Gita al faro. Festival letterario di Ventotene – Scrittrici e scrittori al confino
Nell’isola di Ventotene, si svolgerà dal 22 al 27 giugno la decima edizione del Festival Letterario Gita al faro (il cui titolo trae ispirazione dall’omonimo romanzo di Virginia Woolf, della quale quest’anno ricorrono gli 80 anni della morte).
Questa decima edizione coincide inoltre con un’altra importante ricorrenza, gli 80 anni del Manifesto di Ventotene, redatto nel 1941 da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni durante il periodo di confino sull’isola pontina.
Il festival, ideato e organizzato da Francesca Mancini, Laura Pesino e Vania Ribeca, ha un format inedito nel panorama degli eventi culturali e si pone l’obiettivo di trasformare il “confino letterario” sull’isola, in un’occasione di scoperta e confronto, che permetta agli scrittori e al pubblico di vivere la scrittura e condividerla.
9 gli ospiti per questa decima edizione: Stefania Auci (Nord), Laura Bosio (Enrico Damiani Editore), Ernesto Franco (Einaudi), Siegmund Ginzberg (Feltrinelli), Matteo Nucci (Ponte alle Grazie), Gilda Policastro (La Nave di Teseo), Lidia Ravera (Bompiani), Nadia Terranova (Feltrinelli), Nadeesha Uyangoda (66thand2nd).
Durante la loro permanenza sull’isola gli scrittori avranno la possibilità di dedicarsi alla stesura di un racconto e partecipare ad incontri serali coordinati da Loredana Lipperini presso la libreria Ultima Spiaggia. Il festival si concluderà con le due serate di sabato e domenica (26 e 27 giugno) durante le quali verranno letti gli inediti nei giardini del Comune alla luce del faro, accompagnati dal pianista Matteo Rossi.
Ventotene diventa così un luogo privilegiato da cui guardare il mondo, reinterpretato attraverso le parole e il pensiero degli scrittori.
Gli inediti saranno pubblicati nella raccolta dal titolo L’isola delle storie, edito dalla casa editrice e libreria Ultima Spiaggia di Ventotene, in un volume che comprenderà tutti gli oltre sessanta racconti scritti nei dieci anni del festival.
“C’è, arrivando, in un’isola, qualunque siano i motivi che sull’isola ci portano, una sensazione di separatezza. A volte la separazione è voluta e liberatoria, altre, come la storia di Ventotene insegna, è dolorosa e forzata. In dieci anni di Gita al Faro, non è mai avvenuto. Gita al faro non è un festival come gli altri. Quando, dieci anni fa, Lidia Ravera ebbe l’idea di chiamare a raccolta otto scrittori a Ventotene, si capì subito che Gita al faro non avrebbe proposto semplicemente presentazioni di libri e conversazioni con i villeggianti. A Gita al Faro c’è soprattutto l’idea del dono. Un dono che l’isola fa a chi scrive, restituendogli la solitudine e la bellezza di sette giorni in cui si è chiamati soltanto a osservare, respirare, e restituire. Un dono che gli scrittori fanno all’isola, nel racconto finale che viene letto con il faro alle spalle. Un dono che viene dalla lunga storia di Ventotene da dove nasce molta parte della storia dell’Italia e dell’Europa: e che riceviamo e proviamo a rilanciare, perché noi di Gita al Faro continuiamo a pensare che la letteratura abbia un ruolo non secondario, non trascurabile, non marginale come troppo spesso si ripete, non solo nell’osservazione e restituzione della realtà, ma nella costruzione di una realtà migliore.”
Loredana Lipperini
Un focus particolare è rivolto al settecentesco carcere borbonico di Santo Stefano, luogo dichiarato Monumento Nazionale nel 2008, per il cui recupero e valorizzazione il festival e in primo luogo l’Associazione per Santo Stefano in Ventotene Onlus (nata appositamente per questo importante obiettivo) sono impegnati. Su questo tema si terrà il 26 giugno un incontro dedicato all’innovativa esperienza di Eugenio Perucatti, direttore del carcere di Santo Stefano dal 1952 al 1960.
Festival diretto da Loredana Lipperini, promosso dall’Associazione per Santo Stefano in Ventotene onlus, in collaborazione con la Libreria Ultima Spiaggia, con il patrocinio del Comune di Ventotene, partner del festival Intesa Sanpaolo. Con la partecipazione di Cristina Morales (Guanda).