In questo angolo dimenticato della metropoli, la vita pulsa latente, riflesso di una realtà nuda e cruda, e si ricostruisce ogni giorno.
Il 5 ottobre (giovedì) si potrà assistere alle ore 17 a “Curral”, diretto da Marcelo Brennand. In una piccola città del Brasile afflitta da una grave siccità, un leader locale cerca di cambiare la successione politica tradizionalmente detenuta da due partiti, ma scopre presto che infrangere il sistema consolidato non è facile. Alle ore 19, con la presenza del regista Bruno Jorge, sarà la volta di “A invenção do outro”. Il documentario – vincitore nel 2022 come miglior film al Docville – International Documentary Film Festival, a Leuven, in Belgio, e al Festival del Cinema di Brasília, in Brasile – segue una delle più grandi spedizioni recenti della FUNAI (Fondazione Nazionale dell’Indio), realizzata nel 2019, per promuovere il ricongiungimento tra un gruppo di indigeni isolati dell’etnia Korubo e altri membri della stessa famiglia. Il film si concentra sulla possibilità di riallacciare legami quasi perduti, perpetuando l’esistenza di un popolo, e registra una delle ultime azioni dell’indigenista Bruno Pereira, brutalmente assassinato nel 2022 insieme al giornalista britannico Dom Phillips.
Il 6 ottobre (venerdì), alle ore 17, il regista Daniel Camargo compare in sala per presentare il suo “Independência 100 por 100”. Il documentario ricorda la città di Rio de Janeiro, che nel 1922, reduce dalla pandemia di influenza spagnola, ospita l’Esposizione Internazionale in occasione del Centenario dell’Indipendenza, uno dei più grandi eventi internazionali mai realizzati in Brasile. Gli intervistati ricostruiscono il panorama affascinante dell’evento e le trasformazioni subite dalla città, gettando un ponte con il bicentenario dell’Indipendenza nel 2022, la recente epidemia di Covid 19, oltre che Rio de Janeiro ed il Brasile di oggi.
A seguire, alle 19, “Cidade pássaro” (Shine your eyes, titolo internazionale), di Matias Mariani. Nella storia, il musicista nigeriano Amadi arriva a San Paolo per cercare suo fratello Ikenna, che ha recentemente rotto ogni legame con la propria famiglia, e riportarlo a casa. Entrato in contatto con la malavita della città, si rende conto che Ikenna, presunto insegnante di matematica di successo, ha creato una narrazione immaginaria della sua vita in Brasile. Il film è stato proiettato in anteprima nella sezione Panorama: (Un)common Grounds del 70° Festival Internazionale del Cinema di Berlino nel 2020.
E chiude la giornata, alle 21. 30, “Marte 1”, diretto da Gabriel Martins. Il film – che ha debuttato al famoso Sundance Film Festival, a Park City, negli Stati Uniti, nel gennaio 2022, ha vinto anche quattro premi al Festival di Gramado, in Brasile, e altri otto importanti riconoscimenti dall’Accademia Brasiliana di Cinema – racconta la storia di Deivinho, un ragazzo nero della classe medio-bassa che sogna di diventare un astrofisico e unirsi al progetto Mars One per colonizzare il pianeta Marte. La famiglia attraversa una serie di cambiamenti impegnativi e profondi, reinventando sé stessa e i suoi legami familiari.
L’ultimo giorno di Agenda Brasil, 8 ottobre (domenica), sarà tutto dedicato alla musica, argomento caro alle diverse edizioni della mostra. Tutto inizia alle ore 10 con un flashback: “A luneta do tempo”, opera prima del famoso cantautore Alceu Valença, presentato nell’edizione 2015 del festival. Trattasi di un dramma epico-musicale che utilizza alcuni miti popolari della cultura brasiliana per raccontare una storia di incontri e scontri, tradimenti e amori nel vasto “sertão” (zona arida) del Pernambuco (uno degli stati del nordest del Brasile), dove il bandito Lampião, accompagnato dalla sua amata Maria Bonita, affronta la polizia e il suo principale nemico, Antero Tenente.
Alle 12, sullo schermo si rievocherà la vita di una artista indimenticabile. “Clara Estrela”, di Susanna Lira e Rodrigo Alzuguir, è un documentario su Clara Nunes, la cantante che sintetizzò elegantemente il mix culturale brasiliano, meticcio e sincretico. Il film racconta, in prima persona, attraverso interviste in diversi programmi televisivi e radiofonici, la traiettoria di questa interprete che ha conquistato il Brasile e diversi altri Paesi. Le testimonianze sono intervallate da immagini oniriche che traducono l’universo mistico di Clara, le sue radici e la gioia di vivere così evidente nelle sue canzoni. Un tributo alla cantante nei 40 anni dalla sua prematura scomparsa.
E per chiudere in bellezza, alle 13. 30, “Elis & Tom, só tinha de ser com você”, di Roberto de Oliveira e Jom Tob Azulay. Los Angeles, 1974. Tom Jobim, l’incarnazione della Bossa Nova, ed Elis Regina, all’epoca la cantante più popolare in Brasile, si incontrano per registrare quello che diventerà uno degli album più iconici della storia della musica brasiliana. Attraverso filmati rari o mai visti prima, il documentario rivela i conflitti e la gioia di questo momento unico, in un viaggio nel tempo che svela l’intimità del processo creativo e le straordinarie personalità di questi fantastici artisti.
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