Circumnavigando – Festival di circo teatro. XXIII edizione
Circumnavigando, il Festival internazionale di Circo Teatro che ogni anno invade cortili, piazze e palcoscenici di tutta Genova, torna in scena dal 14 al 30 dicembre con un cartellone che coinvolge gli artisti di 3 continenti in una festosa rivoluzione sul senso dell’arte circense oggi, per ricordare a tutti una cosa semplice, ma a volte dimenticata: attraverso il linguaggio del corpo, il virtuosismo, la meraviglia, la magia e la suspense che della sua arte sono la peculiarità più profonda e antica, il circo racconta storie.
“CircusTale. Il circo che racconta” – il titolo scelto da Sarabanda per questa XXIII edizione – vuole comunicare con forza quanto sia diventata importante, nel circo come nel teatro, la dimensione del racconto. L’autore di circo scrive per ogni performance una drammaturgia, basata sullo sviluppo di un tema, di un’idea astratta o di una storia. E anche se il più delle volte non è espressa con le parole, quella a cui assiste il pubblico è a tutti gli effetti una narrazione.
Questa particolare consapevolezza sarà il filo conduttore di un mese di spettacoli in arrivo da Italia, Francia, Marocco e Brasile che proporranno al pubblico le esperienze più sorprendenti e innovative della ‘narrativa circense’ internazionale, a cominciare dall’energia dirompente dei giovani acrobati di FLIC, la Scuola di Circo di Torino (16 dicembre, al Tiqu e 17 dicembre a Campomorone), fino alla sperimentazione tra funambolismo, marionette, oggetti e voce di Chiara Marchese, artista di origine siciliana formatasi al Centre international des Arts du Cirque di Châlons-en-Champagne e “Laureata Circusnext 2021” che dopo aver conquistato il pubblico di tutta Europa, ora torna in Italia a Circumnavigando con la prima nazionale “Le poids de l’âme – tout est provisoire” (29 dicembre, Sala Mercato), preceduto il 27 dicembre da una giornata di laboratorio aperta al pubblico (con prenotazione).
Tra i molti ospiti che invaderanno il centro storico e la periferie della città ricordiamo i Samovar e la loro “Officina Oceanografica Sentimentale”, uno spettacolo per 7 viaggiatori in una roulotteatro, con spatole, rotelle, onde, e in conclusione una poesia di Erri de Luca (dal 26 al 29 dicembre ai Giardini Luzzati – Spazio Comune); il netturbino acrobatico inventato dall’artista marocchino Said Mouhssine, che con il suo “Taroo” (‘bidone’) tra piazze e vie compie evoluzioni, parkour e ci ammalia dall’altro del suo palo cinese (26 e 27 dicembre a Palazzo Ducale e 28 dicembre in piazza San Gallo); l’affascinante passo a due in forma sferica inventato da Liam Lelarge e Kim Marro (Francia) nel loro “La boule” (27 e 28 dicembre, Palazzo Ducale); “Fora”, l’assolo ipnotico di Alice Rende (Brasile), una novella Houdini che evade dai 65 centimetri quadrati della sua prigione in plexiglass, per raccontare il desiderio di libertà e di fuga da ogni stereotipo misto alla paura di una libertà che ci lascia alla mercé del mondo (27 dicembre, Sala Mercato); il volo acrobatico e metaforico dei performer di Fabbrica C in “Bello!”, una sfida alle convenzioni fisiche e mentali sulla bellezza (28 dicembre, Teatro delle Tosse); il toccante “Time to Tell” di David Gauchard e Martine Palisse (Francia) con la voce recitante di Federica Granata, un mix perfetto di jonglerie e parola che unisce il virtuosismo più diabolico al racconto lucido della malattia (29 e 30 dicembre, palazzo Ducale); la poetica intimità di “C’est l’Hiver, le Ciel est Bleu”, uno spettacolo della Compagnia Diagonale du Vide (Francia) che attraverso le tecniche circensi ci immerge nei paesaggi interiori dei due personaggi, mostrandoci come la solitudine possa essere anche gioiosa e a volte persino liberatoria (30 dicembre, Teatro Modena).
Informazioni
circumnavigandofestival.it
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