Ci sono sempre parole. (non)Festival delle narrazioni popolari (e impopolari) – Seconda edizione
Tutti i territori hanno storie da raccontare. Nel cuore della Toscana, tra antichi borghi, itinerari storico-artistici e ricche tradizioni enogastronomiche, torna “Ci sono sempre parole. (non)Festival delle narrazioni popolari (e impopolari)”, un piccolo festival con un grande obiettivo: rimettere al centro le persone e i loro racconti di vita quotidiana, per ricostruire le connessioni tra le comunità, rigenerare la capacità di ascolto e cementare l’empatia.
Realizzato a rotazione nei Comuni dell’empolese valdelsa, “Ci sono sempre parole” si distingue nel panorama italiano per il proprio carattere ‘diffuso’ e per la scelta di non puntare sui grandi nomi, ma sulla straordinarietà del quotidiano, fondamentale per rigenerare l’identità personale e territoriale in un’epoca segnata dalla virtualità delle comunicazioni e dal distanziamento sociale. Un festival(non)]festival che, facendo del suo ‘non’ la spinta positiva verso la codificazione delle complessità contemporanee, presenta un programma aperto e flessibile, buona pratica per il presente e modello per il futuro, esportabile anche in altri luoghi, perché ogni comunità custodisce storie che meritano di essere tramandate.
La seconda edizione del festival si terrà, a partire dal 5 settembre 2020, nei Comuni di Certaldo e Gambassi Terme (FI), in diversi luoghi selezionati per il forte valore storico-artistico, simbolico e aggregativo.
Ideato da Andrea Zanetti, direttore artistico insieme a Cinzia Compalati sin dalla prima edizione, il festival si articolerà in tre azioni: l’esposizione d’arte contemporanea “Stoner. Landing pages“, visitabile dal 5 settembre 2020 al 10 gennaio 2021 nella storica sede del Palazzo Pretorio di Certaldo; i racconti dei cittadini, l’11, il 12 e il 13 settembre 2020 nei musei del MuDEV; parole e musica del cantautore Bobo Rondelli, uno degli ultimi “maledetti” della canzone e della poesia italiana, che sarà presente il 13 settembre 2020 alle ore 19:00 presso il Giardino comunale (la pista) di Gambassi Terme.
Nel corso del festival sarà possibile assistere ai racconti dei cittadini all’interno di alcuni dei musei dei MuDEV: storie di vita vissuta messe in scena direttamente dai cittadini grazie al supporto drammaturgico di attori professionisti individuati tramite call pubblica.
Storie normali, nelle quali tutti possono riconoscersi o trovare assonanze, ma che nel loro insieme traducono la complessità del presente.
Si vuole portare alla luce una comunità che riscopre il piacere di raccontarsi, per confrontarsi non solo sulla memoria ma sulla codificazione del presente, accettando la sfida della contemporaneità come obiettivo, ma utilizzando la nobile arte della parola come strumento.
Nella campagna toscana “l’andare a veglia” era il modo per trascorrere le serate in compagnia, conversando, leggendo, suonando un po’ di musica, giocando o ballando.
Il più bravo a raccontare prendeva la parola e narrava storie che univano verità e fantasia, costruendo quell’epica del quotidiano di cui le province italiane sono ricchissime.
Il filo conduttore sarà l’asse temporale che sempre segna la storia dei luoghi: racconti di emigranti, racconti di anziani, di famiglie, di bambini, di guerra, d’amore, di migranti arrivati negli ultimi decenni.
Chiuderà il festival il cantautore Bobo Rondelli, un artista che porta con sé la beffarda, dolente, orgogliosa eredità umana e politica della sua Livorno, con uno spettacolo che unisce parole e musica, parte della tournée estiva “Giù la maschera”.
11-12-13 settembre 2020
Ci sono sempre parole. (non) Festival delle narrazioni popolari (e impopolari)
Seconda edizione
Certaldo, Gambassi Terme e il territorio dell’empolese valdelsa