Identity. L’installazione dei fashion designer IED incrocia arte e moda
In occasione di Pitti Uomo, l’Istituto Europeo di Design IED presenta l’installazione Identity nel nuovo polo IED delle Arti Digitali e Visive, ex Teatro dell’Oriuolo di Firenze.
Dieci progetti curati da Michel Comte, artista multidisciplinare, realizzati da 12 studenti, selezionati tra le sedi del Gruppo in Italia, Spagna e Brasile.
L’installazione si compone di dieci spazi, fra capi concettuali alternati a sculture contemporanee, che creano un’opera d’arte collettiva per invitarci a riflettere sul tema dell’identità.
In altre parole: in tempi in cui i dispositivi elettronici hanno superato la moda in termini di desiderabilità, come possiamo rappresentare chi siamo attraverso ciò che indossiamo? La moda resta uno dei mezzi principali per ragionare sulla nostra identità, ma dobbiamo sviluppare una maggiore consapevolezza in funzione della collettività e così dare vita alla moda del futuro.
L’INSTALLAZIONE IDENTITY È COMPOSTA DA:
A Passo d’Uomo installazione sensoriale di Eleonora Gentile – IED Torino
A Passo d’Uomo sottolinea l’importanza del tatto nella nostra società moderna, sempre più guidata dalla tecnologia, attraverso un’installazione sensoriale realizzata con l’uso di filati di seconda mano secondo una tecnica lenta artigianale ad uncinetto.
Etere monocapo versatile di Giovanni Toniolo – IED Firenze
Una tuta bianca, versatile, funzionale, unisex e veloce. È pensata per gli abitanti del primo mondo, che vivono in un perenne presente soffocante. L’idea è quella di dare la possibilità di usare questa tuta bianca come una tela da personalizzare perché si possono cambiare i colori, le parti, i tessuti, aggiungere scritte e stampe.
Io video di Sabrina Salem – IED Milano
Il video presentato è composto da una sequenza di immagini di corpi e di volti – in bianco e nero e a colori – che ci ricordano che l’identità di una persona può avere tanti aspetti e non si può chiudere in un solo concetto, perché è una combinazione complessa di esperienze personali. Solo l’anima non cambia.
Venus of Things scultura multimaterica di Leonardo Fizialetti – IED Roma
Venus of Things è una scultura moderna che esplora il complesso rapporto tra persone e oggetti, caratterizzata da una figura umana centrale immersa in un cappotto gigante, con una lavorazione che conferisce familiarità e disordine all’opera. Gli oggetti rappresentano le diverse sfaccettature della vita moderna e il ruolo centrale che essi svolgono nell’esistenza contemporanea.
Piccole cose installazione di Alessia Basilico – Accademia Aldo Galli di Como
L’Installazione è composta da teli con stampe in digitale a colori che creano un ambiente chiuso con effetti diversi all’esterno e all’interno e ci mostra come non sempre come ci vedono gli altri corrisponde a come ci sentiamo.
Olympia abito e scultura di Gaizka Albizu – IED Kunsthal BilbaoOlympia mostra infatti la distruzione e la distorsione di un oggetto del desiderio attraverso un corpo artificiale – come una bambola – vestito con un abito a corsetto, che cade lentamente a pezzi, mostrando il suo interno vuoto e la fragilità dell’illusione.
Masculinity in Bloom installazione e capsule collection di abiti uomo di Ana Montesa Lopez – IED Madrid
Masculinity in Bloom esprime una nuova visione dell’identità maschile, uno spazio in cui la mascolinità fiorisce, in un tripudio di colori, forme e profumi. L’identità maschile ora si dispiega in una miriade di forme, creando un’identità rigogliosa a partire dall’emblema senza tempo della moda maschile.
Jugar a ser dolent no està tan malament capsule collection di Daniel Barris Sanjaime – IED Barcellona
Jugar a ser dolent no està tan malament esplora pertanto l’immagine del “bravo ragazzo” come soggetto che agisce sulla trasformazione della sua realtà. L’installazione indaga fra interno ed esterno tradotto in una gabbia sospesa con una giacca scultorea resa rigida dalla splamatura e una camicia retrò e una gonna la cui lavorazione simula la leggerezza attraverso le piume
Metagnize capsule collection di abiti no gender e live performance di Anastasia Pandelli – IED Cagliari
Racconto di una capsule no gender e no size, i capi che possono essere adattabili e si distinguono per lavorazione e non per colore. L’installazione presenta un abito e un kimono declinato in tre copie identiche per rappresentare le diverse sfumature dell’essere.
Tramóia capsule collection di abiti in denim ispirata all’upcycling di Diana Arbex – IED Rio de Janeiro
In un’epoca in cui l’abbigliamento diventa altamente obsoleto, Tramóia – parola brasiliana che si riferisce all’inganno, all’illusione, all’artificio e al trucco – è una collezione di moda progettata per riutilizzare vecchi pezzi di denim che altrimenti verrebbero lasciati nelle discariche. La collezione dà l’impressione che i tessuti non siano mai stati scartati, sembrano nuovi. L’uncinetto fatto a mano con perline è utilizzato per dare ai capi in denim – recuperati da negozi dell’usato, fiere, guardaroba di parenti e amici e donati da produttori di jeans – una nuova identi
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Michel Comte con il team di studenti IED che hanno realizzato Identity