Franco Maria Ricci. I segni dell’uomo
La mostra “Franco Maria Ricci: I segni dell’uomo” renderà la figura dell’editore e intellettuale, recentemente scomparso, protagonista assoluto di una mostra allestita a Parma nelle sale di Palazzo Pigorini.
L’esposizione, organizzata dal Comune di Parma in collaborazione con la Fondazione Franco Maria Ricci, con il sostegno del MIC – Ministero della Cultura e curata da Giorgio Antei e Maddalena Casalis, è l’occasione per la città di offrire un tributo a un suo figlio illustre, fornendo una sintesi della sua intensa quanto poliedrica attività.
Creatore di libri, di immagini e di utopie, nel corso della sua vita Franco Maria Ricci ha infatti firmato progetti grafici memorabili, ha dato vita al marchio più ambito dell’editoria moderna e ha concepito un impossibile labirinto verde a Fontanellato, al centro del quale ha disposto la sua vasta collezione d’arte. Cultore della bellezza e dello stile, Ricci ha inciso profondamente nel gusto italiano e internazionale: le sue scelte estetiche di editore e designer hanno dato luogo a una “maniera” che rimarrà fra i segni indelebili della cultura visuale degli ultimi cinquant’anni. La mostra illustra dunque l’itinerario creativo di Ricci attraverso immagini, suggestioni e brevi commenti che consentiranno al visitatore di comprendere i meccanismi di una delle più affascinanti esperienze estetiche del nostro tempo.
Il percorso espositivo si snoderà tra le importanti prove grafiche degli anni Sessanta e Settanta, tra cui spiccano i loghi per Poste Italiane e Cariparma, in uso fino a pochissimo tempo fa, nonché le campagne pubblicitarie realizzate per cucine e mobili SCIC con i sorprendenti disegni di Piero Crida, per infine far scoprire, o riscoprire, ai visitatori l’avventura editoriale di Franco Maria Ricci. Dal colpo di fulmine per Bodoni e il suo Manuale Tipografico, dove sono enunciate quelle linee guida da cui Ricci ha sempre tratto ispirazione – proporzione, regolarità, esattezza, buon gusto e grazia – alle copertine di celebri collane quali I segni dell’uomo, rilegate in seta con le impressioni in oro, La biblioteca di Babele, con i ritratti degli scrittori disegnati dalla matita di Tullio Pericoli, e La biblioteca blu, dal caratteristico colore azzurro carta da zucchero. E ancora, un’intera sala sarà dedicata alla rivista FMR, considerata “la rivista più bella del mondo” dai moltissimi appassionati, e oggi in procinto di rinascere con la pubblicazione di nuovi numeri, che manterranno però inalterate le copertine iconiche, la cura delle immagini, il piacere dei testi e “l’invenzione del nero”, elementi che ne definirono l’identità e ne decretarono il successo.
L’allestimento, dal forte impatto scenografico, ricreerà in alcune sale l’ambiente delle librerie di Franco Maria Ricci e sarà arricchito anche dalla proiezione del documentario Ephémère. La bellezza inevitabile, realizzato da Simone Marcelli, Barbara Ainis e Fabio Ferri e vincitore del Best Documentary Award al Salento Film Festival, che presenta la figura di Franco Maria Ricci anche attraverso le voci degli amici di sempre (Bernardo Bertolucci, Inge Feltrinelli, Vittorio Sgarbi, ecc), oltre che da video e fotografie inediti che racconteranno gli incontri, le svolte e i momenti cruciali della vita dell’editore.
A chiudere il percorso, le sale dedicate al Labirinto della Masone: luogo prima immaginato, poi progettato e infine realizzato, sogno e metafora di una vita intera.
Immagine in evidenza: Franco Maria Ricci insieme a Jorge Luis Borges in una delle sue visite a Milano, anni Ottanta. Credits: Massimo Listri