Atelier Musicale 2022 – XXVIII edizione
Con la nuova edizione dell’Atelier Musicale, la XXVIII, viene rafforzata una presenza ormai storica e di alto profilo culturale nella programmazione musicale della città di Milano. L’unicità della programmazione e della formula rivelano, anno dopo anno, la felice intuizione, nata nel 1993, di dare vita a qualcosa di diverso e di “necessario”, di animare un cenacolo culturale e musicale in cui fosse presente una forte progettualità, ancora oggi dimostrata dall’ampio spazio dedicato alle produzioni originali, spesso commissionate per prime esecuzioni assolute, oppure di portare in prima milanese progetti particolarmente interessanti.
La caratteristica dell’Atelier nasceva poi dall’indiscutibile varietà del programma che, senza pregiudizi stilistici e generazionali, nel corso del tempo ha offerto e offre tuttora un vasto panorama di idee musicali provenienti dal mondo della musica d’arte, sia essa jazzistica o classica. Un’altra scommessa, che è stata ampiamente vinta, era quella di offrire uno spazio fondamentale ai giovani musicisti e, al tempo stesso, integrare i concerti attraverso un determinante lavoro di formazione del pubblico, ottenuto grazie a esaustivi programmi di sala e ad agili guide all’ascolto realizzate prima dell’inizio della musica. Punti di forza e di originalità che sono presenti anche nella XXVIII edizione, con 16 appuntamenti in programma fino al prossimo mese di marzo, caratterizzata da un gioco di incontri trasversali assolutamente unico: lo dimostra, fin da subito, il concerto di apertura, che sabato 1 ottobre vedrà protagonisti, sul palco dell’auditorium Di Vittorio della Camera del Lavoro di Milano, Enrico Intra e Paolo Rossi in uno spettacolo, dedicato al comune amico Enzo Jannacci, in cui il jazz si mescolerà al cabaret.
Trasversale sarà anche l’esibizione del duo Di Ienno-Parrinello (sabato 15 ottobre), che si muoverà sui sentieri dell’elettronica e dell’uso globale della voce in un insieme di riferimenti molteplici. Di incrocio tra le arti sarà anche il rapporto tra improvvisazione e danza in “Crossing” (12 novembre), così come lo sguardo a Claudio Monteverdi e ai suoi madrigali da parte del jazzista Carlo Morena (4 febbraio) e l’incontro tra Dado Moroni e Alfonso Alberti, che farà dialogare il pianismo eurocolto del Novecento e quello jazzistico nell’ultimo appuntamento dell’Atelier (18 marzo).
Un percorso singolare sarà rappresentato anche dai repertori “internazionalisti”, che incroceranno culture provenienti da tutto il pianeta. Da “Namaste”, con il suo singolare viaggio intorno al mondo (11 febbraio), al quartetto Mud Pie, che guarderà a un’etnia immaginaria di radice afro (18 febbraio), fino ai jazzisti Oscar Del Barba e Guido Bombardieri che sposteranno l’attenzione su Brasile e Argentina, unendo i loro strumenti a un quartetto d’archi (4 marzo). La varietà del percorso, in cui i giovani e le nuove figure della scena musicale italiane occupano un posto rilevante, troverà poi sabato 5 novembre nell’omaggio a Charles Mingus della Monday Orchestra di Luca Missiti un momento centrale, con la riproposizione integrale (in prima assoluta) della musica dell’album capolavoro “Blues & Roots”, inciso da Mingus nel 1959. Lo storico e sempre creativo ensemble Nexus di Daniele Cavallanti e Tiziano Tononi festeggerà il 26 novembre i suoi quattro decenni di vita, mentre un altro esponente assoluto del jazz europeo, Claudio Fasoli, presenterà il prossimo gennaio un progetto in cui il suo quartetto si scomporrà anche in soli, duetti e trii. Importante il lavoro di ricerca che presenterà, sabato 22 ottobre, il Voxonus quartet, centrato su nuove e moderne concezioni interpretative della letteratura quartettistica italiana.
Sabato 19 novembre, l’articolato Cartoline del Novecento costituirà, invece, un interessante itinerario nel mondo della viola e del pianoforte, così come da non perdere sarà il concerto del Trio Classico Italiano, che dal Settecento giungerà sino ai nostri giorni. Importante, infine, la presenza di giovani e formidabili interpreti del mondo eurocolto, da apprezzare appunto per le doti interpretative, cioè il duo Gabrieli- Rigamonti, impegnato in un complesso e bellissimo programma novecentesco (8 ottobre), e il duo Coppola-De Bernardo (in scena sabato 11 marzo), giovanissimi musicisti che diventeranno, ne siamo sicuri, grandi personalità del prossimo futuro.
Nel suo insieme, ci troviamo di fronte a un programma di eccezionale spessore e varietà, proposto come di consueto nel pomeriggio di sabato (alle ore 17. 30), favorendo così la partecipazione anche a un pubblico poco avvezzo a uscire la sera.
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Paolo Rossi, © Massimo Baxa