Gioielli Castellani della collezione Rothschild
La Fondazione Luigi Rovati ospita dal 13 dicembre al 3 marzo la collezione di gioielli Castellani della baronessa Charlotte de Rothschild (1822-1899), donati nel 1899 al Musée des Arts Décoratifs di Parigi.
Il nucleo di 15 gioielli realizzati dalla famiglia di orafi romani negli anni Sessanta e settanta dell’Ottocento arricchisce la mostra aperta in ottobre dedicata ai «Tesori etruschi» della collezione Castellani. Raffinata collezionista e mecenate, Charlotte de Rothschild fu una figura di spicco del mondo parigino ed europeo. Grande amante dell’Italia, affiancò la propria passione collezionistica a una grande sensibilità storico-artistica.
La raccolta di gioielli Castellani rientra in una più ampia donazione di Charlotte de Rothschild: 273 oggetti preziosi che rappresentavano un considerevole arricchimento della collezione del Musée des Arts Décoratifs, che all’epoca contava complessivamente solo 395 pezzi.
Il lascito interpretava la volontà della baronessa di radicarsi nella cultura di industriali, artigiani e collezionisti che avevano dato inizio alle collezioni dell’Union centrale des arts décoratifs, fondata nel 1864 con lo scopo di incoraggiare una cultura delle arti che collegasse il bello all’utile, la disciplina che in seguito si sarebbe chiamata “arti decorative”.
Charlotte de Rothschild riunì nell’arco di quindici anni un consistente numero di gioielli Castellani, fra cui ciondoli, orecchini e spille che riproducono motivi iconografici cristiani (il pesce, il pavone o la colomba dello Spirito Santo) ispirati alle raffigurazioni in alcune importanti chiese romane medievali e alle tecniche utilizzate per decorarle: è il caso del pendente e degli orecchini con Leone di san Marco, in cui le superfici volutamente irregolari del raffinato micromosaico accentuano gli effetti di vibrazione della luce.
In mostra sono esposti anche una spilla con grifone e diversi elementi di una parure con scarabei egizi, ispirati a gioielli appartenenti alla celebre collezione Campana, che i Castellani studiarono in maniera approfondita prima della sua vendita allo Stato francese. È possibile che la spilla con il grifone sia stata realizzata quando la collezione Campana si trovava nelle mani dei Castellani, tra il 1858 e il 1861, e che possa trattarsi del primo gioiello da loro venduto a Charlotte de Rotschild nel 1862. L’ultimo acquisto di quest’ultima potrebbe essere invece la parure con scarabei, in una data compresa tra il 1873 e il 1877.
Non è appurato con certezza dove e quando la baronessa abbia scoperto le creazioni dei Castellani, se nel loro laboratorio-atelier di piazza di Trevi – tappa obbligata per tutti gli appassionati d’arte di passaggio a Roma -, se presso lo spazio della famiglia Castellani all’Esposizione universale di Londra del 1862, o se nella bottega aperta sugli Champs-Elysées da Alessandro Castellani durante il suo esilio parigino tra il 1860 e il 1862.
Prima collaborazione tra la Fondazione Luigi Rovati e il Musée des Arts Décoratifs, questa mostra, ideata da Mathieu Rousset-Perrier, curatore del museo, è l’occasione per presentare al pubblico italiano un eccezionale nucleo, ubicato in Francia, di gioielli Castellani, fiore all’occhiello della nostra collezione, e anche per mettere in risalto Charlotte de Rothschild, una delle nostre donatrici più importanti, una personalità unica e amante dell’Italia – commenta Christine Macel, direttrice del Musée des Arts Décoratifs di Parigi.
Giovanna Forlanelli, Presidente della Fondazione Luigi Rovati, sottolinea: Questo importante prestito del MAD di Parigi ci permette di mostrare al pubblico la raffinata capacità orafa della famiglia Castellani con una collezione mai vista in Italia.
Raffigurata nei ritratti d’epoca come una donna dallo stile essenziale e per nulla frivola, Charlotte de Rothschild si distingueva dagli altri membri della sua famiglia, tra i maggiori collezionisti del loro tempo, per il suo amore per l’Italia, che esplorò più volte cogliendone le bellezze. La raccolta di gioielli qui esposta rappresentava un complemento della sua più ampia collezione d’arte, forte espressione del suo gusto personale.
Immagine in evidenza
Spilla con grifone, Manifattura Castellani, 1870 circa © Les Arts Décoratifs, Jean Tholance