“I treni che non abbiamo preso sono fermi nell’erba alta” di e con Gabriella Dario
“I treni che non abbiamo preso sono fermi nell’erba alta” colloca la parola poetica al centro della scena per dare vita a un teatro di poesia personale, in sintonia con i versi di Gabriella Dario.
In una scena volutamente nuda, l’attenzione è posta sul dialogo tra le parole scritte e le rare azioni compiute, tra le scelte della messa in scena e l’articolata partitura musicale. Nessun elemento è al servizio dell’altro, ma il loro incontro concorre alla creazione di una scala sulla quale lo spettatore è invitato a salire, dato che da un punto più alto è possibile scorgere quello che il basso non conosce. Ma salire vuol dire anche esporsi, collocarsi in evidenza. Gabriella ha compiuto una scelta. La condivisione della sua necessità è uno dei doni di questa creazione. Salire o scendere è il compito di ognuno, ognuno secondo il proprio desiderio. Qui si parla di treni che, anche se immobili, non possono essere perduti e la destinazione è certa. C’è sempre tempo per prenderli. Basta accogliere l’offerta di lasciarsi accompagnare nel mondo della Poesia.
È teatro? Non è teatro? Cos’è il teatro? Le definizioni non sono necessarie per viaggiare. L’importante è non restare fermi, neppure quando siamo seduti sulla nostra sedia.
Giordano V. Amato
I treni che non abbiamo preso sono fermi nell’erba alta
di e con Gabriella Dario
Regia Giordano V. Amato
Produzione Il Mutamento
In collaborazione con Associazione Viaggi con l’asino
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Gabriella Dario