Fiore di tenebra. La danza Butoh

Fiore di tenebra. La danza Butoh

“Fiore di tenebra. La danza Butoh” è il primo appuntamento del progetto tra teatro, arte, architettura, vita che dal 21 febbraio al 9 marzo 2025, presso il Monastero del Carmine di Bergamo, inaugura il ciclo di approfondimento e riflessione che il Teatro Tascabile dedicherà nel 2025, e nei prossimi anni a venire, alle differenti forme dell’arte, al teatro di gruppo, al teatro e alla danza orientale e occidentale, alla letteratura, il cinema, le arti circensi, alla pedagogia e formazione dell’attore.

Oggetto del primo incontro è la danza Butoh, che nasce in Giappone alla fine degli anni ’50 come segno di rivolta, come contestazione della rigidità della tradizionale danza Noh, del teatro Kabuki e del balletto classico europeo, molto diffuso e amato in Giappone fin dall’inizio del secolo scorso.
Le prime rappresentazioni dello stile generarono grande sconcerto e la critica fu assai aspra, fino a negare il Butoh come forma di danza.
Così i suoi primi interpreti, incompresi ed emarginati in Giappone, furono costretti a emigrare in Occidente dove il Butoh fu accolto e metabolizzato negli anni ’80.
Considerata come una variante aggiornata del classicismo, per quanto celato sotto forme e movimenti più primitivi, consapevole della precarietà dell’umano nell’era atomica e della crescente disgregazione sociale, il Butoh ripudia l’idea occidentale del bello, “è il cadavere che vuole mettersi in piedi a tutti i costi” (Tatzumi Hijikata fondatore del Butoh).
È una danza interiore, poetica e meditativa, una danza che riassume in sè Oriente e Occidente, il cui scopo è togliere, arrivare all’essenziale, retrocedere e farsi strumento, attraverso un movimento che è un fluire continuo e armonioso di forme che non si fissano mai rigidamente, ma vivono una sempre nuova epifania nell’esperienza individuale di ciascun danzatore.

Al Butoh il Teatro Tascabile, in collaborazione con UniBg, dedica “Fiore di tenebra.
La danza Butoh”: incontri, conferenze, esposizioni, proiezioni e spettacoli con i performer Taketeru Kudo (Giappone) e Alessandra Cristiani (Italia), gli studiosi Matteo Casari, Maria Pia D’Orazi, Samantha Marenzi, Katja Centonze, Cristian Pallone e il fotografo Fabio Massimo Fioravanti.
“Fiore di tenebra.
La danza Butoh” si apre venerdì 21 febbraio con il laboratorio pratico “Un vascello di rovine” tenuto da Taketeru Kudo, danzatore e coreografo tra i maggiori interpreti della danza Butoh.
Sabato 22 febbraio alle 18 si terrà la proiezione di “Kazuo Ohno.
Beauty and Strength”, un documentario che raccoglie spettacoli di danza, estratti di film e interviste, creando uno sguardo completo sul mondo della danza di Kazuo Ohno considerato uno dei tre storici “fondatori” del Butoh (insieme a Tatsumi Hijikata e al leggendario Akira Kasai).
L’evento è in collaborazione con Archivio Kazuo Ohno – Dipartimento delle Arti Università di Bologna.
Domenica 23 febbraio alle 17 verrà inaugurata la mostra fotografica “L’invisibile si fa danza” di Fabio Massimo Fioravanti, un reportage di 40 fotografie realizzate negli anni 2016 / 2024 in Italia e in Giappone – di danzatori Butoh diversi per stile, generazione di appartenenza e nazionalità.
Si va da Akira Kasai a Kan Katsura, da Ima Tenko a Atsouchi Tachenouchi, da Masami Yurabe a Fukurozaka Yasuo, da Reiji Kasai a Kentaro Kujirai, fino ai giovani Riko Murakami, Ken Iv, Cao Yuan e Du Yufang.
La mostra sarà aperta al pubblico dal 24 febbraio a domenica 9 marzo.
In occasione dell’inaugurazione si terrà l’incontro dal titolo “Ai confini del visibile: linguaggi, generazioni e immagini della danza butoh” con Fabio Massimo Fioravanti che dialogherà con Matteo Casari e Maria Pia D’Orazi – studiosi della cultura teatrale, coreutica e letteraria nipponica – sull’esperienza artistica del Butoh quale peculiare espressione di un patrimonio della cultura scenica orientale.
A seguire rinfresco giapponese.
Il fine settimana successivo inizierà alle 18 di venerdì 28 febbraio con l’incontro “Essere me stesso”: il famoso danzatore e coreografo Taketeru Kudo si svelerà raccontando aneddoti ed esperienze sul suo lavoro.
A seguire, alle 20:30, si terrà lo spettacolo “Geynest Under Gore” di e con Alessandra Cristiani.
La perfomer e danzatrice prende spunto da un viaggio a Sarajevo, città dalla forza toccante delle sue rovine di guerra, e attraverso la danza ricerca l’essere umano nella sua matrice mitologica indagando una memoria mai risolta, fatta di desideri semplici e di segreti ingenui.
A seguito dello spettacolo: dialogo con l’artista e la professoressa del DAMS di Roma Tre Samantha Marenzi.
Sabato 29 febbraio alle 16:30 si terrà la proiezione di “Admiring la Argentina”, alle 18 invece l’incontro “Nei corpi del butoh: per una ribellione danzata”, con Matteo Casari, Katja Centonze, Samantha Marenzi, Cristian Pallone, che esploreranno lo sviluppo del Butoh tra gli anni ’50 e 60 del Novecento attraverso la storia dei tre padri “fondatori” di questa pratica.
Infine, alle 20:30, grande attesa per la prima italiana dello spettacolo di Taketeru Kudo “The Candy?
Explosion”.
Lo spettacolo è basato su La Tragedia, primo lavoro di Taketeru Kudo presentato a Tokyo nel 1992, adattato al contesto storico contemporaneo.
Lo spettacolo, in cui Kudo collaborando con artisti di altre discipline tende ad un “teatro totale”, descrive la lotta di un uomo intrappolato nel dilemma tra la terra desolata della modernità e l’antica tradizione.
L’opera è stata presentata in anteprima a Tokyo nel 2020 e ha viaggiato in tutto il mondo.
A concludere il ciclo di incontri, proiezioni e spettacoli sarà domenica 2 marzo, alle 17, la Cerimonia del tè (Cha no yu), un rito sociale e spirituale della cultura giapponese, legato al Buddismo e alla filosofia zen, le cui funzioni principali sono di ordine sociale, estetico e religioso.
A seguire si terrà la replica dello spettacolo di Taketeru Kudo “The Candy Explosion”.

Immagine in evidenza
The Candy Explosion – di e con Taketeru Kudo

Data

21 Feb 2025 - 09 Mar 2025

Luogo

BERGAMO - MONASTERO DEL CARMINE
Via Bartolomeo Colleoni, 21, 24129 Bergamo
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