Giacomo (Matteotti). Un intervento d’arte drammatica in ambito politico
In scena giovedì 30 Maggio nella Sala Grande del Teatro Franco Parenti uno spettacolo di Elena Cotugno e Gianpiero Borgia.
Giacomo (Matteotti) è una tragedia, politica e antispettacolare, che ripropone, nella loro nuda e terrificante verità, le parole del segretario del PSU (dal 1922 al 1924) assassinato da una banda di fascisti per ordine di Benito Mussolini.
A cent’anni dalla marcia su Roma, Teatro dei Borgia e ArtistiAssociati portano in teatro il discorso politico di Matteotti, dando corpo alle parole che sono fondamenta della nostra Repubblica.
Giacomo è il primo dei Ritratti drammatici, un ciclo di produzioni che segnerà il campo di ricerca artistica del prossimo triennio del Teatro dei Borgia e che si comporrà di creazioni dedicate a chi ha sentito il bisogno di “Dare corpo laico alle proprie idee”, come diceva Pannella.
La drammaturgia di Elena Cotugno e Gianpiero Borgia si alimenta dei verbali delle sedute dell’Assemblea parlamentare che definiscono il rapporto di Giacomo Matteotti con il fascismo, nello specifico mette a confronto due interventi di Matteotti in Parlamento: quello del 31 Gennaio 1921 in cui denuncia le connivenze tra le forze politiche borghesi e le squadracce fasciste, e quello del 30 Maggio 1924, l’ultima seduta a cui partecipò prima di essere assassinato, in cui contesta i risultati delle elezioni dell’aprile di quell’anno.
Si tratta di parole che impressionano per la spietata lucidità con cui il deputato socialista analizzava i fatti. Un invito a riflettere su alcuni valori quali la militanza politica, i diritti di cittadinanza, la possibilita di opporsi alla violenza fascista richiamando i valori di libertà e democrazia, ma anche sul ruolo del teatro nella società in un modo in cui gli ideali diventano opera d’arte.
La scenografia, realizzata da Filippo Sarchielli, essenziale, desolata e volutamente sghemba è fatta di vecchi scranni parlamentari ricoperti di teli di plastica accatastati come in un naufragio: è l’immagine di un parlamento in dismissione, abbandonato dagli uomini e lasciato al suo disfacimento, come a significare la deformazione della politica che diventa metodo di sopraffazione e illegalità.
Così come fu il fascismo.
Simbolicamente rende bene il decadimento della qualità democratica.
E restituisce in maniera plastica la situazione di questo Paese oggi.
Ad interpretare Matteotti è Elena Cotugno, due nomination agli UBU e premio Maschere del Teatro, che, come in un autentico rito teatrale, dà il suo “corpo laico” al discorso politico di Matteotti.
30 Maggio 2024 – Sala Grande
Giacomo (Matteotti)
Un intervento d’arte drammatica in ambito politico
progetto Elena Cotugno e Gianpiero Borgia
testi di Giacomo Matteotti con interruzioni d’Aula
drammaturgia di Elena Cotugno e Gianpiero Borgia dai verbali delle assemblee parlamentari del 31 Gennaio 1921 e del 30 Maggio 1924
con Elena Cotugno
ideazione, coaching, regia e luci Gianpiero Borgia
artigiano dello spazio scenico Filippo Sarcinelli
costumi Giuseppe Avallone
coproduzione TB e Artisti Associati Gorizia
spettacolo prodotto con il sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri
Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali nell’ambito dei progetti per iniziative connesse alla celebrazione della figura di Giacomo Matteotti
in collaborazione con Milano è memoria – Comune di Milano, con il supporto di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Fondazione Vincenzo Casillo
con il patrocinio di Fondazione di Studi Storici Filippo Turati Onlus, Fondazione Giacomo Matteotti, Comune di Fratta Polesine
Durata: 1 ora e 10 minuti