I confini alle radici del quotidiano. Dall’oggi alla geostoria il valore del pluralismo in Alto Friuli
Ritorna a partire dal 9 aprile “Alle radici del quotidiano”, la sezione etnografica del Festival Maravee nata per promuovere — attraverso la lente della contemporaneità — la riscoperta del passato facendo leva sul patrimonio materiale e immateriale dei Musei Etnografici FVG.
Lanciata nel 2020, la manifestazione affronta il terzo anno di attività ampliando la programmazione e annunciando i due progetti che animeranno l’edizione 2022: “Alle radici del quotidiano III”, viaggio negli antichi mestieri di famiglia attraverso uno storytelling da sceneggiato riversato in produzioni audio e video, e “I Confini alle radici del quotidiano”, alla scoperta del pluralismo culturale e sociale creatosi nell’Alto Friuli a seguito della mobilità dei confini lungo i secoli la cui narrazione è drammaturgica e sfocia nello spettacolo dal vivo.
Due modalità narrative diverse per un progetto che intende valorizzare il territorio attraverso format culturali e strumenti di comunicazione in grado di creare un ponte fra il valore antico dell’oralità, le nuove tecnologie e lo spettacolo della contemporaneità.
Sabato 9 aprile alle ore 10:00 con ritrovo in Piazza dell’Arrotino a Stovizza (Resia, Ud), Maravee vara il nuovo progetto “I Confini alle radici del quotidiano” con la prima di cinque tappe dedicate alla scoperta del pluralismo culturale e sociale creatosi nell’Alto Friuli a seguito della mobilità dei confini lungo i secoli.
Pensata come un’escursione naturalistica coincidente con l’apertura ufficiale dei sentieri di Stolvizza, la passeggiata inaugurale di “I Confini alle radici del quotidiano” si snoderà lungo il percorso circolare breve Ta Lipa Pot, tra boschi, cascate e ruscelli accompagnata dall’ascolto del radiodramma realizzato da Maravee in cui la voce dell’attrice Nicoletta Oscuro narrerà identità del luogo dando anche voce alle preziose fonti orali registrate (su podcast da scaricare alla partenza sul proprio cellulare) e i canti live del Coro Monte Canin. Una passeggiata/evento dunque per sottolineare la profonda relazione fra uomo e natura restituita attraverso il singolare patrimonio orale di canti lirici, fiabe e leggende, in cui affiora l’identità resiana. Dall’antica figura dell’arrotino ambulante, fino alla particolarità della musica e delle danze, si disegna il profilo di una valle che dagli insediamenti antichi alle successive emigrazioni ha tradotto in ricchezza culturale il concetto di confine.
Costruito come un viaggio in cinque tappe — tre escursioni lungo sentieri naturalistici e borghi storici e due spettacoli teatrali — con l’intento d’individuare i riflessi che la mobilità dei confini nei secoli ha generato sulla vita quotidiana, il viaggio cerca risposte a quattro fondamentali domande che in ogni epoca connotano un territorio: Dove abito? Cosa produco e cosa mangio? Che lingua parlo? In cosa mi riconosco?
È così che I Confini alle radici del quotidiano, grazie alla preziosa collaborazione di Musei e Centro Etnografici, diventa una suggestiva scoperta delle aree di confine dell’Alto Friuli, per secoli connotate da una cartografia variabile, dettata da spazi geografici elevati a oggetto di contesa che hanno per lungo tempo evidenziato tali confini come elemento di separazione e costrizione. Facendo leva sulla pluralità di lingua e cultura qui alimentata dall’incontro e dall’intersezione delle tre grandi civiltà europee – latina, germanica e slava – il progetto inscena la forza relazionale della Carnia, del Canal del Ferro-Val Canale e della Val Resia nell’ottica europeista che trasla i confini in porte votate al dialogo, evidenziando proprio nell’unicità identitaria le potenzialità dell’arricchimento culturale finalizzato alla pace tra i popoli.
Dai sentieri naturalistici, che furono terreno di guerra, alla memoria delle portatrici che tesserono il filo quotidiano tra fronte e focolare domestico, si approda all’architettura sostenibile e alla cultura alimentare dettata dalla filiera corta tra territorio e tavola; dalla singolarità di canti e danze, fino alla rinnovata relazione uomo/natura nelle simbologie di fiabe e leggende. Un viaggio che nella comunanza storico-geografica, plurilinguistica e multiculturale unisce i luoghi attraversati, ma rilevandone le profonde caratteristiche identitarie e singole unicità.
Un viaggio nel tempo, tra natura e cultura, voci del passato e punti di vista del presente futuribile, per dare vita attoriale alle voci della montagna e delle valli friulane. Puntando su format culturali e strumenti di comunicazione in cui primeggia la vocalità, il progetto segna un ponte fra il valore antico dell’oralità e le nuove tecnologie della contemporaneità.
Ideato e diretto da Sabrina Zannier, prodotto dall’Associazione culturale Maravee con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione FVG, il Partenariato e la collaborazione del Museo Gortani di Tolmezzo, Museo della Grande Guerra di Timau, Comuni di Forni Avoltri e Sauris, Comunità di Montagna Canal del Ferro e Val Canale, Comunità di Montagna della Carnia, Gruppo Folkloristico Val Resia, Coro Monte Canin ed Ente Friuli nel Mondo, I Confini alle radici del quotidiano accompagnerà il pubblico escursionista in cinque tappe.