Centrini e merletti arredano il Borgo dei Cavatori
L’arte dei centrini e dei merletti scolpita nel marmo, nella stoffa e nella tela arreda il paese di Torano.
Il borgo dei cavatori, ai piedi delle cave di marmo di Carrara che ospita per la ventiquattresima edizione “Torano Notte e Giorno”, la rassegna diffusa di arte contemporanea, cultura e cibo in corso fino al 13 agosto, regala la delicatezza candida dell’arte barocca che trae ispirazione dal ritratto di Maria Barberini Dugliani (1627) realizzato da Giuliano Finelli.
Lungo il percorso, che si snoda tra strade lastricate, piazzette e angoli silenziosi interrotti dalle voci lontane, il tema della rassegna scelto dal direttore artistico Emma Castè prende forma in maniera originale tanto che anche il paese ha voluto partecipare a modo suo.
Dalle finestre delle case che si innalzano nel piccolo borgo dove si narra visse anche Michelangelo, appese tra i panni stesi o appoggiate su davanzali e balconi, sventolano lenzuola e biancheria finemente ricamata dalle nonne e dalle mamme di Torano.
La loro biancheria appesa è il filo conduttore del linguaggio dei 28 artisti, tra italiani e stranieri, che popolano con le loro opere ed installazioni in quello che diventa un vero e proprio viaggio nei ricordi e nell’arte domestica.
Un filo rosso che riconduce liberamente, entrando nel fondo all’ingresso del paese, nell’opera ritratto “in maglia” dal titolo Traditions di Alice Lombardi realizzato con vecchi centrini confezionati da donne del paese di diverse generazioni così come nei Ricami e Merletti in specchio del duo Carmen Bertacchi e Piero Colombani e le trame dei Titoli di Coda di Flavia Bucci.
Da ammirare, per la complessità della lavorazione fedele al tema della rassegna, il quadro contemporaneo di Michele Monfroni che con rigore barocco scolpisce il marmo in R-i-c-a-m-a-r-m-i: l’opera è custodita all’interno della piccola Chiesa che si affaccia sulla piazza del paese.
Nel trittico Schegge di marmo della pisana Carla Giglioli invece i filati creano le condizioni per esaltare le dissonanze tra arte e illusione.
Ci rimanda al mondo fiabesco la scultura in raku di Manola Caribotti Fata turchina così come Flora, dea della fioritura, della primavera e del rinnovamento di Rosanna Rotondi.
La rassegna è promossa dal Comitato Pro Torano con il patrocinio della Regione Toscana e Comune di Carrara
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di Alice Lombardi