Aut Aut – Autunno d’Autore. Festival di Drammaturgia Contemporanea
Ideato e a cura di Teatro di Documenti, Aut Aut – Autunno d’Autore è il nuovo Festival di drammaturgia contemporanea che porta in scena opere teatrali di autori viventi, quelli che scrivono ora, nel tempo che coincide con quello delle nostre vite, che mettono a nudo le nostre paure, esigenze, desideri, sogni, illusioni e disillusioni. Una fitta programmazione che alterna, giorno per giorno, la prosa al reading.
Il Festival si caratterizza per l’approfondimento dedicato ad ogni autore attraverso uno spettacolo e un reading a cura di due diversi registi, e una conversazione tra un critico, l’autore e il pubblico. Si intende restituire una visione ampia dell’opera dei drammaturghi, un affresco composito, frutto di più sensibilità.
“In un contesto storico-geografico dominato da una comunicazione che punta sull’immagine, sulla rapidità, sull’incalzare degli stimoli, su flussi di informazioni senza cesure, il teatro e in particolare la drammaturgia contemporanea ci impegnano alla riflessione. Puntare oggi sulla parola teatrale, metterla al centro della scena e darle valore, pretendendo il tempo e la concentrazione dell’ascolto vigile, in un periodo dominato dal turbinio di sollecitazioni visive, velocità, comunicazioni verbali sciatte e telegrafiche è un atto significativo. Dedichiamo questa prima edizione di Aut Aut a cinque autori appartenenti a generazioni, provenienze, percorsi, stili diversi: cinque modi unici di tradurre nel linguaggio del teatro il nostro tempo, le nostre vite”
Carla Ceravolo, direttrice artistica
Gli autori: per questa prima edizione ad Aut Aut tre autori italiani: Dacia Maraini, Erri De Luca, Massimo Sgorbani. Un autore italiano under 35, Maria Teresa Berardelli ed un autore extraeuropeo, Jorge Palant dall’Argentina.
Gli spettacoli: un cartellone fitto che alterna la prosa al reading, con due prime nazionali. Apre le scene l’ultima produzione del Teatro dei Documenti, siglata Anna Ceravolo, il Mite Inferno. Per celebrare l’anniversario dei 700 anni dalla morte di Dante, Teatro di Documenti porta in scena Il mite Inferno. Gli spettatori, come il Poeta, intraprendono un “viaggio”, accompagnati da un Narratore, un Virgilio dei nostri tempi pragmatico e disincantato, che li guida tra le dannazioni dell’Uomo. Un viaggio compiuto nel labirinto del Teatro di Documenti scavato nel cuore del Monte dei Cocci. In programma poi uno spettacolo in memoria del terremoto dell’Aquila, Per Giulia di Dacia Maraini diretto da Iolanda Salvato.
Galatea Ranzi sarà la protagonista di In nome della madre, di Erri De Luca, con la regia di Gianluca Barbadori dedicato al personaggio di Maria a cui un angelo annuncia che avrà un figlio con un destino di grandezza. Prosegue il programma degli spettacoli Judith, di Jorge Palant che ci porta in Argentina, nello scenario in cui vent’anni dopo i fatti che hanno stravolto le loro vite, vittima e carnefice si incontrano. I protagonisti di questa pièce potrebbero essere un uomo e una donna qualunque, che portano dentro la tragedia di un passato che non si può estirpare dai ricordi. Regia di Anna Ceravolo.
Chiudono il festival due prime nazionali, la prima è Angelo della gravità, di Massimo Sgorbani, dove la regia e l’interpretazione di Roberto D’Alessandro danno un tocco di lievità all’opera che porta in scena un reale fatto di cronaca: l’esecuzione di un condannato a morte per impiccagione viene rimandata perché il peso spropositato del prigioniero spezzerebbe la corda fatale. Segue Alba, di Maria Teresa Berardelli, regia di Paolo Orlandelli: una storia d’amore, una storia come tante, e forse proprio per questo una storia universale, in cui tutti possono facilmente identificarsi.
I reading: Mela, di Dacia Maraini, regia di Stefania Porrino, musiche originali di Lorenzo Sorgi alla chitarra, con Nunzia Greco, Silvia Montobbio, Evelina Nazzari. L’ultimo viaggio di Sindbad, di Erri De Luca, regia e interpretazione di Francesco Polizzi, musiche dal vivo. Nell’ardore della nostra camera, di Massimo Sgorbani, regia e interpretazione di Nadia Brustolon. Il paziente di tipo A – Storia di un’analisi, di Maria Teresa Berardelli, dove Matteo Finamore dirige una compagnia under35. Le visite, di Jorge Palant, regia di Donatella Mei, con Donatella Mei e Elisa Pazi
Condurranno le Conversazioni con l’Autore i critici Lucia Medri, Eugenio Murrali, Federico Raponi, Rosario Tronnolone, Pino Tierno.
Biglietti:
Spettacoli: sostenitore € 18, intero € 15, ridotto € 12
Reading: biglietto unico € 10
Conversazioni: ingresso libero
Tessera: € 3
informazioni e prenotazioni:
328 8475891; teatrodidocumenti@libero.it