“Animali” e “Memorie dal sottosuolo”. Performance di Margine Operativo
Due formati performativi in bilico tra teatro e danza… Due dispositivi drammaturgici, due narrazioni sempre in bilico tra azione e testo, intrecciando / connettendo danza-teatro fisico-letteratura-paesaggi sonori. Due performances che proseguono la ricerca / sperimentazione performativa e drammaturgica di Margine Operativo di connessione tra testo-parola, azione-movimento, e suono-spazi. Un percorso di elaborazione poetica, intorno ad alcuni nuclei della contemporaneità.
“Animali”
Un’esplorazione della natura umana attraverso lo sguardo degli animali.
Ma non c’è nessuna mitizzazione della natura: la ferocia appartiene al regno animale, è una delle modalità di quell’interconnessione universale. Una performance che affonda le sue radici nel romanzo “Anima” del poliedrico artista Wajdi Mouawad. Gli animali sentono gli umani per come sono davvero, ne percepiscono l’aura, il temperamento e le inquietudini e questo li porta a provare per loro simpatia, repulsione o paura.
Animali, mezz’ora di assolo di prosa e danza, è un gioco piuttosto serio, e assai antico, sullo sguardo che le bestie, un cane per esempio, volgono agli animali umani. La danza ovviamente esprime il non detto della parola, è azione e non verbo, racconta senza dire, è un “sono qui ora”. Marcantonio Lucidi, “Danzare l’animale umano”
Le azioni fisiche del performer si sposano con una essenziale partitura vocale e con un suggestivo gioco di luci che ci consegnano il “respiro” vitale di come gli animali sentono gli umani cogliendone “l’aura, il temperamento e leinquietudini”. L’uomo è bestiale, direbbe Kafka, spesso uccide ed è per questo che gli animali – come si legge nella dichiarazione di Margine Operativo – provano per gli umani “simpatia, repulsione o paura”.
Letizia Bernazza ” Liminateatri”
“Memorie dal sottosuolo”
La performance si confronta / interagisce / dialoga con il romanzo “Memorie dal sottosuolo” di Fëdor Dostoevskij, scritto nel 1864 sotto forma di un monologo-confessione, e diviso in due parti: “Il sottosuolo” e “A proposito della neve bagnata”. Si rimane impressionati di fronte alla contemporaneità di un testo come Memorie dal sottosuolo che è forse l’opera più profonda e compiuta di Dostoevskij. Un performer “entra ed esce” dal romanzo dello scrittore russo: agisce le sue parole, descrive come lettore l’opera e la sua trama.
Informazioni e prenotazioni:
329.8027943; prenotazionifortezzaest@gmail.com; margineoperativo.net
Fortezza Est
Via F. Laparelli 62, Roma