“Briciole” di e con Stefania Paternò
Stefania Paternò con il suo spettacolo Briciole sarà in scena il 1 Dicembre a Bologna, al Teatro de’ Maicontenti per una serata organizzata dal Centro Studi Euterpe Mousiké.
In questa serata avrà modo di parlare direttamente con un pubblico di persone che hanno vissuto o che stanno vivendo ancora adesso un rapporto tossico, sono persone che fanno parte dell’associazione che organizza l’evento, con le quali Stefania si confronterà a fine spettacolo per entrare ancora di più nello specifico dell’argomento trattato.
Chi vorrà potrà raccontare la sua storia, creando un bellissimo scambio umano e artistico al fine di aiutarsi a vicenda e non sentirsi soli.
L’evento sarà comunque aperto al pubblico, lo spettacolo andrà in scena alle 21:00 con una durata di 75 minuti.
Per prenotazione e informazioni biglietti: 333 6199419.
“Briciole è un monologo brillante che pone l’attenzione sulle relazioni tossiche e in modo particolare sul narcisismo patologico. Lo spettacolo nasce con l’intento di far sorridere il pubblico e di fargli esorcizzare un dolore attraverso il sorriso. Perché penso che non ci sia modo migliore che comunicare un dolore attraverso la risata, in modo da poterlo comprendere ancora più in profondità per poi attuare un distacco e liberarsene. E così tra una risata e una lacrima, una canzone ed un’altra risultando un vero e proprio One Woman Show, si viene catapultati dentro il mondo della protagonista, un mondo variopinto, ricco di colpi di scena e profonde riflessioni sulla sua vita. Questo spettacolo nasce da un dolore reale, il mio e quello di molte altre persone conosciute durante questo percorso, è una storia vera e purtroppo comune a molti, in cui parlo di manipolazione, abbandono, violenza fisica e psicologica. Ma prima di tutto è una storia di cambiamento e di riscatto, quello della protagonista, che durante lo spettacolo dovrà affrontare con coraggio tutti i suoi mostri per iniziare a liberarsene. Si parla di forza e di rinascita, di paura e di delusione, indubbiamente è un monologo terapeutico sia per me che lo interpreto, ma soprattutto per gli occhi dello spettatore che si immerge completamente all’interno di una storia che ha molto da insegnare, a tutti, grandi e piccoli, uomini e donne. In questa storia emerge molto chiaramente l’importanza del lavoro su noi stessi, sono convinta che solo facendo un grande lavoro di cambiamento, ognuno di noi potrà riuscire a ritrovare la propria integrità e ad entrare in contatto con le proprie ferite, quelle più profonde, affinché nessuno potrà più farci del male. I manipolatori esisteranno sempre, ma noi saremo in grado di riconoscerli in tempo, il nostro obiettivo non sarà cambiare loro, ma cambiare noi stessi grazie al nostro amor proprio. Quando sei coinvolta in un rapporto con un narcisista, sei come in una gabbia dorata, la sensazione è esattamente questa, perché il narcisista ti destabilizza, la sua imprevedibilità non ti fa sentire davvero al sicuro ma, nonostante questo vai avanti, attratta dalla forza del narcisista che conosce perfettamente le tue fragilità e sa come colpirti, da una parte ti fa vivere in questo stato di incertezza perenne, dall’altro ti ricopre di attenzioni e di lusinghe, soprattutto all’inizio del rapporto. Ed è proprio questo che affronta la protagonista dello spettacolo, l’inferno e il paradiso contemporaneamente, un vortice di emozioni, spesso in contrasto tra di loro, ma che nonostante tutto la tengono legata a questo rapporto, perché pensa di meritare questo tipo di amore, che poi amore non è, ne è ossessionata, ne è dipendente, le lusinghe che riceve riempiono le sue insicurezze, le promesse i suoi vuoti, diventando così una donna complementare al suo narciso, una donna che per sentirsi viva e soprattutto per darsi valore pensa di aver bisogno di un uomo così. Lui diventa lo specchio delle sue brame. E alla fine lei si convince che l’amore sia questo. Ma l’amore è altro, non si affanna, respira lentamente, si costruisce giorno con lentezza e armonia, farà sorridere, ridere, ti farà anche litigare ma in modo costruttivo e non distruttivo e scalderà il cuore senza ustionarlo, ti farà sentire semplicemente felice”.
Stefania Paternò
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ph. Riccardo Sarti (part.)