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"Bambola - La strada di Nicola"

“Bambola – La strada di Nicola”

Nicola, in una dimensione che oscilla tra il reale e l’immaginario, racconta in prima persona la lunga strada della sua vita a partire dalla nascita sul finire degli anni Sessanta del secolo scorso in una qualunque periferia romana.
Fanno da sfondo a queste prime vicende le voci e le contestazioni delle femministe che rivendicano la libertà delle proprie scelte sessuali.
Rivede i genitori: una madre frustrata nella sua femminilità, vittima di un destino sempre avverso, e un padre protettivo e sensibile che riversa su di lui tutto il suo puro amore senza giudizio né aspettative, espressione di forza virile.
Sono i primi specchi su cui l’adolescente Nicola vedrà riflettere la propria immagine.
Ma ora Nicola è un uomo e sceglie, ad occhi chiusi, di gestire i fili del destino per percorrere una nuova strada attraverso un processo di conoscenza della sua doppia identità.
L’immagine riflessa nello specchio si trasforma sdoppiandosi in bambola.

Bambola sceglie la strada della prostituzione e veste abiti femminili iniziando da quelli della madre come a volerla riscattare dalle frustrazioni e a liberarla. La strada si arricchisce di personaggi e allegria, mentre il linguaggio stesso del racconto si colora di suoni sboccati, erotici, ma anche sentimentali e poetici. La notte è buia e la luna di carta pare finta, come se tutto fosse immaginato su un set cinematografico. In una rapida carrellata appare Regina, l’amica prostituta, s’intravede Domitilla, la rivale pericolosa e Fabio il poliziotto. E poi lui, Giovanni, il “cliente” amato di un amore bello e corrisposto che vive nel quartiere stile americano con le villette allineate a schiera. Il racconto diventa melodramma e si colora di rosa prima ancora che la love story si frantumi. Sopra a tutto, rimane impressa la figura del padre collocato nel ricordo di un Natale lontano e sempre presente tra le lucine accese tutti i giorni dell’anno.

Nicola/Bambola in questo travestimento fantasioso incarna l’espressione del maschile e del femminile. È il padre e la madre. È l’uno ed è l’altra. Il dualismo che si ricongiunge al Tutto. E intanto canta. Canta Il paradiso, Ragazzo triste, Nel giardino dell’amore, Se perdo te. Canta le prime canzoni di Nicoletta Strambelli alla quale il suo nome è stato dedicato, perché quella diva rappresenta, nel mondo immaginario di una madre rinchiusa nella gabbia delle proprie delusioni, l’esaltazione della libertà.
Una libertà in bianco e nero.
Fino a finale a sorpresa dove qualcosa di inaspettato sarà svelato.
C’è un posto nella mente dove tutto è possibile, una sorta di universo parallelo Che sconfina nel mondo reale, uno spazio dell’anima dove le storie si confondono e i corpi finalmente si fondono in un lento incedere fino a diventare uno. È la strada di Nicola, di Bambola, e delle canzoni di Nicoletta.

BAMBOLA – LA STRADA DI NICOLA
di Paolo Vanacore
Musiche e originali e arrangiamenti Alessandro Panatteri
Scene e costumi Roberto Rinaldi
Assistente alla regia Chiara Sanvitale
Foto e grafica Manuela Giusto
Ufficio stampa Andrea Cavazzini

dal 30 marzo al 2 aprile 2023
TEATRO LO SPAZIO
Via Locri, 42, Roma

Immagine in evidenza
ph. Manuela Giusto

The event is finished.

Data

30 Mar 2023 - 02 Apr 2023
Expired!

Luogo

ROMA - TEATRO LO SPAZIO
Via Locri, 42/44, 00183 Roma
Categoria