“House of us. Part I – The mother”. Performance di Irina Brook
A metà tra un diario intimo e un viaggio immersivo, il progetto performativo “House of Us. Part I – The Mother”, una creazione originale ideata e diretta da Irina Brook, debutta martedì 29 novembre alla Casa dei Tre Oci, dove rimarrà in scena fino all’11 dicembre.
Attraverso installazioni scultoree, video e audio la regista franco inglese anima le sale del palazzo invitando il pubblico ad esplorare le stanze di una casa, metafora della vita dell’artista. La prima versione di House of us. Part I- The Mother ha preso vita a Palermo, nel settembre 2021 con il Teatro Biondo e i suoi studenti. Nel novembre 2022, Brook sviluppa una nuova versione a Venezia per il Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, appositamente reinventata per il suggestivo palazzo della Casa dei Tre Oci alla Giudecca, trasformato in palcoscenico d’eccezione grazie alla collaborazione con Marsilio Arte, Fondazione di Venezia e Berggruen Institute. All’interno di questa House of us una varietà di immagini, oggetti, installazioni visive e paesaggi sonori evocano i ricordi della madre di Irina, l’attrice Natasha Perry, scomparsa nel 2015. Nel cuore della casa i 10 attori neo diplomati dell’Accademia Teatrale “Carlo Goldoni”, che reciteranno in inglese e in italiano, e l’attore Geoffrey Carey abiteranno le stanze che contengono immagini e ricordi permanenti. Il movimento del pubblico – il cui ingresso allo spettacolo è organizzato con 4 turni cadenzati alle 17, 18, 19 e 20 – così come quello degli attori, è libero e senza vincoli tra gli spazi. La narrazione viene reinventata in ogni momento, come nella vita.
La performance è una produzione del TSV Teatro Nazionale realizzata in collaborazione con Dream New World, Marsilio Arte e la Scuola di scenografia, scenotecnica e costume dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, che ha partecipato con i suoi allievi alla creazione di scene e costumi.
Gli appuntamenti di House of us chiudono la programmazione autunnale della rassegna “Asteroide Amor”, inserita nel progetto Giovani a Teatro 2.0, promosso e ideato dalla Fondazione di Venezia e curata da Università Cà Foscari Venezia, Università Iuav di Venezia e TSV – Teatro Nazionale. Un cartellone di 7 titoli che offre alla città metropolitana, e ai giovani in particolare, una selezione di spettacoli rappresentativi della scena contemporanea italiana e internazionale. Un modo per sottolineare il ruolo del teatro come potente strumento di riflessione collettiva e condivisa sul presente, animata dai temi e dalle suggestioni offerti dai singoli spettacoli. Il progetto si inserisce, inoltre, tra gli appuntamenti di “Goldoni 400”, il cartellone triennale di celebrazione per i 400 anni del Teatro Goldoni fortemente voluto dal TSV assieme al Comune di Venezia e alla Regione del Veneto nell’ambito del Programma Regionale per la promozione dei Grandi Eventi 2022. Il progetto è candidato a far parte altresì del palinsesto di eventi per le feste promosso dal Comune di Venezia.
Note di regia
“Quando diventi il sole, le ombre spariscono”
(Anonimo)
Il progetto esplora le nostre case, le nostre vite, i nostri ricordi, i nostri sogni, i nostri corpi, le nostre paure, le nostre speranze, il nostro pianeta: tutto ciò che ci unisce come esseri umani. A metà tra un viaggio immersivo e un diario intimo, queste stanze contengono le immagini e i ricordi che rimangono a lungo dopo la nostra scomparsa. Ci muoviamo attraverso installazioni scultoree, video e audio; lungo il percorso incontriamo un attore settantenne che ci racconta le sue avventure di una vita passata tra teatro e cinema; rovistiamo tra i diari e le foto di famiglia nella “cucina di Irina”; ci mescoliamo con i giovani interpreti dell’Accademia, fantasmi di un futuro migliore, in un viaggio di luci e ombre.
Immersa sin dalla nascita in un ambiente teatrale internazionale e multiculturale, il teatro è la vita per Irina Brook. In House of us le due cose si fondono al punto da perdere i confini in cui uno finisce e l’altra inizia. House of us: part I – The Mother è una celebrazione, un viaggio attraverso le speranze e i sogni della gioventù e i tesori inestimabili dell’esperienza. Siamo invitati a uscire dall’ombra delle nostre famiglie e dai vincoli che ci poniamo per trovare la libertà e scoprire chi siamo veramente. La trasmissione è un tema centrale: come possiamo accettare e imparare dal passato per reinventare il futuro?
Questi percorsi immersivi sono iniziati come una ricerca intima, un’esplorazione amorevole da parte di Irina intorno alla figura di sua madre, Natasha Parry, scomparsa nel 2015. La vita interiore di un’attrice tormentata dalla solitudine e alla ricerca di significato viene espressa in varie forme attraverso gli spazi, il tutto avvolto da un amore infinito per il teatro. Il Giappone è sottilmente onnipresente, poiché Natasha ha sempre ritenuto che questo Paese fosse la sua patria spirituale. Questa ispirazione permea House of us di elementi audiovisivi artistici e filosofici.
In House of us il movimento del pubblico attraverso gli spazi, così come quello degli attori, è libero e senza vincoli. La narrazione viene reinventata in ogni momento come nella vita.
In questa ricerca di “nuove forme” la partecipazione del pubblico è essenziale. In un mondo post-pandemico alla ricerca di un significato, House of us è uno spazio di incontro caldo, inclusivo, accogliente e internazionale che sfuma i confini tra pubblico e performer. Con questo progetto originale, Irina Brook cerca di riunire una nuova generazione di creatori e interpreti intorno al credo: “Oggi, l’arte è sopravvivenza”.
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Credit: Serena Pea