Gli studenti diventano guide museali al Santa Maria della Scala
Gli studenti del Liceo delle Scienze Umane diventano guide d’eccezione del Museo Archeologico Nazionale per un giorno: giovedi 2 marzo saranno i ragazzi della Quarta A ad accogliere i visitatori ed accompagnarli alla scoperta dei tesori custoditi nel museo.
Una giornata speciale che arriva al termine di un percorso di formazione dei ragazzi, reso possibile da un progetto di alternanza scuola-lavoro, in cui gli studenti hanno lavorato fianco a fianco con i professionisti della Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala, della Pinacoteca Nazionale e con i loro docenti per realizzare un itinerario archeologico che spazi dalla storia, ai reperti, ai significati. Così, giovedì 2 marzo, vestiranno i panni della guida museale durante la mattina per bambini della quinta elementare della scuola Achille Sclavo e poi, dalle 15 alle 17, per i visitatori.
“Nonostante tutti i nostri sforzi, il museo fa ancora paura come se fosse difficile da capire – spiega Axel Hémery, direttore della Pinacoteca -. Ci vuole quindi un tramite: quest’interprete però deve utilizzare parole libere, non istituzionali. Di conseguenza fare degli studenti i passaparola è il regalo più bello che l’istituzione possa fare a se stessa. Con lungimiranza forma i suoi futuri fruitori e svolge il suo ruolo sociale giustificando la sua esistenza, fedele agli ideali della sua fondazione. Grazie a tutti gli attori di questa bella iniziativa”.
Il progetto, denominato “Thiasos”, è nato infatti dalla collaborazione tra il Liceo E.S. Piccolomini, la Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala e la Pinacoteca Nazionale di Siena e vede il coinvolgimento anche della Scuola Elementare Achille Sclavo di Siena.
E’ nato dal confronto fra Giovanna Virde, insegnante di Storia dell’arte della classe 4A delle Scienze Umane, Debora Barbagli per il Santa Maria della Scala e Paolo Storchi per la Pinacoteca Nazionale. Data la complessità del progetto, che unisce all’aspetto più propriamente archeologico anche quello iconografico/simbolico, la formazione dei ragazzi è stata portata avanti parallelamente dal museo e dalla scuola (Giovanna Virde coadiuvata da un gruppo di docenti del consiglio di classe). Per la scuola Achille Sclavo hanno seguito il progetto Dania Sacchi e Beatrice Massi.
“Siamo particolarmente felici di questa iniziativa – esordisce Lucia Cresti, presidente della Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala – sia per la finalità didattica del progetto sia perché ribadisce lo stretto legame tra Santa Maria della Scala e città.come Fondazione vogliamo investire sempre più in iniziative di questo tipo per rendere il complesso museale sempre più vivo e inserito nel tessuto cittadino”.