“Becoming undead” – Incontro sulla condizione umana contemporanea
Triennale Milano presenta “Becoming Undead”, secondo appuntamento di “Sconosciuto / Sconosciuti”, un ciclo di incontri, a cura di Damiano Gullì, curatore per l’Arte contemporanea e il public program di Triennale, che hanno l’obiettivo di introdurre le tematiche di “Unknown Unknowns”, 23ª Esposizione internazionale di Triennale, attraverso i contributi di filosofi, artisti e critici e storici dell’arte chiamati ad affrontare i temi dello sconosciuto e dell’ignoto.
Giovedì 26 maggio alle 18:30 l’incontro vedrà protagonisti Julieta Aranda, artista, Emanuele Coccia, filosofo, professore presso l’École des hautes études en sciences sociales, Eben Kirksey, Ph.D. Associate Professor (Research), Alfred Deakin Institute, ed Elizabeth Povinelli, Franz Boas Professor of Anthropology and Gender Studies, Columbia University.
Stiamo diventando non-morti? Gli assemblaggi della tecnologia e del capitale ci stanno trasformando in corpi senza autonomia, in gusci “meno-che-umani”?
L’incontro affronterà il tema dei non morti – vampiri, fantasmi e zombie – come figure generative. Tali figure saranno usate come metafore per riflettere diverse sfumature della condizione umana contemporanea. Il fantasma vuole portare indietro l’orologio e tornare alla gloria precedente. Gli slogan di campagne elettorali americane quali “Make America Great Again” e “Build Back Better” rappresentano in realtà solo sogni nostalgici infestati da desiderio e lamento.
Mentre le moderne pratiche mortuarie aspirano a conservare la carne umana al di fuori della rete alimentare, lo zombie e il vampiro ci ricordano che le persone possono diventare predatori e prede, esattamente come altre specie animali. Gli zombie prefigurano il nostro destino comune nell’aldilà, quando diventeremo cibo per i microbi. Le idee sull’eccezionalismo umano presumono che viviamo al di fuori delle connessioni e relazioni ecologiche, in quanto mangiatori degli altri ma che non vengono mai mangiati. Poiché siamo tutti costretti a contrattare la condivisione con i virus, impercettibili parassiti che si nutrono delle nostre parti biochimiche costitutive, si presenta l’opportunità di riflettere sulla nostra relazione con Gaia e il suolo fecondo.