“Elena” di Ghiannis Ritsos, con Elena Arvigo
“Elena” fa parte della raccolta “Quarta dimensione” ed è stato scritto da Ghiannis Ritsos durante gli anni di detenzione nei campi di concentramento di Karlovasi (Samo) del regime militare del colonnelli, che presero il potere in Grecia dal ‘67 al ’74.
La maschera della mitologia servì al poeta per eludere la rigida censura del regime: fingendo di scrivere della classicità denunciava la tragica realtà di un Paese schiacciato dalla morsa dei moderni tiranni.
L’Elena di Ritsos, dall’età indefinibile, è il simbolo della sua caducità di ogni cosa.
Elena riflette sul passare del tempo che tutto travolge: ricordi, affetti, eventi; rievoca l’antico splendore; si duole della inevitabile perdita di senso delle cose: «a poco a poco le cose hanno perso senso, si sono svuotate; /d’altronde ebbero mai alcun senso?».
Ma ecco apparire in questo naufragio esistenziale una speranza fuggevole ma tenace, come le erbacce che, malgrado tutto, crescono sulle rovine e le ricoprono.
C’è qualcosa che si salva dalla distruzione: la volontà indomita dell’uomo di combattere per il suo sogno, quel resistere alle ingiustizie che forma il nucleo della storia umana e ne attesta la bellezza: “Eppure – chissà –là dove qualcuno resiste senza speranza, è forse là che inizia la storia umana, come la chiamiamo, e la bellezza dell’uomo”.
16 gennaio – 4 febbraio 2024
Milano, Teatro Out Off
15 – 18 febbraio 2024
Roma, Teatro Argot Studio
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Elena Arvigo