“Come un granello di sabbia. Giuseppe Gulotta, storia di un innocente” con Salvatore Arena
Ventidue anni in carcere da innocente sono raccontati in “Come un granello di sabbia. Giuseppe Gulotta, storia di un innocente” da Salvatore Arena, una produzione Mana Chuma Teatro, dal 26 al 28 marzo al PACTA Salone di Milano all’interno della rassegna Donne Teatro Diritti: in una prima milanese la storia di Gulotta, giovane muratore di Trapani, che ha vissuto ventidue anni in carcere da innocente e trentasei anni di calvario con la giustizia.
A diciotto anni Giuseppe Gulotta, giovane muratore con una vita come tante, viene arrestato e costretto a confessare l’omicidio di due carabinieri ad “Alkamar”, una piccola caserma in provincia di Trapani. Il delitto nasconde un mistero indicibile: servizi segreti e uomini dello Stato che trattano con gruppi neofascisti, traffici di armi e droga. Per far calare il silenzio serve un capro espiatorio, uno qualsiasi. Gulotta ha vissuto ventidue anni in carcere da innocente e trentasei anni di calvario con la giustizia. Non è mai fuggito, ha lottato a testa alta, restando lì come un granello di sabbia all’interno di un enorme ingranaggio. Fino al processo di revisione (il decimo di una lunga serie), ostinatamente cercato e ottenuto, che lo ha definitivamente riabilitato.
“Per quello che Giuseppe Gulotta ha vissuto, – spiega Salvatore Arena, attore e autore del testo – protagonista suo malgrado di questo itinerario, ma anche per le altre varie vittime della vicenda, affrontare questi avvenimenti sulle tavole di un palcoscenico pone di fronte a una grande responsabilità. La responsabilità, certo, di non tacere l’incredibile vicenda legale, la lunghissima serie di omissioni, errori, leggerezze, falsificazioni, palesi violazioni della legge che oggi ci fanno definire questa vicenda come una vera e propria frode giudiziaria. La responsabilità, naturalmente, di non dimenticare il contesto e gli interessi in campo che generano il dramma. Ma principalmente la responsabilità di declinare la drammaturgia, attraverso la vicenda umana di Giuseppe (ma anche di Salvatore e Carmine, le due vittime della strage, o di Giovanni, Vincenzo e Gaetano, gli altri capri espiatori designati) rendendo giustizia alla sua dimensione personale, quella di una vita quasi interamente sottratta per ragioni inconfessabili”.
La voce di Giuseppe attira in un vortice raccontando la gioventù interrotta, l’arresto, le torture, i colpevoli silenzi, i pregiudizi, ma anche l’irriducibile cocciuta speranza in una restituzione finale della propria umile e alta identità.
In scena si alternano voci secondarie, ma necessarie: un vicequestore illuminato schiacciato anche lui dall’ingranaggio, l’ufficiale dell’Arma regista occulto delle torture, la moglie Michela, i genitori.
Ogni voce, ogni episodio del vortice, trova il proprio luogo all’interno della scenografia, leggera e opprimente a un tempo, di Aldo Zucco, capace di diventare multiforme nei suoi pochi, ma importanti segni.
Le musiche originali di Luigi Polimeni, contrappunto ritmico ed emozionale al racconto, diventano esse stesse drammaturgia, sostenendo lo scorrere inesorabile della storia in tutte le sue partiture emotive.
dal 26 al 28 marzo prima milanese
COME UN GRANELLO DI SABBIA
Giuseppe Gulotta, storia di un innocente
testo e regia Salvatore Arena e Massimo Barilla
con Salvatore Arena
scene Aldo Zucco
musiche originali Luigi Polimeni
disegno luci Stefano Barbagallo
equipe tecnica di scenografia Antonino Alessi, Grazia Bono, Caterina Morano
assistente alla regia Ylenia Zindato
consulenza storica Giuseppe Gulotta e Nicola Biondo, autori del libro “Alkamar. La mia vita in
carcere da innocente” (Chiarelettere)
produzione Mana Chuma Teatro
in collaborazione con La.P.E.C. e Giusto Processo Latitudini
con il sostegno di Comune di Bova e Fondazione Giuseppe Gullotta
Premio selezione Inbox 2016 – Premio della critica ANCT 2019 – Premio del pubblico e Premio
miglior attore International Monodrama Festival Bitola 2023
Durata 65′
Immagine in evidenza
“Come un granello di sabbia. Giuseppe Gulotta, storia di un innocente” – Mana Chuma Teatro – foto Diogen Hadji-Kosta Milevski